thomas bryant

Avere una partita come quella tra #5 Indiana e #4 Kentucky al terzo giorno di gare è qualcosa di più di un lusso, è quasi qualcosa di unico, nonché una pausa elitaria che si inserisce bene nel mare magnum di upset e cenerentole varie, perché se è vero che le sorprese sono belle talvolta anche le certezze ci danno piacere e un poco di conforto in un mondo di incertezze come quello del Torneo NCAA.

La partita inizia subito con un alto livello di intensità che si traduce nei primi minuti in un numero di falli piuttosto consistente, ma che aiuta ad accendere gli animi quel tanto da regalarci la competitività che ci attendavamo alla vigilia. Il pubblico è partecipe, specialmente quello in favore di Indiana, mentre sul parquet le due squadre si scambiano piccoli parziali che però non creano mai strappi decisivi: a portare un po’ di elettricità ci pensa Tyler Ulis che verso la metà del primo tempo in una manciata di minuti serve da metà campo Lee per un alley-oop, segna con una tripla fuori ritmo da dieci metri (che sarà anche l’unica del primo tempo per UK) e infine con un layup in contropiede dà ai suoi il massimo vantaggio a +7, ma anche stavolta si tratta di punti che saranno recuperati velocemente da Indiana.

Nei primi dieci minuti gli Hoosiers hanno qualche problema contro la difesa caoticamente ordinata di Kentucky, la quale approfitta dei palloni rubati per facili punti in contropiede, e quindi Indiana ha bisogno delle invenzioni di Troy Williams -tenuto in campo da Crean anche dopo il secondo fallo con ancora nove minuti da giocare nella prima frazione- e delle triple di Robert Johnson –che poi si ri-infortunerà alla caviglia e dovrà uscire per il resto della gara- per non perdere contatto; tuttavia negli ultimi minuti il timone della partita sembra tornare tra le mani degli uomini in rosso (si parla di sensazioni più che di risultato, quello sempre equilibratissimo) anche grazie all’intensità portata dal freshman OG Anunoby, già brillante nella partita del primo round e protagonista nel primo parziale, tra le altre cose, di una grande stoppata sul perimetro ai danni di Jamal Murray. Entrambe le squadre tirano male da tre (Kentucky tenta addirittura solo tre conclusioni), ma gli Hoosiers causano nove palle perse ai Wildcats, sei negli ultimi 7:45, e così ai ragazzi di Calipari, che non segnano dal campo negli ultimi 5′, non bastano i 12 di Ulis per chiudere davanti i primi venti minuti, 33-32 Indiana.

Il secondo tempo si apre con un 5-0 per Indiana che viene però subito annullato da due triple consecutive di UK e per Indiana si aggiunge il fattore sfortuna, che dopo Johnson le toglie anche Juwan Morgan: nulla di tutto ciò sembra però toccare gli Hoosier e a 8′ dal termine il risultato è sul 50 pari.

Proprio da questa situazione di perfetta parità Indiana fa nascere il primo strappo importante della partita: un gioco da tre punti di Thomas Bryant, il penetra e scarica di Troy Williams per una tripla in totale libertà di Anunoby e infine un pull up jumper di Ferrell danno infatti il + 8 agli Hoosiers con 5’32” sul cronometro.

La difesa in aiuto di Indiana gira alla perfezione e crea non pochi problemi a Kentucky ed è nuovamente una stoppata di Anunoby su un tiro da tre di Murray (1 su 9 dalla distanza) ad essere la giocata simbolo della partita, dato che in seguito ad essa Ferrell in contropiede penetra nell’area avversaria e dalla linea di fondo serve Thomas Bryant per la schiacciata del +9 a un minuto dal termine.

Un Tyler Ulis commovente da otto punti nell’ultimo minuto guida Kentucky fino al -2, ma a 10 secondi dalla sirena un due su due ai liberi di Bryant dà definitivamente il successo ad Indiana, 73-67 il risultato finale.

Per gli Hoosiers 19 punti dell’ormai non più sorprendente Bryant, 18 per un Ferrell uscito nel finale dopo una partita a corrente alternata e 13 per Troy Williams, il tutto coadiuvato dall’ottima prova di Anunoby, per la seconda partita di fila fondamentale col suo apporto dalla panchina.

Molto meno variegata la lista dei degni di menzione per Kentucky: i Wildcats hanno perso con onore contro un’avversaria sottovalutata da troppi, ma è stato davvero poco l’aiuto dato a Tyler Ulis da parte della squadra, con il solo Murray che è riuscito a dare un contributo di qualche valore in apertura di secondo tempo, ma che nel complesso si è anche distino per una giornata davvero storta al tiro, anche per il lavoro difensivo degli Hoosiers. Ulis con 27 punti, il 50% dal campo e la difesa su Ferrell ha tenuto spesso a galla i suoi anche con un già citato minuto finale senza il quale probabilmente la sua squadra, nonostante l’equilibrio complessivo della partita, avrebbe concluso con un passivo ben più pesante, ma un uomo solo può poco contro una squadra che dimostra di funzionare meglio.

Ora Indiana attende la vincente della sfida tra North Carolina e Providence e qualora, come probabile, dovessero trovare UNC prepariamoci ad un altro grande classico ed un’altra partita in cui Indiana sarà pronta a zittire anche i più scettici.