I Kentucky Wildcats, dopo avere battuto Kansas in finale, sono i neo-campioni NCAA

Si è dunque conclusa la stagione NCAA, con un trionfo che già da settimane, se non da mesi, era quasi annunciato. Kentucky batte Kansas, e porta casa un titolo che mancava dal 1998. Per John Calipari si tratta del primo in carriera. “Questo titolo non va a premiare me stesso, ma i ragazzi, e l’intera Big Blue Nation,” esordisce coach Cal appena dopo aver ricevuto il trofeo di campioni NCAA. “Non credo ci sia mai stata nessuna squadra che si sia sacrificata come la nostra, ed è questo il motivo principale per cui i ragazzi meritano questo titolo. Sono così fiero di loro.” Nella conferenza stampa post-partita, Calipari sottolinea l’importanza che lo spirito di squadra ha avuto nel portare al successo i Wildcats: “Questo gruppo merita tutti gli elogi che sta ricevendo, in quanto non si tratta della squadra più talentuosa, ma della squadra migliore, della squadra più efficiente. Tutti parlano del talento a nostra disposizione, e in pochi citano la nostra difesa. Siamo una formazione molto giovane, ma nonostante questo giochiamo insieme, come una vera squadra, ed è questa la lezione più importante che spero di avere inculcato nei miei ragazzi.” Interrogato su come il suo stato d’animo potesse essere cambiato dopo una vittoria così attesa ed importante, Calipari risponde piuttosto infastidito: “Sinceramente, mi sento esattamente come mi sentivo prima che la partita avesse inizio. Lo ripeto, sono qui per i ragazzi, e questa vittoria è tutta per loro. L’unica cosa di cui sono contento è che tutto questo drama [relativo alla rincorsa e conquista del suo primo titolo in carriera, ndr] possa ora finalmente finire, e mi permetta di ricominciare semplicemente ad allenare, senza dovermi preoccupare di altro.” Parlando della partita, Calipari non dimentica di rendere onore all’avversario: “La nostra difesa ci ha permesso di comandare il primo tempo, mentre nel secondo tempo bisogna dare il merito a Kansas di non avere mai mollato.” Di poche parole Anthony Davis, Most Outstanding Player della serata, che risponde nel seguente modo ad un’inevitabile domanda sul suo possibile ingresso nel mondo dei pro: “E’ ancora presto per decidere riguardo alla possibilità di entrare nel draft NBA, c’è tempo e ancora non ci ho pensato,” afferma, tuttavia non convincendo, Davis. “Di sicuro mi devo ancora sedere a parlare con coach Cal e la mia famiglia; in base a quello, deciderò poi cosa fare.”

Ovvia invece la delusione per Bill Self, coach dei Jayhawks, che comunque escono a testa alta da questa partita: “Congratulazioni a Kentucky, hanno giocato un grande primo tempo, in cui sono riusciti a controllare completamente il gioco,” afferma il coach di Kansas. “Non siamo stati noi a perdere questa partita, ma sono stati loro a vincerla. Sono orgoglioso dei ragazzi, nonostante il brutto primo tempo, siamo stati capaci di recuperare e di porci quasi nella condizione di potere pareggiare la partita, in quello che poteva diventare un one-possession game.” Parlando di Anthony Davis, Self riconosce tutto il suo valore: “E’ un grande giocatore, lo abbiamo marcato molto bene, ma è stato comunque capace di segnare un canestro molto importante nel finale. E’ migliorato tantissimo rispetto all’inizio della stagione, riesce ad avere un grande impatto sulla partita anche quando non segna molti punti.” L’allenatore dei Jayhawks chiude poi con un elogio alla propria formazione: “E’ stata ad ogni modo una grande stagione. Non credo di avere mai allenato una squadra che è migliorata così tanto nell’arco di una singola stagione, non credo di avere mai allenato una squadra che ha combattuto così tanto, non credo di avere mai allenato una squadra che ha saputo rappresentare in modo migliore l’università rispetto a come hanno fatto i miei ragazzi durante tutta quest’annata.”