(Photo: Gerry Broome, AP)

(Photo: Gerry Broome, AP)

Nello scontro tutto interno alla ACC di sabato, Duke ha la meglio sulla sorprendente Notre Dame con inequivocabile +30. Come ormai è consuetudine i Blue Devils non sbagliano una partita che poteva essere decisiva, dato il record non dissimile che le due compagini hanno finora acquisito.

E dire che nei primi minuti della sfida erano stati gli ospiti a partire forte, con un 6 – 0 di parziale che per gli uomini di coach K funge da campanello d’allarme sulle intenzioni belligeranti degli avversari. A ricucire lo strappo ci pensano Winslow e Okafor, veri mattatori della serata. Il primo vantaggio dei padroni di casa arriva proprio con un canestro di quest’ultimo, e da lì in poi (è il quarto minuto) gli Irish non metteranno più la testa avanti. Anzi, con un Matt Jones chirurgico dalla lunga distanza i Blue Devils a un certo punto toccano persino il +30, prima che Steve Vasturia si prenda in spalla i suoi e riduca lo svantaggio (ma neanche di molto, 50 – 24 all’intervallo).

 

La ripresa è sostanzialmente ordinaria amministrazione: Okafor mette su uno show personale fatto di layup, rimbalzi e anche una schiacciata, mentre alla festa partecipano anche Tyus Jones e Amile Jefferson. Notre Dame prova a salvare almeno l’onore con Demetrius Jackson e Bonzie Colson, a cui si aggiunge V. J. Beachem negli ultimi minuti. Ma Duke in generale è troppo quadrata, e non permette mai agli ospiti di rientrare, tenendoli al contrario sempre a grande distanza. Finisce 90 – 60, che non sono le misure delle pin up degli anni ’50 ma quelle che le avversarie dei Blue Devils dovranno prendere per confrontarsi con gli atleti di Durham.