Senza far troppo rumore Melo Trimble e i Terrapins stanno costruendo la loro personalissima scala per il paradiso (espn.com)

Senza far troppo rumore Melo Trimble e i Terrapins stanno costruendo la loro personalissima scala per il paradiso (espn.com)

Il Torneo NCAA si sta avvicinando a grandi passi e mai quanto quest’anno si presenta ricco di incognite: proprio per questo vogliamo fare un piccolo punto della situazione a praticamente un meso dall’inizio dello stesso, cercando di capire quali delle squadre di maggior rilievo abitino rispettivamente Inferno, Limbo e Paradiso del panorama collegiale.

Inferno

Iniziamo dalla meno desiderata delle posizioni, dato che in questo contesto a poco serve l’apoftegma che recita “preferisco il clima per il paradiso e l’inferno per la compagnia”: qui riposano le anime di squadre che sembrano davvero aver poco da chiedere alla propria stagione e probabilmente non vedono l’ora che si appropinqui la stagione 2016-2017.

Iniziamo questo triste corteo con Louisville, che deve il suo personale inferno solo a se stessa, in tutti i sensi, prima finendo nello scandalo-escort di cui si è tanto parlato e poi auto-punendosi per questo stesso motivo, privandosi così di un sicuro approdo al torneo NCAA: se questo giusto pentimento varrà ai Cardinals il perdono ultraterreno, tuttavia è difficile immaginare una stagione più amara dal punto di vista sportivo.

Continuiamo con il non facile caso di Wisconsin: i Badgers stanno in realtà attraversando ora il miglior periodo della loro stagione con sei vittorie consecutive, comprese due contro squadre del ranking (MSU e Indiana), e stanno migliorando a vista d’occhio sotto la guida di Greg Gard, che a questo punto sembra davvero dover ringraziare Bo Ryan per il suo ritiro che verosimilmente gli darà la possibilità di guidare i Badgers anche in futuro. Proprio però per le mille difficoltà affrontate in stagione e il comunque non ottimo record di 15-9 che rischia di precludere l’approdo al Torneo dopo due Final Four consecutive, Wisconsin ci pare una delle squadre che più di tutte non vedono l’ora di ripartire da capo con una nuova stagione, tornando probabilmente ai palchi che più le competono. Certo è che con un miracolo nella prossima partita contro Maryland…

Chi quasi sempre riesce a stupirci in negativo è UCLA a cui alcune importanti vittorie a inizio stagione sembrano aver fatto trarre ben poco beneficio: i Bruins hanno perso cinque delle ultime sette gare, hanno un record di 4-7 nella Pac 12 e dovranno evitare brutte sconfitte in un’ultima parte di calendario abbordabile, ma che proprio per questo non concede errori in ottica di Torneo NCAA. Eventualmente giunta tra le migliori 68 UCLA sarebbe potenzialmente scomoda per tutti, questo è vero, ma tuttavia il ruolo di Cenerentola a cui sembra essersi ormai abituata non dovrebbe essere la norma per un programma come quello di Los Angeles.

Che dire di LSU, a volte il solo talento non basta e nonostante lo strepitoso Ben Simmons i Tigers hanno un record di 15-9 con una sola vittoria di qualità (vs Kentucky) che potrebbe non bastanre in ottica torneo, privandoci di osservare l’australiano sul palcoscenico più importante prima dell’approdo in NBA.

Inseriamo qui anche Florida State: i Seminoles hanno nella coppia Bacon-Beasley uno dei backcourt migliori della nazione ed erano considerati una delle possibili sorprese della stagione all’interno della ACC, ma di fatto al momento hanno un record di conference di 6-6 e sebbene l’approdo al torneo NCAA non dovrebbe essere negato, ci sembra di poter mettere FSU tra le squadre cui questa stagione ha probabilmente poco da dire. Degna di nota anche Northern Iowa che, dopo vittorie su UNC e Iowa St., ha ora un record di 15-11 (7-6 nella MVC) che non lascia speranze per marzo, a meno di una non facile vittoria nel torneo di conference.

Honarable Mention: SMU (vedasi L’ville), G’Town.

Limbo

Sembrano passati due anni... (ukbasketballlive.com)

Sembra passata un’eternità… (ukbasketballlive.com)

Indubbiamente il più popolato dei tre, il limbo potrebbe in realtà contenere praticamente ogni programma degno di nota di questa stagione, dato che anche le squadre inserite nel paradiso o nell’inferno sono in realtà forse più facilmente inseribili in questa sezione: vedremo allora di concentrerci più che altro su quelle squadre che ci paiono particolarmente sospese tra possibile grandezza o miseria.

Difficile non iniziare da Duke: i Blue Devils in seguito alle perdite della off-season, ma soprattutto dopo l’infortunio del fondamentale Amile Jefferson hanno attraversato una stagione indubbiamente travagliata e che proprio in questi giorni giunge ad un bivio decisivo con la sfida odierna contro Virginia e il successivo Carolina game. Dopo tre rarissime sconfitte consecutive i Blue Devils sono ora in striscia vincente da tre gare e hanno da poco vinto con convinzione contro Louisville; dovessero inanellare tre-quattro vittorie convincenti, continuare a poter puntare su un Grayson Allen che, sgambetti a parte, sembra essere tornato quello della scorsa finale NCAA e soprattutto ritrovare Jefferson allora potrebbero presentarsi come una squadra da top ten, diversamente sarebbe persino difficile vederli oltre ad un risicato primo turno.

Che dire di Kentucky? Di certo il talento non è quello delle ultime stagioni e sogni di record immacolati non sono mai esistiti, tuttavia il potenziale non è certo nullo specialmente per le qualità del backcourt -Murray in primis- e il record di 18-6 con vittorie su Duke e Louisville assicura un posto al torneo. I Wildcats possono perdere 21 punti di vantaggio contro Tennesse e poi vincere di venti contro l’insidiosa Florida, di certo la sfida odierna contro la sorprendente South Carolina ci potrà dare qualche conferma o dubbio in più sui ragazzi di Calipari.

Caso da tenere d’occhio anche quello di Gonzaga: gli Zags sono primi nella WCC e cercheranno domani una vittoria di valore che manca al loro score contro l’ostica SMU. Dopo la perdita di Karnowski le aspettative si sono un poco limitate, tuttavia per la consistenza dei risultati gli Zags sono da diversi anni considerati squadra che potrebbe raggiungere le Final Four, che mai sono arrivate per il programma, e quest’anno non fa differenza, ma la realtà è che un eventuale sconfitta contro i Mustangs e un fallimento al torneo di conference (non facile contro Saint Mary’s) potrebbero perfino mettere in dubbio l’approdo al torneo NCAA secondo gli esperti.

Citiamo infine Providence, squadra ora numero 20 del ranking, possiede un’ottima difesa, sta apprezzando l’esplosione del sophomore Ben Bentil e ha dalla sua uno dei migliori giocatori della Division I, Kris Dunn, ma viaggia anche con un record di 6-6 e potrebbe davvero fare ottime cose come fallire miseramente sin dalle prime battute.

Honarable Mention: UConn, Iowa State

Paradiso

Jan 4, 2016; Lawrence, KS, USA; Kansas Jayhawks forward Jamari Traylor (31), forward Perry Ellis (34) and guard Frank Mason III (0) celebrate after the game against the Oklahoma Sooners at Allen Fieldhouse.  Kansas won the game 109-106 in triple overtime. Mandatory Credit: John Rieger-USA TODAY Sports

Anocra non sappiamo se questa stagione sarà definitivamente paradisiaca per Oklahoma o Kansas, certo è che la loro prima sfida è stata il Paradiso degli appassionati di basket. (nesn.com)

Paradiso è una parola grossa considerando che in un’annata come questa tendenzialmente, come si dice a Roma, “il più sano c’ha la lebbra”, tuttavia vogliamo qui inserire le squadre che ci hanno stupito notevolmente o che sembrano meglio unire i pregi di un’ottima stagione regolare ad un tangibile potenziale da Final Four, motivo per cui, in maniera ovviamente discutibile, abbiamo ad esempio glissato su Villanova, attuale numero 1 del ranking, spesso straordinaria in regular season, ma altrettando deludente al torneo.

Partiamo da Maryland che, partita tra le favorite e poi forse troppo facilmente dimenticata, si sta riproponendo come una delle squadre con più possibilità di titolo ed è ora seconda nel ranking nazionale, parendoci però in prospettiva molto più convincente di Villanova: i Terrapins oltre che su Trimble possono contare su giocatori quali Layman e l’ottimo freshman Diamond Stone e si distinguono per una delle migliori difese dell’intera nazione e ora come ora è difficile non immaginarli tra le prime quattro squadre il prossimo aprile.

Sembra destinata ad essere una stagione da ricordare quella di Oklahoma e del suo leader Buddy Hield: il bahamense sta mettendo a referto numeri impressionanti, spianando la strada a sé stesso per una chiamata al primo round del prossimo Draft e ai Soones quella per le Final Four NCAA. Intanto i ragazzi di Kruger si giocheranno un buon pezzo del titolo della regular season della Big 12 contro Kansas -tiranna della conference per oltre una decade- in quello che sarà il sequel della partita più bella dell’anno, momenti che di per se sono già tra i più memorabili nella storia del programma e che rappresentano per i Sooners il paradiso terreste indipendentemente dall’esito finale, naturalmente sempre incerto.

North Carolina ha affrontato una manciata di passi falsi, comprese due sconfitte fuori casa nelle ultime tre uscite, tuttavia dobbiamo vedere i Tar Heels fuori dalle Final Four prima di non figurarceli come una delle favoritissime al titolo: considerata la stagione di Brice Johnson e l’ottimo sopperimento delle manchevolezze di un Marcus Paige che sembra star mettendo in atto una regressione degna di Benjamin Button.

Per Iowa e West Virginia vi rimandiamo a questo articolo  certo è che queste due squadre hanno entrambe finora messo in mostra grandi qualità in due delle conference più ostiche della Division I, tuttavia forse la sorpresa più grande ci è giunta da Indiana: dopo un inizio da 5-3 gli Hoosiers hanno messo insieme 15 vittorie e solo due sconfitte e sono tuttora primi a parimerito nella Big Ten nonostante abbiano perso James Blackmon Jr. per il resto della stagione già da dodici partite. A parte Yogi Ferrell sicuramente tra i motivi di questa cavalcata c’è il grande apporto da parte del freshman Thomas Bryant, tra i primo anno su cui ingiustamente si sorvola di più; pensiamo infine a Tom crean, allenatore piuttosto bistrattato che sicuramente ora che indubbiamente sta ora vivendo la sua personalissima rivincita.

Ultima squadra che vogliamo citare è Wichita St.: gli Shockers sicuramente hanno vissuto nelle ultime stagioni situazioni sulla carta migliori di quella attuale, tuttavia cosa può essere più godibile di una stagione completamente ribaltata? Dopo quattro sconfitte nelle prime sei partite gli Shockers hanno ritrovato Fred VanVleet e con lui il saporo della vittoria che li ha riportati nella top 25 ed ora, secondo l’esperto di bracket ESPN Joe Lunardi ad un potenziale seed n. 3 al torneo. Con l’esperienza maturata in questi anni e un backcourt che oltre che su VanVleet può contare anche su Ron Baker, gli Shockers non approderanno forse alle Final Four, ma sono certamente riusciti a cambiare radicalmente il proprio destino.