Rick Pitino is ready to action (AP Photo)

Rick Pitino is ready to action (AP Photo)

Un vero Regional punitivo, da girone Dantesco che pare esser messo in piedi per testare le reali capacità di Wichita State che, complice anche delle sfide extra conference non troppo impegnative (Tulsa, BYU, Tennessee le avversarie più toste) ed una Missouri Valley vinta in carrozza, ha “osato” presentarsi imbattuta all’avvio del Torneo NCAA. In realtà WSU, che lo scorso anno arrivò a sorpresa (ma non troppo) sino ad Atlanta, è allenata da anni con sagacia da coach Marshall ed ha le carte in tavola per sedersi al tavolo delle grandi con un trio di ottimo livello formato da Cleananthony Early, Ron Baker e Fred Van Vleet ma il comitato ha deciso che se vuole arrivare sino a Dallas-Arlington se lo deve meritare mettendo sulla sua strada una serie di ostacoli da far tremare i polsi.

Si parte subito al secondo turno quando presumibilmente, Kansas State permettendo, affronterà Kentucky. La squadra All One & Dones Stars di Calipari era considerata la favorita numero 1 ad inizio stagione ma è stata una delle delusioni più cocenti: alterni e persino irritanti i gemelli Harrison, decisamente meglio Julius Randle e James Young ma pure loro soggetti agli alti e bassi tipici dei freshmen. I Wildcats sono però reduci dalla finale della SEC persa di misura ed hanno dosi massicce di talento e, pur non meritandoselo considerando la stagione, sono in grado di qualsiasi impresa.

Nelle Sweet Sixteen poi dovrebbe, il condizionale è obbligo parlando di March Madness, arrivare come un treno la squadra che consideriamo la favorita della MidWest ovvero Louisville di Rick Pitino, the reigning champions sono in uno stato di forma clamoroso ed hanno nell’esperto Russ Smith e nel centrone Montrezl Harrell una delle migliori coppie esterno-lungo del college basketball. Superato lo shock dell’esclusione di Chase Behanan i Cards hanno preso a viaggiare ai ritmi della scorsa stagione. Secondo noi gli Shockers si fermeranno dinanzi al pressing Pitiniano.

Jabari Parker (Dukeblueplanet.com)

Jabari Parker (Dukeblueplanet.com)

Nella parte bassa del regional poi la squadra duramente punita sono i Blue Devils di Duke che scontano i peccati di una stagione mai veramente decollata con una difesa non sempre all’altezza, con problemi strutturali sotto canestro ed un attacco passato ad un nuovo stile NBA, che tanto piace alle stelline in odore di One and Done come Irving, Rivers o Parker, ma che penalizza la circolazione della palla a favore dell’uno contro uno. In pratica Coach K si è messo nelle mani di Jabari Parker e Rodney Hood, se riescono a produrre almeno una quarantina di punti in coppia con buone percentuali allora Duke può anche puntare alle Final Four ma in caso contrario rischia anche con Mercer, avversaria insidiosa al primo turno, tornata al Torneo dopo 29 anni ed alla ricerca della sua prima vittoria di sempre.

In seguito Duke dovrebbe trovare Michigan che, assorbita la perdita del suo unico lungo importante Mitch McGary, si è messa nelle mani fatate di Nick Stauskas e Glenn Robinson III. I Wolverines hanno perso con Duke in dicembre ma ora sono una squadra con diversi equilibri. Insidiosissima.

La vincente di questo scontro fra Titani arriverà spossata, come accadde lo scorso anno proprio dopo la sfida fra Duke e Michigan State, nelle mani di Louisville: the same history repeating cantavano i Propellerheads featuring Shirley Bassey. … ed è per questo che rivediamo i Cardinals a difendere il loro titolo del 2013 al Cowboys Stadium.