Let's celebrate: Duke è campione NCAA (sbnation.com)

Let’s celebrate: Duke è campione NCAA (sbnation.com)

Duke-Wisconsin: 68-63

Indianapolis: Doveva essere una finale stupenda ed equilibrata e così è stata, ma è stata anche molto di più. Duke e Mike Krzyzewski hanno riscritto nuovamente la propria storia, conquistando il quinto titolo nazionale (ora in parità con gli acerrimi rivali di North Carolina), confermando il posto di Coach K come il più grande allenatore di sempre nella storia del college basket e non solo. Un titolo che per i Blue Devils è arrivato per la terza volta nella madre patria della pallacanestro, ovvero nello stato dell’Indiana, nello stesso stadio dove avevano conquistato il loro ultimo titolo nel 2010, in un’altra stupenda finale contro Butler. Abbiamo forse assistito, col senno di poi, alla migliore classe di freshmen di sempre nella storia del gioco e certamente la più complessivamente matura in quest’era di one-and-done: forse i giocatori visti in campo oggi non diverranno tutti professionisti dominanti al piano di sopra e sono stati per buona parte della stagione adombrati dal clamore creatosi intorno alla stagione di Kentucky e ai soliti freshmen di stampo calipariano, ma, nel momento più importante della stagione, sono stati i ragazzi di Duke a salire di colpi in una maniera assolutamente unica e mai vista prima. Tyus Jones (23 punti) e Grayson Allen (16 punti), che sarebbero i due primo anno meno blasonati di questo gruppo, hanno combinato per 29 dei 37 punti di Duke nel secondo tempo della finale, con gli altri otto punti arrivati da Winslow e Okafor, ovvero gli altri due freshmen. Complessivamente 60 dei 68 punti di Duke sono giunti dai quattro fenomenali primo anno. Persino la Kentucky di Antony Davis nel 2012 ebbe bisogno di 22 punti di un suo sophomore come Doron Lamb per vincere la finale, ma questo non è valso per Duke, i cui freshmen nel corso della stagione hanno sempre di più giocato come professionisti navigati, alternandosi con efficacia nei momenti di difficoltà altrui, come in questa partita in seguito ai problemi di falli per Okafor e Winslow, con Allen e Jones che hanno giocato un secondo tempo che è impossibile commentare a parole. Certo non vanno dimenticati i fondamentali contributi di giocatori come Cook e Jefferson, in finale e non solo, ma la maturità e la capacità di caricarsi la squadra sulle spalle -sotto ogni punto di vista- di questi freshmen è stata, nel corso della stagione, qualcosa di mirabile, in un percorso di crescita per il quale molti meriti vanno naturalmente ascritti a Coach K, basti pensare alla fiducia data ad Allen in seguito all’epurazione di Sulaimon, un “azzardo” discretamente ripagato.

Kaminsky e Bo Ryan: una coppia la cui separazione non può che rattristarci (superiortelegram.com)

Kaminsky e Bo Ryan: una coppia la cui separazione non può che rattristarci (superiortelegram.com)

Se Duke ha trovato dei giovani straordinari ed un coach sul quale ormai è difficile spendere ulteriori epiteti per esprimerne la grandezza cestistica, non dobbiamo però dimenticarci di chi da questa partita è uscito battuto, ma a testa altissima: Wisconsin ha giocato un ottimo basket, specialmente a cavallo dei due tempi, toccando anche il +9 prima che Allen e Jones giocassero minuti di basket fuori da ogni logica. Kaminsky ha fatto tutto il possibile per limitare Okafor caricandolo di falli e si è reso autore di 21 punti in quella che, purtroppo per noi spettatori, è stata la sua ultima partita in NCAA: ci mancherà lui come d’altra parte Dekker, che dovrebbe dichiararsi per il Draft nonostante un altro anno di eleggibilità. Bo Ryan non avrà conquistato il suo primo titolo in Division I, che gli avrebbe consegnato l’immortalità cestistica, ma chi ha visto giocare le sue squadre e ha visto la lezione impartita alla “quasi imbattibile” Kentucky sa bene quanto il suo basket parli per sé e non necessiti per forza di un titolo in bacheca per essere valorizzato. Ora non sarà facile ripartire senza i suoi due migliori giocatori, ma sophomore come Hayes e Koenig hanno dimostrato anche in questa finale di poter essere solide basi da cui ripartire per un’altra annata di successi.

Ad una più fredda analisi statistico-tattica sicuramente è da sottolineare l’ennesimo ottimo lavoro difensivo di Duke, che ha fatto tirare Wisconsin col 41% dal campo e il 33% da tre: Okafor e Winslow sono stati in parte limitati dai falli, ma il secondo quando in campo ha lavorato egregiamente in difesa come da sua abitudine e le difficoltà difensive di Okafor su Kaminsky sono state vendicate negli ultimi minuti da Jefferson, che ha fatto valere esperienza e mobilità per limitare il fenomeno dei Badgers. Duke è poi riuscita come da imperativo, visti anche i pochi tiri da tre tentati, ad andare con costanza in lunetta con le proprie guardie, facendo così fruttare i viaggi alla linea della carità con un eccelso 16 su 20, mentre dall’altra parte Wisconsin si è fermata ad un misero 6-10 senza nemmeno raggiungere il bonus nel secondo tempo. I Badgers hanno fatto valere il proprio dominio a rimbalzo offensivo nella prima frazione, ma nel secondo tempo vi è stata maggiore attenzione da parte di Duke ed in questo senso sono stati importanti i 15 rimbalzi difensivi catturati dal duo Winslow e Jefferson (9+6).

Per Duke una vittoria sudata, meritata e giunta dopo una grande partita tra due squadre eccellenti, capaci di crescere costantemente nel corso della stagione grazie alla guida di due eccezionali coach. Difficilmente avremmo potuto chiedere di meglio.

Cronaca:

La partita inizia nel segno di Kaminsky che prima segna da tre in faccia a Okafor e poi subisce sfondamento da quest’ultimo, facendo presagire i problemi di falli che limiteranno la sua partita, tuttavia i continui cambi difensivi di Duke sugli altri quattro membri dei Badgers sembrano dare frutto, con Wisconsin portata a tre palle perse nei primi nove minuti e limitata moltissimo nelle conclusioni statiche in pitturato, dove Winslow in particolare si rende protagonista di tre stoppate e alcune difese da manuale del basket. A Duke vengono negati i tiri sul perimetro dalla competente difesa dei Badgers e allora i Blue Devils impongono il proprio attacco con le incursioni di Jones, Cook, Allen e Winslow, mentre Okafor si conferma immarcabile quando in possesso di palla in profondità. Duke tira meglio dal campo, ma Wisconsin ha due grandi vantaggi: trova maggiore continuità nel tiro da fuori (4 a 1) e soprattutto domina a rimbalzo offensivo (otto, di cui tre del solo Dekker), dal quale giungono 11 dei suoi 31 punti nel primo tempo. A 7′ dal termine del primo tempo Duke tocca il +6 e potrebbe provare la prima mini-fuga, ma Wisconsin trova trova due punti con un reverse-layup a rimbalzo d’attacco di Dekker e dà il via ad un parziale di 7-0 che riporta avanti i ragazzi di Ryan. Wisconsin a questo punto trova maggiore dinamismo offensivo e le due squadre si scambiano costantemente minimi vantaggi, mentre entrambi i coach continuano a leggere ottimamente la partita e i cambi in corsa, specialmente un Krzyzewski che deve fare fronte ai due falli di Winslow e Okafor. Nell’equilibrio più totale il primo tempo, di grande intensità, si chiude sul 31 pari.

La gioia dei due MVP della partita, Jones e Allen, al termine della finale (Andy Lyons/Getty Images)

La gioia dei due MVP della partita, Jones e Allen, al termine della finale (Andy Lyons/Getty Images)

Wisconsin apre al meglio il secondo tempo con un parziale di 7-2 iniziato da una tripla di Koenig e portando Okafor a commettere il suo terzo fallo sul solito Kaminsky a 16:50 dal termine. Nel momento di difficoltà è Tyus Jones a caricarsi i suoi sulle spalle, ottenendo viaggi in lunetta e segnando sei punti consecutivi, ma Wisconsin pare avere l’uomo del destino in Koenig che risponde con altrettanti punti e, in seguito anche al terzo fallo di Winslow, i Badgers toccano il +9 a 13′ dal termine. Quando la partita sembra sfuggire dalle mani dei Blue Devils è Grayson Allen a giocare un minuto di perfetta pallacanestro, mettendo a segno otto punti e riportando a contatto Duke che, con un gioco da tre punti di Tyus Jones, torna sul -1. Okafor non fa in tempo a rientrare e già commette il quarto fallo venendo panchinato, ma sono nuovamente (guess who?) Jones a dare il pari 54 a 7′ dal termine e poi Allen a ridare il vantaggio a Duke nemmeno due minuti dopo, a cui però risponde immediatamente Kaminsky. Okafor rientra a 3:20 dal termine, ma questa volta non solo rimane in campo, ma segna quattro punti consecutivi e ferma Kaminsky, portando Duke sul +5, vantaggio che sale a +8 con una tripla, neanche a dirlo, di Tyus Jones. Risponde Kaminsky da tre e dopo un possesso sprecato da Duke Wisconsin si riporta sul -3 con un bel taglio di Hayes (13 punti) che conclude al ferro. Un due su due ai liberi di Jones riporta però a due possessi di vantaggio Duke ed in seguito agli errori da tre dei Badgers Coach K e i suoi ragazzi possono celebrare il quinto titolo nella storia del programma.