Marial Shayok (Virginia) AP Photo

Marial Shayok (Virginia) AP Photo

Se il primo match delle finali del midwest regional, vedeva opposte due delle favorite ovvero la #1 Virginia e la # 4 Iowa State, al secondo erano arrivate due formazioni molto meno attese ovvero la #11 Gonzaga e la #10 Syracuse; e oggi sul prestigioso parquet dello United Center di Chicago si dovevano designare le squadre che domenica si giocheranno il biglietto per le final four di Houston. Guardando le posizioni del seeding, il primo scontro doveva essere praticamente la finale del regional, dal momento che sia i Cavaliers che i Cyclones erano decisamente più accreditati delle altre due compagini; i primi minuti di Virginia sono da incorniciare, Devon Hill trasforma in una tripla il  primo possesso del match e London Perrantes segue rapidamente con altri due punti e dopo soli 5′ siamo già 17-3 per i Cavaliers. La velocità ed i recuperi di Virginia portano anche diversi contropiedi, dopo una schiacciata di Isaiah Wilkins lo score dice 26-9; Georges Niang prova a scuotere i Cyclones che adesso riescono a centrare il bersaglio con buona continuità, rientrando sul -10. L’ultimo piccolo break di 4-0 del parziale porta le squadre negli spogliatoi sul 45 a 31. Nel secondo tempo in effetti non muterà mai l’inerzia del match: +14 a metà tempo 63 a 48, massimo vantaggio di Virginia sul +17 e il finale 84 a 71 per i Cavaliers che tornano ad una finale di regional dopo 21 anni. Anthony Gill è il miglior realizzatore dei suoi con il season high di 23 punti e Mike Tobey ne scrive 18 uscendo dalla panchina; per Iowa Niang ha un’altra ottima partita, dopo aver segnato 28 punti contro Iona e Arkansas Little Rock, ne scrive 30 questa sera che ha segnato la conclusione di una ottima stagione, la prima della gestione di Steve Prohm. I Cavaliers andavano dunque ad attendere l’avversaria di domenica; Kyle Wiltjer è l’assoluto

Domantas sabonis (Gonzaga) e Malachi Richardson (Syracuse) AP Photo

Domantas sabonis (Gonzaga) e Malachi Richardson (Syracuse) AP Photo

protagonista dei primi 10′, infila quattro canestri consecutivi di cui tre triple e gli Zags volano 21-10. Ma ‘Cuse non molla e nei secondi 10’ del primo tempo si rifa sotto, complice anche diverse conclusioni sbagliate dei Bullgogs, arriva fino al sorpasso proprio all’ultimo giro di lancetta del tempo che si chiude sul 29-28 per Syracuse. Gonzaga torna nuovamente avanti ad inizio ripresa e questa volta è Domantas Sabonis a fare la differenza e a riportare Gonzaga sul +9 ben oltre la metà ripresa; ma nuovamente gli Orangeman non mollano e si arriva al finale punto a punto. Sono Michael Gbinije con un layup a 22″ dalla sirena e Tyler Lydon con una stoppata su Josh Perkins, a firmare la vittoria di Syracuse per 63 a 60 che vale una nuova Elite 8 per la squadra di Jim Boeheim. Molto rammarico per Gonzaga che ha guidato buona parte del match, ma che ha avuto praticamente solo 2 giocatori in campo: 24 punti per Wiltjer, 19 per il figlio di Arvidas corredati da 17 rimbalzi, buon sangue non mente, ma poco altro dal resto del team: solo 18 punti. Gbinije è il top scorer degli Orangeman con 20 punti che hanno vinto il match probabilmente forzando ben 17 palle perse agli avversari, un dettaglio che in una partita cosi combattuta ha fatto tutta la differenza del caso.