Duke – Robert Morris 85-56

Marshall Plumlee (foto dukeblueplanet.com)

Marshall Plumlee (foto dukeblueplanet.com)

Vedere Coach K imbufalito quando Robert Morris nella ripresa risale da -20 a -10 dà la misura di quanto il leggendario coach di Duke creda nella possibilità di questa squadra e quanto ne tema l’immaturità congenita per un gruppo che ha un inner core formato da freshmen. Alla fine dopo la sfuriata nel time out, compresa una vigorosa lisciata di pelo per Jahlil Okafor, Duke produce il controparziale di 12-0 con cui i Blue Devils vanno ad esorcizzare i loro demoni del primo turno (Lehigh, Belmont, Mercer…) ma in realtà i Colonials, troppo piccoli e chiusi nella loro zona 2-3, poco potevano se non giocare con coraggio ed ardore contro i lunghi di Duke che hanno comunque dominato in area con un Okafor da 21 punti con 9-11 al tiro, il miglioratissimo Marshall Plumlee in doppia doppia (10+10) ed Amile Jefferson utile con 10 punti e 6 rebs. Miglior realizzatore è stato comunque il capitano Quinn Cook con 22 punti ed una serie di triple che ha dato il primo vantaggio a Duke, 23 punti per l’interessante swingman mancino Rodney Prior per RMU.

Realizzatori: Cook (Duke) 22 Pryor (RMU) 23

San Diego State – Saint John’s 76-64

Gli Atzecs non sono conosciuti per essere una squadra particolarmente hot dalla distanza ma contro i Johnnies decisamente più grossi e dotati sotto canestro diventa decisiva la buona precisione (40%) da tre punti in cui un ex come Dwayne Polee II, che si era trasferito in California dopo una sola stagione nel college del Queens, fa da leone con 15 punti tutti derivati da triple a segno. Poco conta allora che Sir’Dominic (complimenti vivissimi per la scelta del nome ai genitori) Pointer domini in area con 21 punti e 10 rebs se gli esterni di coach Lavin invece tirano con un tragico 3-17 dalla distanza. SDSU che ora va ad affrontare Duke.

Realizzatori: O’Brien (SDSU) 18 Pointer (SJU) 21

Gonzaga – North Dakota State 86-76

Peccato per la potenziale più bella storia del Torneo ma gli Zags sono di un altro pianeta per i Bison che arrivano da Fargo, una città che gli amanti del cinema e dei telefilm d’autore conoscono bene, e che sono troppo poveri per potersi allenare in facilities con sale pesi attrezzate ed allora si sono allenati tutto l’anno lavorando e spostando pesi in un magazzino di un supermarket. MERAVIGLIOSI.

Purtroppo per loro coach Few annovera in squadra il poco romantico, e transfer da Kentucky dopo un anno in mano a Calipari, e fortissimo Kyle Wiltjer, lungo di 2.08 dalle gran mani, che spazza via i Bison con la stessa crudeltà di un cacciatore di pelli senza scrupoli concludendo il suo lavoro con 23 punti, 8 rimbalzi e 2 triple coadiuvato dal suo play Kevin Pangos che ne ha aggiunti 18.

Realizzatori: Wiltjer (GU) 23 Werner (NDSU) 22

Iowa – Davidson 83-52

Massacro non preventivato a danni dei Wildcats, ci si aspettava più resistenza se non una vittoria, ma Iowa è squadra che esegue bene e con pazienza i giochi e soprattutto ha un giocatore che abbina mani d’oro e buon atletismo (e che farebbe la fortuna di molti GM europei) che si chiama Aaron White, questi i suoi numeri: 26 punti, 11-14 al tiro e 6 rimbalzi. Non vediamo l’ora di vederlo in azione contro Wiltjer, un duello fra Big White Hopes.

Realizzatori: White (Iowa) 26 Aldridge, Gibbs (Dav) 14