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Sarà Oregon a sfidare Oklahoma alle Elite 8, il tutto dopo aver ottenuto anch’essa una vittoria molto convincente, questa volta ai danni dei campioni in carica di Duke: davanti agli occhi attenti tra gli altri di Kobe Bryant (si giocava ad Anaheim, in California, e Kobe era nella sezione dei tifosi degli uomini in blu) i Ducks hanno infatti regolato i Blue Devils con un egregio secondo tempo che li ha portati infine a vincere di quattordici lunghezze, 82-68.

Il primo tempo si svolge tutto sul filo dell’equilibrio nonostante Grayson Allen si limiti a tre punti in tutta la frazione e Marshall Plumlee esca dopo appena cinque minuti con già due falli commessi: la partita risulta piacevole come da previsione diffusa e le due squadre si scambiano tanto attacchi in contropiede azionati dal pressing difensivo quanto attacchi a metà campo nei quali entrambe le squadre dimostrano di saper utilizzare alla perfezione i mismatch che i propri giocatori sono in grado di creare e così il primo tempo termina sul 36-31 Ducks.

Nella seconda stanza Oregon va subito in doppia cifra di vantaggio con due triple consecutive di Casey Benson e una schiacciata di Chris Boucher su assist di Dillon Brooks: Duke regge a malapena a questa prima ondata grazie al solito Ingram e ad un ritrovato Allen, ma i ragazzi di Dana Altman sono eccessivamente all’interno del proprio gioco per essere fermati e dopo una stoppata di Jordan Bell su Matt Jones seguita dal passaggio di quindici metri di Casey Benson per la schiacciata in contropiede di Elgin Cook che dà il 52-41 Ducks a 14:26 dal termine Duke non si riavvicinerà più. Troppo fisica e capace di imporre il proprio gioco Oregon per la quale solo 13 dei 65 tiri complessivi non sono giunti in pitturato o da oltre l’arco, quest’ultima zona dalla quale hanno tirato con il 43% dal campo contro il 32% dei Blue Devils che tra le altre note dolenti con soli cinque rimbalzi offensivi e un passivo di 42-32 ai rimbalzi hanno quantomai sentito pesare l’assenza di Amile Jefferson.

Per Duke finisce un’annata sfortunata che in contumacia il senior di maggior valore (Jefferson of course) ha visto Brandon Ingram prendere sempre più in mano la squadra col suo immenso talento che verosimilmente è già destinato ai lidi NBA e che anche questa notte ha portato 24 punti alla causa, mentre dovrebbe rimanere l’uomo simbolo e leader presente e futuro dei Blue Devils Grayson Allen, contro Oregon autore di dodici dei suoi quindici punti nella seconda frazione e sicuramente uno dei mattoni dai quali Coach K vorrà ripartire l’anno prossimo con i numerosissimi talenti che si uniranno alla causa.

Per Oregon 22 di un Dillon Brooks non spaventato all’idea di dover schiacciare tutto quello che gli capita tra le mani sulla via di quelle che sarebbero le prime Final Four per i Ducks dal 1939 -quando vinsero proprio il primo torneo NCAA in assoluto- e otto assist con una sola -ancorché brutta- palla persa per Casey Benson, ottimo direttore d’orchestra per una squadra che però ricorda più un perfettamente equilibrato complesso Heavy Metal. L’MVP della partita è però di Jordan Bell decisivo su ambo i lati del campo con tre stoppate e tredici punti che, visto il modo in cui sono arrivati, non hanno certo mancato di attirare l’attenzione degli spettatori. Ora grande attesa per la sfida contro Oklahoma che si presenta come un’altra partita in grado di regalare dosi di spettacolo non indifferenti in un contesto ancor più decisivo e verosimilmente equilibrato. Difficile chiedere di più.