Sergio Tavčar

Sergio Tavčar

L’attualità incombe, per cui un veloce intervento. Intanto una piccola informazione di servizio. Ho letto attentamente l’intervento di Franz. Sulla qualità delle immagini non so cosa dire, perché dalla sede mi hanno assicurato che era tutto a posto. Sull’audio da dire solo che prima della partita ho trascorso una decina di minuti a scandire “koš” ad ogni layup del riscaldamento delle due squadre mentre il tecnico in sede smanettava tentando di sincronizzare quanto andavo dicendo con le immagini che riceveva in bassa frequenza. Sembra che alla fine siamo riusciti a rimettere le cose un po’ in sesto. Come si usa dire, ci scusiamo per l’inconveniente.

Altra informazione di servizio. Sembra ormai ufficiale che per un inghippo non dovuto a noi non avremo i diritti a trasmettere le partite dell’Europeo. Se da una parte questo mi secca un sacco, per usare l’eufemismo più blando che riesco a trovare, in quanto sarà dal ’71(!) che per la prima volta non farò le telecronache di un Europeo con la somma ironia che si tratterà dell’Europeo che sarà giocato a casa mia, a 200 metri in linea d’aria dalla mia redazione, dall’altra parte vuol dire che avrò tutto il tempo del mondo durante gli Europei per intervenire sull’andamento degli stessi con commentini (brevi e lapidari, non esageriamo!) giornalieri su questo sito. Sempre che la cosa sia gradita. Se non lo è ditemelo, perché non ho mai problemi quando si tratta di evitare di dover lavorare.

 

Finalmente posso commentare una partita che ho visto dal vivo e, come si sa, quando si è sul posto si ha una visione molto più completa e soprattutto precisa delle cose. Allora sconvolgerò qualcuno, ma mi sembra che si sia trattato di una buona partita. Quanto auspicato nel blog precedente si è per fortuna verificato. Ambedue le squadre hanno segnato con buonissime percentuali tiri aperti, presi anche dopo azioni che avevano capo e coda. Chiaro, ci sono stati periodi di confusione, purtroppo abbastanza prevedibili viste le squadre che erano in campo, ambedue non certamente famose per la costanza di rendimento. L’Italia, esaurito il primo quarto giocato con il quintetto titolare, quando ha dovuto per forza effettuare dei cambi, è andata nel pallone. Pare che Cinciarini non fosse al meglio fisicamente. Lo spero per lui, perché i suoi minuti in campo sono stati abbastanza tragici con la nebbia più totale che è scesa sulla manovra italiana. Minuti che sono coincisi con la presenza in campo di Melli, poverino, costretto, lui che è fondamentalmente un’ala piccola, un tre scarso, a giocare da cinque, come commentavamo amaramente prima della partita con l’avvocato Leopoldo, suo padre a cui devo una meravigliosa serata di presentazione del mio libro a Novellara. Di converso c’è stato un blackout totale della Slovenia nei primi minuti del terzo quarto con una serie continua di palle scaraventate ignobilmente nel cesso o letteralmente date in mano alla difesa italiana. Però, visto dal punto di vista della Slovenia, è stata molto confortante la reazione quando l’Italia era arrivata a meno due (55-57) con la tripla di Nachbar che ha di colpo rigirato definitivamente l’inerzia della partita. Mi dispiace che non abbia giocato Begić (e ancora non si sa perché), in quanto mi sarebbe molto interessato vedere cosa poteva fare l’Italia contro un superlungo, di quelli che dovrà affrontare all’Europeo senza avere troppe armi per poterli tamponare. Del resto è abbastanza sinistro il fatto che Vidmar, non proprio Bill Russell, abbia potuto fare, nei minuti nei quali è stato in campo (pochi, dal mio punto di vista, ma si trattava, bisogna sempre ricordarselo, di un’amichevole) più o meno quello che ha voluto.

Impressioni sulle due squadre. Italia: molto, ma molto bene, per quanto riguarda l’atteggiamento. Speriamo solo che duri. Belinelli non sembra neanche lui. Ha giocato per la squadra, forzato molto poco, ha interpretato molto bene il suo ruolo senza voler fare il fenomeno. Chiaro, ha i suoi limiti tecnici che sono di tipo, secondo me, molto difficili da definire in modo preciso, ma che si possono ricondurre a una mancanza di timing per quanto riguarda il momento in cui dover tirare. Mi sembra di aver finalmente capito, guardandolo con attenzione, da dove derivi il fatto che spesso e volentieri forza i tiri. Semplicemente perché non ha testa il chip giusto che gli dica quando prenderli. Con Diener fa comunque una bella coppia che mi sembra anche sufficientemente affiatata. Aradori un po’ misterioso, come se fosse timido. A volte rinuncia a tiri da prendere senza esitazione, perché la mano ce l’ha, e ottima. Gentile devo dire che non mi convince: grandissimo fisico, enorme sfrontatezza, scelte tutte discutibili, e soprattutto troppa presunzione sulle proprie capacità di ball handling, che non sono precisamente quelle di Pistol Pete. Ovviamente la tragedia riguarda il reparto lunghi, ma lo si sapeva. Come si sapeva che a livello rilievi (come dicono nel baseball) le cose sono piuttosto preoccupanti, ma del resto l’Italia non ha proprio tanti giocatori da poter rimpiazzare le terribili assenze che ci sono. E se col rientro di Datome il ruolo di ala piccola è ottimamente coperto (dirò di più, di coppie come Datome-Aradori non ne vedo proprio tante in giro per l’Europa), rimane il vuoto nel reparto dietro fuori dall’accoppiata Belinelli-Diener. Difesa comunque a tratti eccellente, anche se nel contempo a volte sbadatissima: Mancinelli non può permettersi che il suo uomo segni due canestri sulla rimessa dal fondo a un secondo dalla fine dell’attacco.

Slovenia: continua l’impressione, purtroppo, di squadra leggera, troppo legata al tiro e alla velocità, tutte cose che sono importanti sempre, quello sì, ma nelle partite che contano, nei finali punto a punto, serve mettere in campo per vincere la partita le truppe corazzate e i commandos che la Slovenia non ha. E in più la Slovenia ha il più grosso buco proprio nel ruolo di ala forte, proprio lì cioè dove doveva esserci il suo giocatore più forte, Erazem Lorbek. Finora Nachbar ha fatto i bambini con i baffi tanto giocando in difesa da quattro che scardinando le difese avversarie con le triple e la Slovenia deve accendere tutti i ceri possibili in tutti i suoi luoghi di pellegrinaggio religioso perché durante gli Europei non gli venga neanche un raffreddore. Sotto, a livello di centri puri, pensavo peggio. Tanto Begić che Vidmar possono reggere benissimo, visto il panorama attuale del reparto in Europa con tutte le assenze che ci sono. Il reparto dietro è fra i migliori che ci siano in Europa, e questo conforta: i fratelli Dragić e il capodistriano Joksimović garantiscono in difesa che possono rendere, quando sarà necessario, letteralmente asfissiante, Lakovič sta recuperando la condizione, Murić all’ala finora in questa preparazione ha giocato partite tutte eccellenti, Domen Lorbek i tiri aperti li segna, come anche Blažič che ha però il difetto ogni tanto di cannare completamente una partita, cosa che gli è successa ieri. Da fucilazione immediata (e infatti pare che Maljković volesse nell’intervallo fare proprio questo) la sconsiderata penetrazione all’ultimo attacco del secondo quarto con tutti che gli gridavano di fermarsi col risultato della palla persa e della tripla di Belinelli dall’altra parte all’ultimo secondo. Sono ovviamente defecate che potrebbero costare carissime nelle partite che contano. E la Slovenia nel passato non è che ne abbia perpetrate poche, di puttanate del genere.

Previsioni, a occhio? L’ Italia può secondo me anche passare il primo turno e, se lo fa, non è senza chance di arrivare all’eliminazione diretta, visto che incrocia le squadre che arrivano da Celje con la Croazia, o se per quello anche la Slovenia, sempre che si qualifichi, battibili.

Slovenia: se tutto va benissimo può arrivare ai quarti. Se non ci riesce sarà una delusione. Se passa i quarti sarà invece un indicibile trionfo. Non vedo infatti come possa pensare di battere la Francia o la Lituania, o la Serbia, le possibili avversarie di un ipotetico quarto.