C’eravamo lasciati con la preoccupata attesa per le decisioni del Prefetto di Roma per la concomitanza del derby di Coppa Italia con gara due tra Acea e Lenovo Cantù (vedi post del 23 maggio scorso).

Eduardo Lubrano

Eduardo Lubrano

Il quale Prefetto appena informato della faccenda ha ovviamente detto alla Lega Basket “La partita la giocate quando volete ma non domenica 26!”. Più o meno.
Alla faccia de “Il tabellone non si può toccare” come aveva risposto perentorio il “Director, Media Relations & Communication” Maurizio Bezzecchi (ho fatto copia e incolla del titolo dal sito) della Lega stessa alle nostre prime obiezioni da Roma la sera stessa in cui eravamo venuti a conoscenza del pericoloso incrocio.

Ma poiché siamo appassionati di basket in questo paese dobbiamo soffrire e portare tante croci. Quella della Lega per cominciare. Gli orari di questi demenziali play-off (al meglio delle sette partite dai quarti …): alle 20, alle 20,10 e alle 20,45. Mi starebbe anche bene se ci fosse qualcuno in Lega o alla Rai che spiegasse i motivi di questi orari. Purtroppo la sensazione è che nessuno abbia un’idea strategica, quale che sia, magari discutibile, ma un’idea che giustificasse questi spostamenti. L’importante è aiutare gli spettatori televisivi ad avere delle certezze…ed i giornali della carta stampata a fare sempre più tardi. Grazie.

Poi c’è un’altra cosa che non riesco a spiegarmi. Quelli della Lega sono così attenti alle questioni di marketing, almeno così dicono, che l’errore di cui sto per parlare assume dimensioni enormi perché commesso ai danni di una società affiliata.

Dunque durante gara tre fra Acea Roma e Lenovo Cantù, aprendo il tabellino della partita la stessa era chiamata “Cimberio Varese-Montepaschi Siena”. Mosso da solerzia del tutto ingiustificata non avendo alcuna relazione con l’azienda romana di elettricità ed acqua, ho mandato un sms al Director, Media Relations & Communication di cui sopra, informandolo della svista. “Grazie della segnalazione” è stata la risposta. E qualche minuto dopo è apparsa la scritta Virtus Roma-Lenovo Cantù. Altro sms del sottoscritto al Bezzecchi:”Scusa ma Roma si chiama Acea e non Virtus Roma”. Nessuna risposta ma negli ultimi cinque minuti della partita la dizione finalmente è andata a posto.

Ma durante gara 5 la storia si è ripetuta: Virtus Roma-Lenovo Cantù. A quel punto, testardo, ho riscritto allo stesso Maurizio Bezzecchi chiedendogli come mai solo con la squadra di Roma la Lega commettesse questo errore imbarazzante visto che la sponsorizzazione tra Acea e Virtus Roma non è stata disdetta da nessuno. Silenzio. E nessun cambiamento. Spero che l’Acea faccia qualcosa contro questi signori, professionisti del dilettantismo.

Però c’è anche la Rai a darci un’altra croce addosso. Tralascio la questione tecnica delle ripresa delle partite perché e meglio. Lo spot che gira (l’ho visto qualche minuto prima di gara 5 tra Varese e Siena lunedì 3 giugno) per reclamizzare i play-off è ancora quello di oltre un mese fa e recita: ”Iniziano i play-off del basket di serie A…otto squadre a contendersi il titolo…ad infilare il cesto… dal 9 maggio su Rai Sport…”. Non sentivo l’espressione infilare il cesto da quando avevo 6 anni ed iniziavo a sgambettare malamente su un campo di basket. Ora ho 50 anni, fate voi i conti. E siamo a giugno…Va bene la spending review ma insomma uno spot si può rifare.

Infine vorrei chiudere questo sproloquio con una frase che ho sentito durante una partita, ovviamente sulla Rai ed il cui autore non rivelerò mai neanche sotto tortura. Si riferisce a Brian Bailey, la guardia di Roma, chiamata qualche secondo prima Baileys, come la famosa crema di whiskey:” Chiedo scusa, Bailey non è un liquore da bere ma un giocatore da usare”.
Ma perché?