GLI INATTESI

Geri De Rosa

Geri De Rosa

Il nostro basket non sta vivendo un grande momento, è inutile nasconderlo. Le fonti di preoccupazione si moltiplicano, ogni giorno riserva un problema nuovo: squadre che non ce la fanno più, che cominciano la stagione e non sanno se possono finirla; piazze gloriose, ricche di storia e passione, che l’anno prossimo potrebbero sparire; scandali finanziari che stanno allargando la propria ombra sinistra anche nel nostro mondo, quel mondo che fino a poco tempo fa continuavamo – noi poveri ingenui – a considerare vergine; e ancora, una squadra che era abituata a dominare in Europa e che oggi considera un’eventuale retrocessione addirittura un possibile beneficio, puntando come obiettivo massimo ai soldi che la Legabasket mette in palio a chi concede più minuti ai giocatori italiani. Insomma uno scenario sconfortante, ce ne sarebbe abbastanza per darsi a qualche altro sport. Invece no, teniamo duro, in attesa di tempi migliori! Anche perchè il Campionato, nonostante tutto, regala emozioni e, a tratti, anche spettacolo; di questo dobbiamo ringraziare chi, in mezzo a mille difficoltà, nonostante i paletti che il sistema continua a piantare sulla strada, è stato capace di ingegnarsi, inventarsi nuove strade e, soprattutto, nuovi giocatori. Allora divertiamoci un po’, di seguito eccovi il mio quintetto dei volti nuovi, finora, di questo Campionato, il quintetto degli inattesi:

BOBBY BROWN (Siena), lasciate perdere le ultime uscite, le recenti difficoltà di Siena. Per almeno tre mesi Bobby Brown non ha avuto rivali in Italia e in Europa. Non sarà il vostro playmaker del cuore, forse non è nemmeno un playmaker; nessuno però è riuscito a marcarlo e, finché lui ha tenuto, Siena è stata Siena nonostante la rivoluzione estiva. Sarà anche stato la miglior point guard della Summer League 2012 ma a questo livello qualcuno se lo aspettava? (in panchina JONATHAN TABU, Cantù).

DONELL TAYLOR (Reggio Emilia), due anni in Legadue e due promozioni, prima stagione in serie A e playoff virtualmente acquisiti con il contorno di una Final 8 di coppa Italia più che dignitosa. All’inizio dell’anno si poteva giusto sperare che Donell Taylor potesse incidere anche al piano di sopra; che lo facesse con questa continuità e questa leadership probabilmente non se lo aspettava neanche il suo più accanito tifoso. Se riesce a fare un ulteriore salto di qualità la stagione di Reggio Emilia, da grande, rischia di diventare memorabile (in panchina ADRIAN BANKS, Varese).

BOOTSY THORNTON (Sassari), tutti in piedi perché qui si parla di un autentico venerabile del nostro basket. Bootsy Thornton, però, ha stupito tutti, disputando a trentacinque anni una stagione che neanche il più rampante dei venticinquenni avrebbe saputo giocare. Lo spirito del resto è quello ma è arricchito da una conoscenza del gioco che non ha uguali nel nostro campionato. Bootsy ha quasi sempre giocato bene e, quando non lo ha fatto, ha segnato il canestro decisivo. Chi se lo aspettava a questi livelli? Non più di due persone: Meo Sacchetti e lo stesso Bootsy (in panchina MICHELE ANTONUTTI, Reggio Emilia).

ALEKSANDER CZYZ (Roma), se si parla di Roma, per trovare un protagonista inatteso, basta pescare a caso uno qualsiasi del roster. Il simbolo vero però di una stagione fantastica e (appunto) inattesa non può che essere Aleksander Czyz. Alzi la mano chi ne aveva sentito parlare fino a settembre, chi non ha almeno abbozzato un sorriso di scherno nel leggere il suo nome quando Roma lo ha ingaggiato. Invece, nel rapporto qualità prezzo, siamo di fronte al probabile MVP del Campionato: mobile, sfrontato e con punti nelle mani, è un autentico incubo per tutti i lunghi della serie A. Se marchi Czyz la brutta figura è dietro l’angolo (in panchina TOMAS RESS, Siena).

BRYANT DUNSTON (Varese), il miglior centro del Campionato, senza ombra di dubbio. Varese lo ha pescato dal sommerso dei campionati di Corea, Grecia e Israele. Frank Vitucci dalla panchina e Mike Green dal campo ne hanno esaltato le caratteristiche e nascosto i difetti, scoprendo un’autentica forza della natura capace di devastare le difese avversarie. Raramente una squadra che si è basata su un centro di due metri o poco più ha giocato un Campionato d’alta classifica. Nessuno si aspettava Varese, figuriamoci Bryant Dunston (in panchina GANI LAWAL, Roma).

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