L’ESSENZA DELLA COPIATA

Geri De Rosa

Geri De Rosa

 

A scuola tutti, più o meno, abbiamo copiato; prima o poi anche il più secchione ne ha avuto bisogno e ci è cascato, in fondo non c’è mai stato nulla di male. C’è sempre stato, però, chi sapeva copiare e chi no; chi sapeva, con uno sguardo, cogliere “l’essenza della copiata” e trasferirla sul suo foglio e chi, con dieci sguardi, sbagliava comunque la riga, il senso, la sfumatura.
“L’essenza della copiata”, appunto: non è un concetto così ridicolo e nemmeno perverso o poco etico, anzi. Chi sa prendere spunto dalla bravura di un collega, senza fregargli le idee ovviamente, non fa altro che il bene suo e, magari, del movimento di cui fa parte: basta saper copiare però, c’è chi lo sa fare e chi no.
Ed eccoci al punto: chi guida l’Olimpia sa copiare? Il pregresso sembrerebbe dire di no: gli anni passati sono stati all’insegna del copiare Siena (Hawkins, Finley, Eze…) senza saperne cogliere “l’essenza”. Siena negli anni scorsi, grazie alle “idee” di Milano si è liberata di contratti pesanti senza snaturarsi, mantenendo la sua anima vincente; Milano, copiando male, ha solo fatto felice Siena, i giocatori e i loro agenti, mantenendo la propria anima perdente. Quest’anno, proprio quando sembrava aver imparato a fare di testa sua (nel bene e nel male…), ci è cascata di nuovo, ha copiato bellamente.
L’obiettivo, ovviamente, non è più stato Siena ma la prima in classifica, la “secchiona” di questa stagione: Varese vuole Mensah-Bonsu? Che bella idea “che ho avuto…”, in un colpo solo rinforzo la mia squadra e indebolisco l’avversario più pericoloso.
Così i dirigenti EA7, in perfetto stile bonipertiano, devono essere arrivati all’improvviso colpo di scena nella vicenda Pops, guardando il foglio del loro compagno di banco. Ma hanno copiato bene? Qualche dubbio, per la verità, è lecito se si pensa che Milano, nella fase decisiva della stagione, non solo darà il cambio a Bourousis con un giocatore totalmente diverso, mai stato spalle a canestro in vita sua, ma comincerà anche i playoff con dei dubbi sullo stato fisico sia del centro titolare che del suo cambio.
Mensah-Bonsu è stato fermo sei mesi e ha giocato quest’anno solo sei partite: di sicuro, a questo punto della stagione, si tratta di una scommessa che Varese poteva accettare perché cercava semplicemente un giocatore simile a Dunston, da 10/15 minuti di impiego, che potesse far rifiatare il centro titolare nella maratona playoff. Come andrà a finire nessuno lo sa, solo a giugno sapremo se Milano ha copiato bene o male.
Di sicuro, però, uno scudetto eventualmente vinto non sarà solo farina del suo sacco. Perché copiare è una cosa, cercare ”l’essenza della copiata” è un’altra.

GERI DE ROSA