EUROBASKET PRIMA FASE, NOTE A MARGINE
La prima fase è andata ed è stata la più emozionante del millennio. Lo è stato per le imprese dell’Italia, per l’esaltazione del gioco di squadra che abbiamo messo in mostra; e lo abbiamo fatto con successo, andando contro il trend cestistico che va sempre più verso il gruppo di giocatori che timbrano il cartellino pensando più a se stessi che al gruppo. Tra un’emozione e le altra, vale la pena sottolineare alcune note a margine:
– il basket resta la massima espressione dello sport di squadra, l’unico in cui due più due spesso non fa quattro. Fate la somma di talento dell’Italia che ha iniziato la preparazione e rifatela per la squadra che ha iniziato l’Europeo. Perché la seconda Italia è stata più forte? Perché a basket tanti grandi talenti messi insieme non fanno necessariamente una grande squadra, un gruppo forte, compatto, fatto di gente che va nella stessa direzione, spesso sì;
– alla Bonifika Arena di Koper si è respirata un’aria bellissima. C’erano tanti tifosi italiani come era logico che fosse vista la vicinanza con il confine; c’è stato però anche un grande supporto della città slovena che ha visto rifiorire la sua anima fortemente italiana. E’ stato bellissimo vedere lo stesso livello di tifo indipendentemente dall’avversario: che fosse la Grecia o la Turchia, la Svezia o la Finlandia, il supporto è stato lo stesso, senza quello snobismo tipico (e forse male principale) del nostro basket;
– l’Europeo, soprattutto da quando si gioca a settembre, è competizione infingarda: vince la più forte solo se è molto più forte (vedi la Spagna in Polonia e in Lituania). Se non c’è tutta questa differenza allora la sorpresa è dietro l’angolo. Chi arriva all’appuntamento nella miglior forma psico-fisica può giocarsela anche contro le grandi potenze: è successo alla Russia nel 2007, alla Macedonia semifinalista nel 2011, sta succedendo all’Italia, alla Finlandia e all’Ucraina qui in Slovenia;
– lo ha detto Nikos Zisis, forse il giocatore in Europa maggiormente dotato di intelligenza cestistica: “questo è l’Europeo più fisico che abbia mai giocato, o ci si adegua o si va a casa”. Il basket da diversi anni va in questa direzione, qui in Slovenia, secondo Zisis un po’ troppo, complici arbitraggi non spesso all’altezza;
– a proposito di greci, Fotis Katsikaris, che in Slovenia avrebbe dovuto venirci da CT prima della Grecia e poi della Russia e invece si è dovuto accontentare di fare il telecronista per la TV ellenica, ha garantito che il lavoro di Trinchieri in patria è molto apprezzato da stampa, tifosi e giocatori. Dopo la partita contro l’Italia, nella quale si è dimenticato non solo di Bourousis ma soprattutto di Papanikolau e Printezis, forse, qualcosa è cambiato;
– addirittura peggio se la è passata Boscia Tanjevic: la Turchia è stata non solo la principale delusione dell’Europeo ma anche, nettamente, la peggior squadra per gioco espresso e atteggiamento messo in mostra. Tanjevic lo ha sempre detto, l’NBA ti restituisce giocatori peggiori: in generale il concetto è discutibile, guardando in questi Europei Asik e soprattutto Turkoglu non si può che dargli ragione.
GERI DE ROSA