Art Heyman portato in trionfo dopo un Dixie Classic

Art Heyman portato in trionfo dopo un Dixie Classic

La pallacanestro a cavallo delle due grandi guerre si sta lentamente espandendo specie nel nord del paese dove gli inverni duri la rendevano interessante per gli istituti scolastici potendola praticare al chiuso a differenza dei due grandi American Sports ovvero il baseball ed il football. Perciò negli stati del Kansas (dove il canadese James Naismith andò ad insegnare), di New York e soprattutto dell’Indiana il basketball cresce rapidamente mentre nel più mite sud stenta a decollare. Nella Carolina del Nord, che in realtà sta ai confini del profondo Sud, arriva appena conclusa la seconda guerra mondiale e finito il suo impegno con la Marina, un coach istrionico direttamente dall’Indiana, il suo nome è Everett Case che comprese il potenziale dello stato in cui i fratelli Wright fecero i primi voli e soprattutto del nuovissimo ed imponente Reynolds Coliseum da  oltre12.000 posti appena completato dalla North Carolina State University. Detto “Grey Fox” coi suoi metodi innovativi per l’epoca e reclutando nell’Indiana nacque rapidamente una  dinastia, ebbe poi l’idea di creare il Dixie Classic che si giocava al Reynolds durante le vacanze di Natale e che divenne presto un appuntamento importante nello stato, fu in quegli anni territorio di caccia dei Wolfpack che ne vinsero sette consecutivi.

art heymanUn dominio che più a sud all’Università di North Carolina at Chapel Hill decisero di contrastare con una mossa ardita: chiamare da New York come coach Frank McGuire, ambizioso e spregiudicato personaggio (venne poi licenziato nel 1961 per varie violazioni del regolamento NCAA lasciando la panchina al suo assistente, un certo Dean Smith…) che utilizzò la sua città come naturale pipeline per reclutare e riuscì a firmare la stella ebrea nonché miglior giocatore della nazione Lenny Rosenbluth col quale vinse nel 1957 il primo titolo Ncaa della storia dei Tar Heels mettendo fine all’egemonia di Everett Case.

Nel bel mezzo di queste potenze faticava ad emergere un piccolo college privato con un corpo studentesco assai minore. Originariamente il nome era Trinity College ma dopo una generosa donazione del potente industriale del tabacco e della corrente elettrica James B. Duke il nome era diventato Duke University, per emergere l’ateneo decise di affidare la sua squadra di basket al giovane e brillante vice allenatore di Case. Si chiavava Vic Bubas.

Venne presto a sapere che McGuire aveva fatto una cattiva impressione, coi suoi modi spicci, al patrigno del miglior prospetto di New York, un giovane ricco di talento ed orgoglio: il suo nome era Art Heyman, pure lui ragazzo ebreo che il coach di UNC credeva di portare facilmente a Chapel Hill. Bubas si lanciò nell’impresa, soffiare il miglior giocatore sotto il naso di McGuire, Heyman, stimolato dall’idea di essere la pietra miliare del programma a Duke, affascinato dai bei modi di Bubas e stuzzicato dalla possibilità di fare uno scherzetto a McGuire accettò la proposta. Rimase fuori nel suo anno da freshman (a quell’epoca non potevano giocare) ed ebbe un impatto clamoroso da sophomore, nell’anno da junior venne raggiunto da un altro talento soffiato da Bubas ad Adolf Rupp e Kentucky di nome Jeff Mullins, Duke “was put on the map”.

Heyman nei suoi ultimi anni da ristoratore a New York

Heyman negli ultimi anni da ristoratore a New York

Lo sgarbo di Heyman non fu preso bene da McGuire che non mancava di mandare frecciatine alla focosa ed irascibile ala di Duke così la tensione fra i due college distanti poche miglia saliva a dismisura.

Sino a quel 4 febbraio del 1961 con la gara data in diretta televisiva ed un Cameron Indoor Stadium strapieno. Fu una sfida dura, piena di contatti proibiti, ed un contatto nel finale di gara fra Heyman e Larry Brown (poi famoso coach NCAA ed NBA) scatenò una rissa che vide coinvolto anche Donnie Walsh, futuro presidente dei Knicks, con tanto di invasione del campo da parte degli spettatori. Heyman, circondato dai Tar Heels,  si fece largo da solo a suon di pugni e fu espulso ma i suoi 36 punti  diedero la vittoria 81-77 ai Blue Devils. Nei giorni successivi le polemiche incendiarono il clima: The Rivalry era nata… sia Heyman che Brown e Walsh vennero squalificati ma Art fu in grado di rientrare per il Torneo della ACC dove Duke perse in finale con Wake Forest ed Heyman fu MVP del torneo nonostante la sconfitta.

Nel suo anno da senior poi, con al fianco un Mullins oramai maturo, Duke dopo aver dominato la ACC raggiunse la Final Four del Torneo NCAA per la prima volta nella sua storia perdendo in semifinale coi futuri campioni di Loyola University di Chicago ma ancora Heyman fu votato MOP della manifestazione  grazie ai 29 punti e 12 rimbalzi della semifinale ed i 22 e 7 della finalina per il terzo posto contro Oregon State.

Heyman fu un grande giocatore viaggiando a 25.2 ppg e 10.9 rpg nell’anno da senior, un’ala di 1.95, buon passatore e tiratore, un guerriero indomito, per molti il più bravo all-time nell’andare a rimbalzo offensivo sul proprio tiro, fu prima scelta assoluta dei Knicks e dopo tre stagioni nella NBA e tre nella ABA si ritirò per cominciare una carriera di ristoratore a soli 28 anni.

Scomparso nel 2012 Art Heyman è stato una leggenda del nostro sport e la sua maglia ritirata numero 25 penderà per sempre orgogliosa dal soffitto del Cameron Indoor Stadium.

Ecco il video della rissa che sancì la nascita della Rivalità fra Duke e North Carolina

LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI DEI “FORGOTTEN SONS”

Potete ascoltare l’incipit dell’articolo, letto dall’autore, su Tripla Doppia in onda il martedi sera su BM Radio dalle 21.30