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Spike Lee ama il basket ed è un grande tifoso dei Knicks. E prima o poi un film dedicato alla palla a spicchi doveva arrivare. Uscì nel 1998, “He got game” il titolo. Con colonna sonora curata (anche) dai Public Enemy.

Spike Lee ha costruito la propria carriera cinematografica partendo dalle radici, da quella comunità afroamericana attorno alla quale verte buona parte delle sue pellicole. Una comunità oppressa dal potere degli sporchi bianchi, dai quali è possibile emanciparsi non affidandosi a Malcom X o Angela Davis ma facendo ricorso al potere taumaturgico della musica ribelle (leggasi rap), alla gnocca, a generose dosi di qualche sostanza proibita e a un look il più possibile tamarro che, notoriamente, spaventa non poco il viso pallido. Già, il ghetto descritto dal regista di Atlanta è così pieno di stereotipi che lo stardom hollywoodiano non avrebbe potuto chiedere di meglio. Bene, ora che Pick and Rock si è attirato – pur senza volerlo, sia chiaro – le simpatie dei numerosi fan del signor Lee, è tempo di arrivare al sodo. Che si trova dalle parti di “He got game”, film girato nel 1998, mezzo attraverso il quale Spike Lee, gran tifoso dei Knicks, dichiara amore eterno al basket.

Spike Lee

Spike Lee

“He got game” è la storia di Jesus Shuttlesworth (interpretato dall’allora Milwaukee Bucks Ray Allen), giovane promessa dell’high-school alle prese con “la decisione più importante della sua vita”: scegliere l’università dove continuare gli studi e giocare, in attesa del professionismo. Il ragazzo è circondato da parenti serpenti e finti amici senza scrupoli che vorrebbero succhiargli il sangue nonché da un padre (Denzel Washington) appena uscito dalle patrie galere appositamente per convincerlo ad approdare a Big State. Non bastano i cameo di Michael Jordan, Shaquille O’Neal, Rick Pitino, George Karl, Bill Walton e di tante altre stelle del firmamento Nba a evitare che il film, almeno a giudizio di certo non insindacabile di chi scrive, sbatta contro un muro di retorica, che la sceneggiatura sia a tratti noiosa, scontata, piena di luoghi comuni nonché complice di immagini che non avremmo mai voluto vedere, prima tra tutte l’approssimativa tecnica cestistica di Denzel Washington.
Ma è tempo di sgombrare il terreno da ogni riferimento sulla settima arte e concentrarsi sulla musica. Che in “He got game” si prende parecchie libertà. Tipo spaziare tra le note del compositore Aaron Copland e quelle ben più calde e immediate dei Public Enemy. Non è un caso che sia la crew di Chuck D a regalare qualche emozione in più e a spassarsela con i dai e vai offerti dalla cabina di regia. Il pezzo che fa girare il tutto è anche quello che dà il titolo al film: “He got game” nasce da un campionamento di una scheggia di “For what it’s worth”, portato al successo nel 1967 dai Buffalo Springfield di Stephen Stills.

 

L'Lp "He got game"

L’Lp “He got game”

Grazie a “Resurrection” e ad altri spezzoni di brani come “Game face” o “The house of the rising son” (scritto assieme a Pete Townshend), i Public Enemy diventano parte integrante del cast. Certo, niente a che vedere con “Fa la cosa giusta” e  il ritmo torrido di “Fight the power”, ovvero la chiave per entrare nel clima di un ghetto pronto a scoppiare: i personaggi (neri) di “He got game”, pur tra qualche evidente problematicità, appartengono alla media borghesia, non odiano l’uomo bianco, col quale provano persino a entrare in affari, non hanno intenzione di ribellarsi allo status quo. Tant’è che il film in questione è forse il meno “politico” tra quelli girati  fino a quel momento. tuttavia, per Spike Lee i Public Enemy continuavano a rappresentare un punto di riferimento inamovibile. Sarà che anche loro amano vestire tamarro o perché, più probabilmente, certi testi, nonostante la solita prolissità e qualche momento di caos linguistico (e “He got game” ne contiene in abbondanza) si configurano come una garanzia per continuare a battere sul chiodo della negritudine e del “Black power”. A ognuno di noi il compito di stabilire se tutto questo sia solo puro esercizio retorico oppure no.