Valvano fa... la linguaccia

Valvano fa… la linguaccia

Frank si rende conto di non aver più molto tempo da perdere, il cancro che gli divora i polmoni avanza e prima di andarsene deve ancora sistemare Tom, il suo terzogenito.

Alza la cornetta e chiama il suo vecchio amico Jim, compagno di tanti pick up games nei campetti di New York e poi collega allenatore in vari camp in giro sulla costa Est “Senti Jim, mi devi credere, mio figlio è speciale, può diventare un grande giocatore, dagli una chance… voglio che tu lo alleni a Raleigh!”

Jim Valvano in effetti è sotto pressione, la comunità italiana vuole altri giocatori come Vinny Del Negro, appena uscito dal college per la NBA, a North Carolina State e nonostante ci sia già Chris Corchiani un altro giovane paisà in squadra non fa male, il ragazzo è semisconosciuto perché durante il liceo è cresciuto da un metro e ottanta a due metri finendo lontano dagli occhi degli scout e se il suo amico Frank Gugliotta glielo chiede “la cosa si ha da fare…” in fondo fra italiani all’estero ci si aiuta.

Tom Gugliotta diventa così nel 1988 uno del branco di lupi: i Wolfpack.

Nel suo anno da freshman però gioca pochissimo, il ragazzo sta ancora crescendo ed ha problemi alle ginocchia e la squadra è saldamente nelle mani di Fire & Ice al secolo Chris Corchiani e Rodney Monroe, le due fenomenali guardie di State che poi vedremo pure in Italia. Mentre Gugliotta resta a guardare dalla panchina nel frattempo papà Frank se ne va in cielo lasciando il figlio nelle mani dell’amico Jimmy che continua a giurare a tutti che quel ragazzo sta per sbocciare e diventare un gran giocatore, intanto NC State arriva al Torneo NCAA dove viene eliminata dalla Georgetown di Alonzo Mourning e Dikembe Mutombo in quella che i tifosi bianco-rossi ricordano come la partita dell’infamia.

la famosa rincorsa di Jimmy V verso... un abbraccio

la famosa rincorsa di Jimmy V verso… un abbraccio

Dopo aver lottato alla pari con lo strapotere sotto i tabelloni del fenomenali centri di John Thompson, la coppia arbitrale, in pessima serata per tutto l’incontro, nel finale di gara tramuta un canestro più fallo di Mourning a favore di Corchiani in una inesistente infrazioni di passi, sarebbe stato inoltre il quinto fallo di Zo, e questo fischio assassino manda gli Hoyas ad affrontare Duke alla finale del regional facendo imbufalire Jim Valvano che si sente, come tutti i Wolfpack, derubato.

Ma Gugliotta si presenta al suo anno da sophomore veramente sbocciato come dice Valvano, in senso letterale. Ora è alto 2.08 ma ha mantenuto le capacità di giocare come un esterno ed è pronto ad essere lanciato in quintetto.

Arriva però un uragano, un’inchiesta su Valvano che parte dopo le rivelazioni nel libro “Personal Fouls” di Peter Golenbock che parla di irregolarità nel test di ammissione di Chris Washburn, l’inchiesta scopre altre irregolarità poiché i giocatori vendevano le loro scarpe e biglietti delle partite… Valvano viene costretto alle dimissioni da Athletic Director ma resta sulla panchina nonostante la squadra sia messa in diffida per due anni e bannata per il Torneo NCAA del 1990.

Purtroppo Valvano e la squadra sono distratti dall’inchiesta della NCAA e ciò genera una stagione mediocre nonostante la coppia Fire&Ice ed un Gugliotta inserito in quintetto come ala forte capace di oltre 11 punti e quasi 7 rimbalzi a gara.

A fine stagione il coach se ne va nonostante venga alla fine pienamente scagionato e per sostituire Valvano, che passa a fare l’analista televisivo per ESPN e ABC, arriva Les Robinson. Nell’ultima stagione della coppia più amata del back court dai tifosi di State, Gugliotta arriva a segnare 15.4 punti conditi da 9.3 rimbalzi, NC State chiude con 20 vittorie e 11 sconfitte tornando al Torneo dove esce al secondo turno.

Googs coi Bulletts

Googs coi Bulletts

Nel suo anno da senior arriva l’esplosione definitiva di Googs, il suo nick-name visto che tutti gli speakers d’America diventano matti nel provare a pronunciare la sillaba GLI trasformando il suo cognome in un inascoltabile Goog-Liota.

Il suo capolavoro avviene nei due sentiti derby contro North Carolina, in entrambe le gare della ACC i Pack vincono segnando 99 punti e nella gara casalinga Gugliotta segna 36 punti con 8 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi. Peccato che fra un derby e l’altro State ne perde nove di fila e con 12-18 di record non raggiunge la post season. Ma Gugliotta conclude la sua carriera universitaria con numeri eccellenti: 22.5 punti e 9.8 rimbalzi ad allacciata di scarpe.

Il suo tocco nel tiro da fuori, oltre il 40% dall’arco, la capacità di passare la palla, unita all’altezza fa scomodare nei paragoni persino Larry Legend Bird.

Con simili premesse Washington lo sceglie al Draft del 1992 con la sesta chiamata assoluta e nelle sue prima sette stagioni fra Washington, Golden State e Minnesota non va mai sotto ai 12.7 punti  e 7.4 rimbalzi con un top di 20.6 punti e 8.7 rimbalzi nella stagione ’96-’97 coi Timberwolves che, assieme a Kevin Garnett, diventano un team da play off grazie al suo impatto nelle partite.

Il suo momento migliore della carriera da pro.

Una comunque solidissima carriera, anche se ben lontana dallo scomodo (e presto dimenticato) paragone con Bird, che gli vale una convocazione all’All Star Game del 1997 ed una medaglia d’oro ai Panamericani di San Juan a Porto Rico con Team USA nel 1999.

coi Wolves

coi Wolves

Quella stessa estate firma con Phoenix un contratto di sei anni a 58.5 milioni di dollari.

Gugliotta ha però dei problemi, fa una fatica tremenda ad addormentarsi dopo le partite, un insonnia che lo spossa, un amico gli propone di usare un integratore chiamato Sleep Aid che promette anche il recupero muscolare durante il sonno. Tom lo compra senza prescrizione medica in una delle tante farmacie 24/7 degli Stati Uniti, dei supermercati discount dei farmaci.

Il 17 Dicembre del 1999 dopo aver giocato contro i Trail Blazers a Portland, si fa la doccia, mette una fialetta del calmante in una bottiglietta d’acqua e se la beve, era la seconda volta che lo usava. Quando sale sul pullman della squadra diretto all’aeroporto telefona a sua moglie Nikki, mentre le parla senta una strana sensazione, come se il suo corpo fosse attraversato da elettricità, poi sente un gran rumore nelle orecchie, comincia ad avere spasmi nel volto. Nikki si accorge che Tom si mangia le parole e glielo riferisce ma il cellulare casca dalla mano al marito. Gugliotta crolla esanime mentre i compagni di squadra chiamano aiuto. Arriva il trainer della squadra che prova a rianimarlo a schiaffi ma i suoi occhi sono voltati all’indietro e non respira. Qui Tom ha una serie di eventi fortunati che gli salvano la vita: nel piazzale del palasport dove si trovava il pullman c’era ancora un’autoambulanza ed i parasanitari intervengono subito per intubarlo, se avesse avuto il malore sull’aereo della squadra o da solo in camera dell’hotel sarebbe certamente morto. Inoltre Nikki ha la freddezza di chiamare la moglie del compagno di squadra Rex Chapman e di avvertirla delle fiale che il marito stava prendendo così Chapman trova nel suo borsone il farmaco e lo consegna al trainer che corre all’ospedale per portarlo ai medici. Nel frattempo durante il trasporto Gugliotta ha un’arresto cardiaco, i medici pensano ad una meningite fulminante ma quando il trainer arriva con l’integratore capiscono che la causa è il Gamma Butyrolactone (GBL) che è il principio attivo del medicinale e che già aveva causato delle morti improvvise, grazie alla freddezza di Nikki così Gugliotta riesce ad avere le cure adeguate e si risveglia dopo un paio di ore dal collasso coi medici che gli dicono di non provare a respirare ma di lasciarlo fare alla macchina. Per cinque ore Tom non è in grado di respirare autonomamente ma gradualmente le sue funzioni cardiorespiratorie si riprendono.

Torna a giocare ma Googs comincia a lottare con gli infortuni:  già prima, nel 1998, gli era stato rimosso uno sperone osseo nella caviglia ma nel marzo del 2000 si rompe tutti i legamenti possibili del ginocchio praticamente decretando la fine “reale” della sua carriera che si trascinerà fino al 2005 fra Phoenix, Utah, Boston ed Atlanta trasformandolo da quel grande talento ad un costoso pacco postale da girare per i giochi dei general manager sui salary cap lasciando ai tifosi l’immagine di un giocatore finito e spento che non giocherà mai più di 57 partite a stagione e con un ruolo marginale con le medie punti che scendono sui 5 a gara con 4 rimbalzi.

A 35 anni nel 2005 si ritira dal basket giocato, dopo aver guadagnato la bellezza di ottanta milioni di dollari in carriera.

espulso con Corchiani

espulso con Corchiani

Il 18 Febbraio del 2012, North Carolina State sta pigliando una sonora ripassata da Florida State in un match casalingo dell’Atlantic Coast Conference; mentre il tiratore di State Scott Wood è in lunetta coi Pack sotto di sedici, l’arbitro veteranissimo Karl Hess è stufo di sentire due tifosi, seduti a bordo campo, che gli fanno notare in maniera piuttosto perentoria quanto stesse facendo schifo ed allora va a parlare con un poliziotto del campus, si porta poi davanti ai due fans di State e con una mossa alla Facchini li espelle dalla partita facendoli accompagnare fuori dal policeman. Il più alto dei due indossa un capellino di NC State ed ha dei pon pon bianco-rossi infilati nelle tasche posteriori dei jeans, dice ancora due paroline ad Hess e seccato esce assieme all’amico.

I tifosi si alzano in una spontanea standing ovation applaudendo i due tifosi ribelli nonché leggende dei Wolfpack: Tom Gugliotta e Chris Corchiani escono fra applausi scroscianti.

E probabilmente anche Jimmy Valvano li stava applaudendo da lassù.