Il Prof. Maurizio Mondoni

Il Prof. Maurizio Mondoni ha  presentato in qualità di relatore  a Grimaud nell’ambito del CLINIC des ENTRAINEURS 2012 che si è svolto  domenica 26 febbraio 2012 a Grimaud (Francia) il CLINIC des ENTRAINEURS 2012 , organizzato dalla “Ligue Cote  d’Azur de Basket”in collaborazione con la Federazione Francese di pallacanestro  e  la F.I.B.A. Erano presenti 362 Istruttori Minibasket e Allenatori  dei Settori giovanili di pallacanestro francesi.

Il Prof. Maurizio Mondoni ha presentato in lingua francese due trattazioni: : una sul Minibasket e  l’altra sul passaggio dal Minibasket al Basket giovanile. Oggi DailiBasket pubblica la prima parte.

Oltre al Prof. Mondoni hanno tenuto lezioni Jerome  Fournier e Chantal Juuen.

I GIOCHI E GLI ESERCIZI INTELLIGENTI PER IL MINIBASKET A 10-11 ANNI

Premessa

“I bambini preferiscono essere stimolati piuttosto che istruiti”

Non bisogna proporre ai bambini esercizi e giochi da ripetere senza pensarci, dobbiamo creare bambini creativi, fantasiosi, che commettano degli errori, che riflettano su che cosa devono fare, che prendano delle decisioni e che siano intraprendenti.

Il Minibasket ha bisogno di bambini intelligenti, non di bambini “Joistik” o “Play-station”, o “Robot” che eseguono meccanicamente ciò che propone l’Istruttore.

 

“Chi sono i bambini di adesso?”

“Che sensazioni vivono?”

“Cosa possiamo fare per loro?”

 

L’Istruttore

Gli Istruttori devono:

 

–         infondere nei bambini entusiasmo, voglia di giocare e di divertirsi

–         coinvolgere i bambini  emotivamente

–         sfruttare la valenza ludica della palla, che è un attrezzo-giocattolo magico

–         mettere i bambini in condizione di prendere delle decisioni, siano esse giuste o sbagliate.

 

Per fare tutto ciò l’Istruttore Minibasket deve essere creativo, fantasioso, sensibile, paziente, sereno, disponibile, intelligente, con buon senso, innamorato del Minibasket e capace di emozionarsi.

 

Che cosa è il Minibasket?

Il Minibasket è un gioco, un gioco-sport e non la pallacanestro in miniatura. Purtroppo molti Istruttori pensano che sia il basket dei bambini, lo potrà diventare, ma non è l’obiettivo principale.

Ogni Istruttore ha una propria idea di cosa è il Minibasket, io ho la mia e credo in quello che faccio.

Mostrerò i miei giochi, il mio modo di concepire il Minibasket, che spesso ho messo in discussione, ma sono dell’idea che il minibasket deve essere dei bambini e non dell’Istruttore.

 

Bisogna partire dal modo di giocare dei bambini e non da ciò che si vuole insegnare.

 

I bambini sono il riferimento fondamentale per costruire un nuovo Minibasket. Quando i bambini vengono in palestra portano con sé delle grosse attese: vogliono giocare, divertirsi e conoscere nuovi amici.

La lezione di Minibasket è forse l’unico momento della giornata in cui si sentono liberi e deve essere una risposta positiva ai bisogni e alle esigenze dei bambini stessi.

A volte inventiamo esercizi difficili, pensando che possano risolvere i problemi della partita e ci facciano vincere, inventiamo schemi di gioco, ma non risolviamo i problemi dei bambini che vogliono divertirsi e non diventare dei robot.

Io quando ho terminato una lezione di Minibasket mi chiedo subito “I bambini si saranno divertiti, saranno soddisfatti?

Purtroppo a Minibasket ci sono anche i genitori che si lamentano (mio figlio gioca poco, non vinciamo e quindi sarebbe meglio usare i blocchi contro la difesa a uomo, perché non difendiamo a zona?).

Cosa bisogna proporre?

Il Prof. Mondoni con una squadra al clinic di Grimaud

A quest’età (10-11 anni) bisogna presentare ai bambini giochi semplificati (come base dell’insegnamento) e utilizzare una metodologia d’insegnamento (di tipo misto: parte dal globale, passa per l’analitico per poi ritornare al globale) che parta da un gioco-base (es. 1 c 1, 2 c 2, 3 c 3, 2 c 1, etc.).

 

Durante l’esecuzione del gioco-base l’Istruttore deve osservare i bambini e rendersi conto di ciò che sono in grado di fare e di ciò che non sono in grado di fare bene. In relazione a ciò che non sanno fare bene, deve lavorare in modo analitico per poi ritornare al gioco-base e verificare che ciò che ha proposto abbia portato a dei miglioramenti nella capacità di gioco.

Non bisogna fissare i ruoli, tutti i bambini devono giocare in tutte le posizioni.

Se vogliamo che i bambini imparino a giocare bene 5 contro 5 e in modo organizzato facciamoli giocare spesso 3 contro 3 e in situazioni di sovrannumero e sottonumero.

Noi dobbiamo insegnare il Minibasket ai bambini, non partendo dalla tecnica cestistica, ma dal loro modo di giocare.

Il nostro obiettivo è di trasformare gli schemi motori di base (camminare, correre, saltare, ricevere, etc.) e posturali (flettere, estendere, allontanare, avvicinare, etc.) che sono abilità motorie semplici, in abilità motorie complesse (fondamentali individuali cestistici) educando e sviluppando le capacità motorie individuali (condizionali: forza, resistenza e rapidità; di mobilità articolare: non bisogna proporre lo stretching fino a 12-13 anni, ma si deve lavorare sulla mobilità articolare delle principali articolazioni; coordinative: coordinazione, equilibrio, orientamento spazio-temporale, differenziazione, anticipazione).

La tecnica cestistica non migliora se non si educano e si sviluppano le capacità motorie individuali.

Bisogna far giocare subito i bambini e partire da ciò che sono in grado di fare. Niente schemi di gioco, libertà e non dobbiamo insegnare assolutamente gli scivolamenti difensivi perché il bambino non difende, attacca (attaccare l’attacco).

I bambini in difesa attaccano solo chi è in possesso di palla, gli altri senza palla non contano nulla.

Difesa individuale!

 

 

 

 

 

IPOTESI DI LAVORO (non si deve lavorare  a minuti ma per obiettivi!)

Il nostro lavoro è suddiviso in fasi:

–         libertà

–         riscaldamento

–         gioco-base

–         osservazione

–         lavoro analitico

–         ritorno al gioco-base

 

Libertà

Riscaldamento

Riscaldamento senza palla

1) Correre liberamente per il campo e saltare le linee del campo (a piedi pari, su di un piede e sull’altro).

2) Correre e al segnale dell’Istruttore corsa laterale a dx e a sx, corsa all’indietro, arresto, cambio di direzione, saltare in alto a braccia alte (e se si incontra un compagno “give me five”).

3) Giocare a prendersi: il cacciatore deve cercare di toccare in 30” i compagni (a tutto campo, a metà campo, in spazi sempre più ristretti).

4) Lavoro propriocettivo sui piedi (tutto parte dai piedi): rimanere in appoggio su di un piede, partire da fermi, fare un salto, girarsi e ritornare nella posizione di partenza, saltelli su di un piede, salire e scendere da uno step, hockey step, etc.).

5) Saltelli con la funicella.

Riscaldamento con palla

1) correre e palleggiare liberamente per il campo saltando le linee del campo, cambiare di velocità, senso, direzione, etc.

2) Correre liberamente per il campo e al segnale eseguire un esercizio di ball-handling e poi riprendere a correre.

3) “Tutti contro tutti”: palleggiare e cercare di far uscire la palla dal campo agli altri (a tutto campo, a metà campo, in spazi ristretti).

4) “Il cacciatore”: un cacciatore che cerca di toccare gli altri e chi è toccato si siede (gioco a tempo).

5) 1 c 1: cercare di portare via la palla, toccare le ginocchia, toccare la schiena.

6) 1 c 1: con una mano palleggiare e con l’altra tirarsi (vedere chi resiste di più).

7) Idem a 3-4-5.

8) Palleggiare la palla con le mani, al segnale portarla con i piedi, al segnale lanciarla in alto e riprenderla (piedi, mani, lancio, etc.).

9) Palleggiare liberamente per il campo e al segnale arresto in uno o due tempi e giro (utilizzo del piede perno) per vedere dove si trova l’Istruttore.

10) I bambini sono divisi in due gruppi (gruppo A palleggia in una metà campo “rossa” e il gruppo B nell’altra “blu”). Al segnale cambiare posto.

11) Palleggiare 2 palloni contemporaneamente.

12) A coppie: A comanda e B imita (l’ombra).

13) Il gelataio: utilizzare i coni.

14) Slalom tra i coni o i cerchi sparsi per il campo.

15) A coppie un pallone a testa: esercizi di equilibrio con 2 palloni, palleggiare il pallone in alto e in basso, A passa con i piedi e B con le mani; cambio.

 

N.B. In questa prima fase della lezione l’obiettivo è di iniziare in modo piacevole il lavoro, di innalzare la frequenza cardiaca, di mobilizzare le articolazioni. Non utilizziamo il fischietto troppo spesso.

 

 

 

 

Gioco-base

Possiamo proporre tantissimi giochi-base, in base al tipo di lavoro che vogliamo effettuare in palestra. Per esempio:

1)  1 c 1 a tutto campo

2) 1 c 1 a metà campo

3) 1 c 1 sotto canestro

4) 2c 1, 1 c 2, 2 c 2, 3 c 1, 3 c 2, 3 c 3 (a sola andata, con andata e ritorno)

5) 3 c 3 in forma libera ai 21 punti o a tempo.

Osservazione

In questa fase e in base a ciò che l’Istruttore osserva (non sanno palleggiare, hanno poco equilibrio, non realizzano canestro, passano male la palla, etc.) deciderà cosa proporre in modo analitico: esercizi di equilibrio, esercizi di palleggio, di tiro, di passaggio, etc.)

Proposte analitiche di esercizi

1) 3 file sulla linea laterale: A e B al segnale entrano in campo e devono cercare di toccarsi le mani senza farsi toccare da X

2) Lo stesso esercizio con palla: A e B devono cercare di passarsi la palla o palleggiare e X deve cercare di toccare A o B che è in possesso di palla

3) 1 c 1: A cerca di oltrepassare la metà campo e B cerca di toccarlo (con e senza palla)

4) 2 file di fronte a metà campo: passarsi la palla e a segnale giocare 1 c 2, 2 c 2, 3 c 3

5) A parte da fondo campo senza palla w deve cercare di ricevere la palla dall’Istruttore senza farsi toccare da X che parte da metà campo. Ricevuta la palla deve cercare di oltrepassare la metà campo senza farsi toccare da X

6) Esercizi di tiro: tirare saltando, correndo, saltare, girarsi e tirare, etc.

7) Esercizi di passaggio 2 c 1 (da fermi, senza spostarsi, spostandosi con un palleggio).

8) A gruppi di 3: A e B assieme e X deve cercare di intercettare la palla.

9) Partenza dalla linea del tiro da 3 punti: 2 squadre, al segnale partire in palleggio ed entrare in 3° tempo. Vince chi realizza DI SEGUITO 15 canestri (se si sbaglia si ritorna a 0).

10) Tutti gli esercizi di palleggio, arretramento, entrata, arresto e tiro, arresto un passo e tiro.

11) Tic-tac a 2 andata e ritorno 1 c 1, Tic-tac a 3 e ritorno 2 c 1.

12) Tic-tac a 3 e ritorno 3 c 3 (in forma libera).

13) Treccia andata e ritorno 2 c 1.

14) Giochi: dai e vai, dai e cambia di posto (2 c 2 e 3 c 3).

15) Esercizi di contropiede in forma libera.

16) 3 c 0 da fondo campo: fissa 3 posizioni e al segnale A passa a B e deve andare ad occupare una posizione e così di seguito. Lo stesso con un difensore, con 2 difensori, con 3 difensori. Poi farlo eseguire in continuità.

17) 3 c 3: gioco dei 7 passaggi (senza palleggio, con palleggio, contare i falli, etc.).

18) 4 c 4 e 5 c 5 in forma libera a tempo o a punti (senza ruoli fissi, difesa individuale).

Ritorno al gioco-base e verifica del lavoro svolto

E’ importante ritornare al gioco-base e verificare se gli errori che erano stati commessi precedentemente erano diminuiti e la capacità di prestazione era migliorata.

Idee-partita

Non dobbiamo creare giocatori robot o preparare schemi di gioco per vincere le partite. Dobbiamo cercare di migliorare i fondamentali individuali dei bambini, mettendoli in condizione di giocare a palleggiare, a difendere, a smarcarsi e passare la palla, facendoli divertire.

 

Ho fornito loro delle idee-partita da sfruttare al meglio in partita (cassetto della memoria):

1) Se hai la palla in mano e non hai un difensore davanti, vai a canestro per la via più breve e con la mano forte.

2) Se hai la palla in mano e hai un tuo compagno libero vicino al canestro avversario DEVI passargli la palla.

3) Se sei vicino al canestro non palleggiare tira subito.

4) Se hai la palla in mano e hai un difensore davanti cerca di batterlo in palleggio (da dx o da sx).

5) Se non hai la palla in mano, muoviti e trova uno spazio per riceverla (dove non c’è il difensore).

6) Se non sei in attacco, attacca chi sta attaccando e mettilo in difficoltà.