Gemelli-Diversi

Siamo nella seconda metà degli anni ’00. La vita dei tifosi dell’Olimpia Milano era già difficile. Budget da paura uno dietro l’altro, ma nessun risultato. Eppure c’era di peggio: sopportare “Onore e gloria”, tributo dei Gemelli Diversi alla Scarpette Rosse.

Se un giorno qualcuno si prendesse la briga di stilare una raccolta dei principali crimini del dopoguerra, non saremmo per nulla sorpresi se al suo interno dovessimo trovare un capitolo dedicato ai Gemelli Diversi. Cominciamo così, con una cattiveria gratuita. Ma basta smanettare un po’ in rete per accorgersi di quanto amore/odio giri attorno al gruppo milanese. Tanto per dirne una: un forum specializzato in hip-hop, qualche anno fa, promosse un referendum chiedendo agli internauti quale fossero i rapper che “fanno più cagare” (virgolettato d’obbligo, noi di Pick and Rock abbiamo sempre evitato certi francesismi): ebbene, i Gemelli Diversi vinsero alla grande con una percentuale del 39,02%, roba che il PD, a vederlo com’è messo oggi, se la sogna. Certo, parliamo di un forum, uno dei tanti che affollano la rete, niente di scientifico, per carità. E poi è innegabile che la premiata ditta Strano&Thema abbia scritto canzoni di un certo spessore. Tipo… ehm… sì, un attimo, ecco… ehm… Va bene, ne parliamo la prossima volta.
Ma perché abbiamo convocato tra queste pagine proprio i Gemelli Diversi? Facciamo un passo indietro e torniamo a qualche anno fa, alla seconda metà degli anni ’00 per essere precisi, quando le gerarchie del basket italiano seguivano strane traiettorie. Ricordate? L’Olimpia Milano che spende soldi, tanti soldi. Come sempre, tra l’altro. Lo scudetto manca dal 1996, logico che Re Giorgio (Armani) voglia il meglio per la sua squadra. Ecco allora sbarcare in via Caltanissetta fior fiore di giocatori, tecnici, dirigenti. Certo, ogni tanto bisogna fare i conti con qualche bidone (e a questo punto dovremmo aprire una parentesi che per pietà lasciamo in sospeso, e poi lo spazio che ci mette a disposizione il web non è mica infinito…) ma fa nulla. Ogni anno sembra quello buono, peccato che sin dalla prima curva spunti ogni volta la Montepaschi Siena a fare marameo. Alla faccia di chi, alla vigilia di ogni campionato (ed erano davvero in tanti) piazzava Milano in cima ai pronostici.

Katelynas e Vitali tentano di darsi un cinque... (foto tratta dal sito web di Eurosport)

Katelynas e Vitali provano a scambiarsi un cinque… (foto tratta dal sito web di Eurosport)

Ma l’annus horribilis (in decade malefica) è quello a cavallo tra il 2008 e il 2009. L’Armani Jeans ingaggia un coach rampante come Piero Bucchi, reduce dalle buone cose mostrate a Napoli, e mette insieme un roster, come sempre, di prima fascia: ci sono, lì in mezzo, il giovane Luca Vitali, i muscoli di Mason Rocca, i numeri di David Hawkins, la grinta di Massimo Bulleri, le certezze offerte da Mingaudas Katelynas. Un collettivo forse non spettacolare ma senz’altro concreto, che arriva alla finale playoff. Dove però l’avversario da battere è Siena: 4-0 per la Mens Sana di Simone Pianigiani, terzo scudetto di fila e Milano se ne torna a meditare. Tra la delusione dei suoi supporters. Che in quell’annata non solo sono costretti a sorbirsi una stagione in fin dei conti fallimentare: già, a rendere ancora più difficile la vita del popolo dell’Olimpia ci si mette anche “Onore e gloria”, tributo all’Armani Jeans firmato, e ci siamo finalmente, Gemelli Diversi.

Perché nella vita come nello sport si può sopportare di tutto, anche le sconfitte più pesanti, ma non un pezzo come questo. “Onore e gloria” nasce come atto d’amore nei confronti delle Scarpette Rosse che la band indirizza ai suoi idoli, uno strano concetto d’amore, a dire il vero. In realtà, si tratta di un’accozzaglia di suoni insopportabile (rap? Rap metal? Crossover? Boh…), inutile e dannosa, senza capo né coda. “E pensare che mi lamentavo di Rosita Celentano”: è uno dei commenti più morbidi usciti dal forum dei tifosi del club meneghino. Giudizio ingeneroso: frasi come “Nano, hai capito chi siamo?” o “Praticamente qui chi si affronta lo si stende” avrebbero meritato onore e gloria imperituri.
Alla fine della fiera, il cosiddetto tributo finisce nel dimenticatoio. L’Olimpia dovrà vedersela per ancora qualche anno con lo strapotere di Siena, mentre i Gemelli Diversi incideranno altri dischi. Senza più raggiungere, però, i picchi di “Onore e gloria”. Cosa, peraltro, difficilissima, se non impossibile. Però, a dirla tutta, con un po’ di sforzo magari…