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Nikola Mirotic, stella del Real Madrid (foto euroleague.net)

NIKOLA MIROTIC – Il Real Madrid doveva essere “suo” a Settembre, poi il lockout Nba ha portato le Merengues ad optare per il ritorno di due stelle iberiche dagli States, e nelle gerarchie interne il giovane montenegrino naturalizzato tre estati fa si è visto scalare da Rudy ed Ibaka. Da quando i due nazionali di Scariolo hanno tolto le tende dalla capitale, Mirotic ha fatto capire a tutti chi è l’uomo di punta della formazione di Pablo Laso. Dopo aver chiuso la regular season con 17.3 punti nelle ultime sei gare, con 25/37 da due punti, Mirotic ha iniziato nel migliore dei modi le Top16 con il canestro della vittoria a Malaga nato da un’azione che ha ricordato a molti il miglior Bodiroga: palla sporca ricevuta con la mano destra, partenza incrociata e terzo tempo con tiro dalla media appoggiato al tabellone. Chapeau!

VLADIMIR VEREMEENKO – Il bielorusso, talento a lungo in fase di incubazione tanto che ad un certo punto in molti pensavano si fosse perso, a 28 anni sta finalmente raccogliendo quanto il suo sconfinato talento gli può concedere. Dopo aver messo su molti chilogrammi dal suo arrivo a Kazan, a Giugno 2008 il Khimki lo scaricò proprio per la sua incapacità nel reggere le battaglie sotto le plance, dalla passata stagione il nativo di Gomel ha abbandonato le escursioni fuori dall’arco (in 56 gare di EuroCup vanta un più che riguardevole 41% su 63 tentativi) per gettarsi nelle lotte nei pressi dell’anello. I risultati sono di tutto rispetto, ad oggi 9.4 punti e 6.2 rimbalzi col 60% da 2pt, a dispetto dell’esordio nella massima competizione europea. E le Top16 sono iniziate come meglio non si poteva: 17 punti e 11 rimbalzi con 11 falli subiti e 32 di valutazione nella vittoria in rimonta dell’Unics contro il Fenerbahce. Numeri che gli sono valsi la nomina ad Mvp di giornata.

ARTLAND DRAGONS – Ancora  una vittoria per i tedeschi che dopo l’ottima partenza ad Anversa bissano il successo in Belgio battendo il Triumph. Prova convincente dei tedeschi con Hess in grande spolvero, 18 con 3 triple, ma come sottolinea la stessa ala dei Dragons mai come in questo caso l’affermazione dei padroni di casa ha il sapore della grande prova collettiva. Vittoria fondamentale che mette Artland nella migliore posizione per affrontare la prossima sfida per il primo posto nel girone ad Izmir contro il Pinar Karsiyaka che ha travolto i Giants nell’altra gara del girone L.

MONTEPASCHI SIENA – Unica italiana a vincere, anche se Cantù ritorna dalla gita catalana con il morale altissimo nonostante la sconfitta, lo ha fatto in un momento per niente facile. Pianigiani è costretto a spremere gocce di talento anche da quegli uomini meno baciati dalla dea dei canestri, causa infortuni e recuperi ancora in corso d’opera. Senza Kaukenas e Lavrinovic, con Aradori ancora debilitato dalla bruttissima distorsione alla caviglia che lo ha costretto a fermarsi dieci giorni fa, con Rakocevic che, oltre ad aver lottato con l’influenza, deve ancora capire cosa può dare all’interno di un sistema che gli vieta di fermare la palla per più di qualche secondo, David Andersen con il polpaccio sinistro malconcio e McCalebb che dopo sedici mesi ci ha fatto vedere di avere anche un fratello umano, nasce l’esigenza di gettare un Michelori in quintetto o chiedere a Ress e Carraretto i punti decisivi nella rimonta contro una squadra sporca e tosta come Bilbao. Il capolavoro dei toscani arriva soprattutto nella capacità di limitare la miglior formazione fin qui nel tiro da due punti di tutta l’Eurolega, viaggiava col 58% alla fine della regular season, ad appena il 39%, sfondando poi il muro dei baschi con il gioco dalla media di Andersen e le sgassate di McCalebb.

 

Bo McCalebb, leader silenzioso del Montepaschi Siena (foto euroleague.net)

CEZ NYMBURK – Non finisce di stupire Nymburk che apre nel migliore dei modi la seconda fase di Eurocup. I cechi riescono ad imporsi a Riga con autorità, chiave per i ragazzi di coach Ginzburg l’ottima difesa contro i lettoni che arrancano per oltre trenta minuti, solo nel finale i padroni di casa riescono a limare lo scarto a tratti davvero imbarazzante. Super Wilson e Benda, positivo e tonico anche il resto del gruppo a partire da Pumprla, con questo successo esterno fondamentale Nymburk mescola le carte alle spalle della favorita Valencia, una vittoria casalinga nel prossimo turno con Gravelines può portare i cechi più vicini alla grande impresa.

LUKA ZORIC – Eroe mancato per un Unicaja Malaga che ha lottato fino all’ultimo secondo, e senza il proprio miglior giocatore Joel Freeland, contro un avversario decisamente più forte ed in miglior condizione. A tenere alto lo stendardo degli andalusi è stato Zoric, centro croato arrivato dal KK Zagreb in estate, che ha sopperito come meglio non poteva all’assenza del compagno di reparto inglese. 32 i punti finali per Zoric, compresi i due liberi che hanno impattato la gara sul 78-78 pari a 40” dalla sirena finale ed il tap-in che a 9.8” aveva rimediato all’errore di Valters e dato l’80-79 ai padroni di casa. Il tutto però, irrimediabilmente, rovinato dalla magia di Mirotic.

CSKA MOSCA – E sono 11 su 11. Neppure un volenteroso Olympiacos, a lungo in vantaggio e comunque a contatto fino al trentacinquesimo, ha trovato l’antidoto contro la corazzata guidata da coach Kazlauskas. Con la sicurezza della permanenza di Kirilenko almeno fino al termine della stagione, il dilemma che tutti gli addetti ai lavori si stanno ponendo è se dare già il trofeo all’ex Armata Rossa o se attendere le Final Four e sperare in un passo falso dei moscoviti.

DOWNS 

ASVEL VILLEURBANNE – Si complicano immediatamente la vita nelle Last16 i transalpini che cedono in casa contro la mina vagante del girone ovvero il Donetsk di Ramel Curry. L’ex pesarese è il grimaldello che fa saltare la difesa di coach Vincent e mette a nudo tutti i problemi di una squadra totalmente in apnea dopo la partenza di Turiaf e, soprattutto, del rientro agli Spurs di Tony Parker. Asvel peraltro già balbettante nella prima fase dove era riuscita a trovare la qualificazione in modo più che rocambolesco nella gara contro i modesti bulgari del Academic Sofia. Il tutto nonostante un Armstrong finalmente all’altezza della situazione, ed ora per i francesi ci sarà la trasferta di Mosca contro il Khimki, una strada davvero tutta in salita.

 

Romain Sato, uno dei migliori nel Panatinaikos che ha distrutto l'Olimpia Milano (foto euroleague.net)

EA7 MILANO – Il Panathinaikos non era certo l’avversario più comodo per uscire dalle secche di una crisi profonda, ma Milano ha scelto il modo peggiore per “celebrare” la sua quarta sconfitta consecutiva tra campionato e coppa. Una gara dove l’Olimpia non è mai entrata palesando quei problemi psicologici che sembrano paralizzare completamente gli uomini di Scariolo nelle ultime uscite. Drammatico il parziale del terzo periodo, ad un certo punto quasi meno di un punto al minuto la produttività complessiva dei biancorossi, solo la frenata di Sato e compagni ed un minimo di combattività garantita da Rocca e dall’ex Fotsis ha evitato che la sconfitta assumesse i contorni della debacle.