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Rimas Kaukenas, quasi 38 e non sentirli (foto A.Montanari 2014)

Rimas Kaukenas, quasi 38 e non sentirli (foto A.Montanari 2014)

Rimantas Kaukenas (Grissin Bon Reggio Emilia): il giocatore lituano, che fra pochi giorni compirà 38 anni, decide l’importantissima sfida tra Reggio Emilia e Venezia segnando la tripla, a tre secondi dalla fine, che ha fissato il punteggio finale sul 70 – 67 in favore dei padroni di casa. Kaukenas, insieme al suo connazionale Lavrinovic, è stato il principale artefice di questo successo che riporta al secondo posto in classifica Reggio Emilia, proprio davanti ai lagunari. La partita è stata influenzata anche dall’espulsione, a cinque minuti dalla fine, di Peric, il miglior uomo di Recalcati fino a quel momento che, dopo una tripla, ha zittito ironicamente il pubblico del PalaBigi rimediando il secondo tecnico e conseguente rientro anticipato negli spogliatoi. La voglia di vincere di Kaukenas non invecchia e nonostante l’età avanzata il giocatore lituano riesce ancora ad essere decisivo in Serie A. Chapeau!

Mitchell Tony (Foto R.Caruso 2015)

Tony Mitchell sta trascinando Trento al quinto posto in graduatoria (Foto R.Caruso 2015)

Dolomiti Energia Trento: La matricola terribile continua a stupire. Gli uomini di coach Buscaglia riescono dove soltanto l’Emporio Armani Milano era riuscita, a battere il Banco Sardegna Sassari al PalaSerradimigni. Ma se la gara fra le due rappresentanti italiane in Eurolega finì con il margine di un solo punto, questa volta i trentini comandano sin dal principio e resistono al ritorno casalingo firmato David Logan facendosi trascinare dal solito Tony Mitchell. L’ala di Swainsboro ne mette ben 31 a referto (con un 12/23 al tiro complessivo) di cui 11 nel solo decisivo quarto, dimostrando ancora una volta per quale motivo è il miglior realizzatore dell’intero campionato. Ma per una stagione così serve anche il contesto: americani calati alla perfezione nella parte come Josh Owens, tanti italiani di prospettiva ed un’unità di intenti che ha portato fino al quinto posto in classifica. Che, oggi come oggi, significherebbe una sfida ai quarti di finale con la stessa Sassari. E Trento è l’unica squadra finora ad averla battuta in entrambi i confronti, indovinate emulando chi?

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Giulio Griccioli (2015 Foto Alessio Brandolini)

Giulio Griccioli (2015 Foto Alessio Brandolini)

Upea Capo d’Orlando: Dalla vittoria con Caserta la squadra di Griccioli ha spento la luce. Con Cantù arriva il quarto ko consecutivo, segnato nuovamente dai punti segnati, meno di 70; una costante nell’ultimo mese. Ma al Pianella i siciliani passano solo per fare la vittima sacrificale all’altare di Metta World Peace, capace già alla seconda gara in Italia di metterne 19 in 18 minuti e di far dunque sprofondare gli avversari sino al -26 finale. Le rotazioni mozzate dagli acciacchi dell’età di Gianluca Basile e Teo Soragna non possono essere l’unica spiegazione per delle ultime settimane da incubo, in cui si è staccata la spina nonostante l’arrivo di un elemento di esperienza come Folarin Campbell. L’Upea si sentirà già sicura della permanenza in massima serie con i 7 punti di vantaggio su Caserta, ma assaggiare il sapore della vittoria a volte non fa proprio male.

Openjobmetis Varese - Banco di Sardegna Sassari

Yakhouba Diawara, irriconoscibile dopo l’infortunio all’occhio: due punti in otto minuti.

Openjobmetis Varese: a Bologna la sfida contro la Virtus è terminata dopo pochi minuti. La Granarolo ha preso, fin dalle prime battute, un vantaggio in doppia cifra che nel terzo quarto ha raggiunto la dimensione di 25 lunghezze di scarto. Il -8 finale non deve ingannare, perché l’ultima frazione di gioco, con la Virtus ormai sicura di vincere, è servita solamente a far aggiustare le statistiche personali a qualche giocatore di Varese. La Openjobmetis è stata travolta dall’aggressività di Bologna e gli uomini di Caja sono apparsi troppo rinunciatari fin dal primo minuto. Con la salvezza quasi matematicamente raggiunta, più per demeriti altrui che per meriti propri, c’è il rischio che Varese affronti le prossime gare senza stimoli. Il popolo biancorosso non lo meriterebbe.

 (Alessandro Aita, Marco Bogoni)