UPS

Maccabi Tel Aviv: è vero, la concorrenza – in special modo in un periodo in cui anche il basket balcanico sta soffrendo finanziariamente – non era delle più agguerrite, ma gli uomini di David Blatt si sono comunque laureati campioni di una lega ostica e prestigiosa, la Lega Adriatica (o ABA League), al termine di una stagione lunga e faticosa che li ha visti impegnati con successo su ben tre fronti. Dopo l’onorevole eliminazione ai quarti di finale di Eurolega contro il Panathinaikos ed il trionfo nella Final Four di Lega Adriatica, infatti, i maccabei dovranno ora affrontare i playoff del massimo campionato israeliano con elevate chances di successo finale. Tornando alla Final Four dello Yad Eliyahu (sede tutt’altro che neutra della manifestazione), da segnalare il titolo di MVP assegnato all’ex virtussino Keith Langford, capace di griffare 21 punti e 30 di valutazione nella finale contro la vittima sacrificale Cedevita Zagabria. Il quale, tuttavia, può considerarsi la squadra più forte dei Balcani, e potrà in qualche modo considerarsi campione in carica nella prossima stagione se, come pare, il Maccabi abbandonerà la lega per dedicarsi con maggiore impegno alla sempre più imperante Eurolega.

Mire Chatman

Mire Chatman (play/guardia, Pinar Karşıyaka): contro il fanalino di coda Bandirma non aveva sicuramente bisogno di impegnarsi troppo e i suoi 4 punti – conditi con 7 assist e 6 rimbalzi in 30 minuti sono stati più che sufficienti per dilagare 59-80. Ma l’ex romano Chatman, dopo aver vinto qualsiasi premio individuale tra Lettonia e Francia, ora viene portato sugli allori anche in Turchia dove è stato nominato MVP della stagione grazie ai 18 punti di media accompagnati da 6.5 assist, 5.5 rimbalzi e 2 palle recuperate tirando con il 57% da due. E come se non bastasse i suoi canestri hanno portato il Karşıyaka al sesto posto finale al termine della stagione regolare.

Chris Ensminger

Telekom Baskets Bonn: lasciare fuori dai playoff una grande della Bundesliga come gli Skyliners non è cosa da tutti. A Bonn ci sono riusciti con un grande campionato e un finale di stagione regolare da spellarsi le mani. Perché gli Skyliners due anni fa sono arrivati in finale e lo scorso anno il loro cammino playoff si è interrotto in semifinale. Stavolta, invece, la squadra di Francoforte non ha mai interpretato un ruolo da grande se non quando è riuscita nell’impresa di fermare Bamberg, arrivando a giocarsi la post-season nell’ultima giornata a Bonn. E il Telekom ha giocato con personalità chiudendo già nel secondo quarto un incontro che valeva una finale ed è finito 81-62 per i padroni di casa. Merito di un gruppo guidato dal centro americano Chris Ensminger, che ha messo 23 punti (10/15 da 2, 3/3 ai liberi) catturando 5 rimbalzi e distribuendo un assist. Ma accanto a lui ci sono altri quattro giocatori in doppia cifra che hanno fatto la differenza.

Nikos Liakopoulos

Kolossos Rodi: nello storico duopolio greco c’è una squadra che ha provato a rompere schemi e tradizioni. Si tratta della squadra dei Colossi, l’unica perdente dei playoff ellenici ad aver vinto almeno una partita. E ci sono riusciti in gara 3 contro i campioni d’Europa del Panathinaikos trascinando dietro di loro tutta un’isola. Alla fine sono stati gli ateniesi poi a conquistare la scontata finale contro l’Olympiacos, ma agli uomini di coach Fragias va comunque l’onore di averci provato. E il 73-68 finale di gara 3 entrerà sicuramente negli annali della società grazie a un bellissimo ultimo quarto in cui è emerso uno strepitoso Nikos Liakopoulos, che ha chiuso la serata con 17 punti (5/8 da 2, 1/3 da 3, 4/6 ai liberi) in 19 minuti.

DOWNS

Leo Westermann

Pau-Lacq-Orthez: stavolta è ufficiale. Il Pau-Lacq-Orthez giocherà in Pro B la prossima stagione. Fatale la sconfitta contro l’Asvel di Léo Westermann all’Astroballe (72-53). Ma alla fine non possono permettersi di avere rimpianti perché sarebbero stati retrocessi anche in caso di successo, condannati dalla vittoria del Le Havre del giorno successivo. E ora la squadra ha ancora due partite da giocare per l’onore. A partire dalla trasferta di Le Mans di questo fine settimana. “Faremo bene per una questione d’onore – spiega Paco Lauhlé, allenatore non confermato per la prossima stagione – quello non dobbiamo perderlo mai”. E intanto la beffa suona doppia visto che la loro retrocessione in seconda serie coincide con la promozione in Pro A dei loro rivali storici di Limoges.

Germán Gabriel, condottiero sfortunato dell'Estu

Asefa Estudiantes e Blusens Monbus Obradoiro: va bene l’equilibrio, va bene la suspense, ma se Estu o Obradoiro ci tengono tanto alla Leb Oro basterebbe che lo dicessero, e ci sarebbero sicuramente diversi club della lega cadetta pronti a prendere al volo una promozione d’ufficio. Solo così si possono spiegare, infatti, le debacle dell’ultima giornata, che ha visto i capitolini cadere a Manresa contro l’Assignia (buona squadra ma con remote possibilità di qualificazione ai playoff), dopo aver condotto anche nel secondo tempo, ed i galiziani KO addirittura in casa del retrocesso Blancos de Rueda Valladolid. Se non altro Murcia, altra candidata al penultimo posto, ha lottato fino alla fine nella capitale contro il Real, vedendosi alla fine costretta ad incassare una prevedibile sconfitta. Il penultimo turno, stasera e domani, porrà l’Estu di fronte alla prova Valladolid ed il Blusens di fronte al non facile esame Valencia: inutile dire che entrambe dovranno vincere a tutti i costi, ma dopo le follie viste nelle ultime settimane nulla può essere dato per scontato in ACB.

Alessandro Petrini e Andrea Rizzi