Pasta Reggia Caserta

Daniele Cinciarini, 18 punti per lui (Foto R.Caruso 2016)

Daniele Cinciarini, 18 punti per lui (Foto R.Caruso 2016)

Edgar Sosa 7: gioca una partita a strappi, ma quando è in un momento positivo porta la squadra avanti letteralmente di peso. Vitale in alcuni frangenti, quando nel secondo quarto riallontana Capo d’Orlando con quattro punti in fila e con la tripla che rimette Caserta in partita. Alla fine è il miglior realizzatore della gara con 21 punti, e la percentuale da tre punti sta anche aumentando (6/18 nelle ultime 3)

Daniele Cinciarini 7,5: Non è la sua miglior partita per 30 minuti, rimanendo imbrigliato nelle maglie difensive della Betaland. Si prende un tecnico per proteste dopo un fallo a lui non chiamato e caccia gli occhi della tigre, infilando due triple di vitale importanza  per distanziare i siciliani. Quando si attiva, il suo acume tattico diventa devastante.

Raphiael Putney 7: Coach Dell’Agnello sembra aver trovato il metodo per farlo rendere al meglio. Arma tattica devastante in attacco, grazie al suo atletismo che gli permette di volare in testa ai difensori e di compiere sistematicamente qualche giocata da highlight, combinato al suo tiro dalla parabola altissima che spesso finisce a canestro. In attacco è di sicuro il più costante dei bianconeri, mentre dall’altra parte migliora progressivamente.

Viktor Gaddefors 6: Non è il solito Viktor, debilitato dalla febbre alta che lo aveva colpito in giornata. Ci mette però il solito impegno, rivelandosi importante in difesa come suo solito, tenendo al meglio lo spauracchio Fitipaldo. Ha il merito di segnare il canestro che sblocca mentalmente la Juve nell’ultimo parziale.

Darryl Jackson 6: Pochi minuti per lui, giustificati dai tre tiri liberi che hanno spinto la Juve al +9 all’intervallo.

Marco Giuri 7,5: Il discorso è simile a quello fatto con Cinciarini. Non riesce a trovare sbocchi per trenta minuti, ma all’improvviso si incendia cambiando completamente l’inerzia della partita con due tiri da tre punti in nemmeno trenta secondi. In tanti lo avevano criticato al momento del suo arrivo all’ombra della Reggia, ora è il fiero capitano della Juve, capace di decidere le partite.

Josh Bostic 5,5: Il suo lavoro difensivo è encomiabile come solito. Svolge al meglio il compito di equilibratore difensivo, scippando palloni a destra e manca; ma in attacco ci si aspetta qualcosa di più da parte sua.

Nika Metreveli 6: Pochi minuti in campo dove fa sentire la sua presenza.

Olek Czyz 4,5: La peggior partita da quando è a Caserta. Non è arrivato al meglio all’appuntamento di ieri, ma sembra irriconoscibile. In difesa è disattento, non riuscendo a stare sulle piste di Iannuzzi e Delas, mentre in attacco non si sente proprio. Un po’ stanco dopo non aver riposato in estate, per via degli impegni con la Nazionale.

Mitchell Watt 7: In attacco ci mette più del solito a carburare. Delas e Iannuzzi fanno buona guardia su di lui nella parte centrale del match, tenendolo buono buono nel pitturato. Per far sentire la sua presenza ci mette rimbalzi e stoppate, ben cinque alla fine, ma poi esplode nell’ultimo parziale mettendo il suo pesante mattone nell’economia della gara. Alla fine per lui è una doppia doppia d 15 punti e 10 rimbalzi, che lo confermano come uno degli acquisti più azzeccati dell’intero campionato.

Coach Sandro Dell’Agnello 7: In conferenza stampa ha ammesso di non aspettarsi una partenza del genere della sua squadra. Ma alla fine, se la Juve è così in alto, è anche merito suo. Ogni time out è chiamato al momento giusto e porta una piccola svolta nella storia della partita; se la squadra non perde in carattere e riesce a vincere anche partite del genere, vuol dire che il coach ha fatto un immenso lavoro.

Betaland Capo d’Orlando

Delas (2016 foto Carmelo Signorino)Milenko Tepic 6: Esce fuori solo negli ultimi minuti, quando i compagni si affidano al suo talento per tentare di rimettere in piedi la gara. Non ha voluto fare il protagonista, seppur avrebbe dovuto prendersi qualche responsabilità in più. Coach Di Carlo ha enorme fiducia in lui.

Bruno Fitipaldo 6-: Non riesce a incidere come suo solito, imbrigliato dalla marcatura di Viktor Gaddefors. Le azioni di Capo partono sempre dalle sue mani, portando i suoi a ragionare in ogni azione offensiva, ma la sua mira è deficitaria, con 4/13 dal campo.

Antonio Iannuzzi 7: Aveva già mostrato le sue qualità durante le prime giornate di campionato, e le ha confermate anche al Palamaggiò. Mano educata, discreta voglia di combattere nel pitturato in entrambi i lati del campo, ottima propensione all’attacco. Tra i migliori rookie italiani della stagione.

Tommaso Laquintana 5: Tanta voglia di fare, ma anche tanta confusione.  Con lui in campo l’attacco non gira a dovere, perdendo anche qualche pallone di troppo. Il -8 di plus/minus in 18 minuti influisce tantissimo.

Mario Delas 7: Fino a che è in campo è tra i migliori dei suoi. Sgomita alla perfezione sotto canestro, rendendo la vita complicata a Watt e Putney soprattutto a rimbalzo. Con i suoi pick’n’roll con Fitipaldo spinge la Betaland fino al +5, ma al suo quinto fallo si fa notte fonda.

Drake Diener 6,5: Il suo primo tempo è da dimenticare. Si fa notare solo per due sciocchezze, cose che da uno come lui non ti aspetteresti mai. Rientra in campo con tutto altro piglio, rimettendo i panni del Diener di Sassari e dà il la alla rimonta, non concretizzata, di Capo d’Orlando.

Dominique Archie 6: La sua prova sarebbe da 7 pieno, perché mette in costante apprensione la ifesa casertana con il suo tiro da tre punti e la sua ottima mobilità. Si conferma uno dei cardini dei siciliani per 30 minuti, fino a che dopo il canestro del sorpasso sulla sirena del terzo quarto si lascia andare facendosi fischiare tecnico e conseguente quinto fallo. Forse, con lui in campo, la storia sarebbe stata diversa.

Vojislav Stojanovic 5: Prova impalpabile quella del talentino serbo. Non riesce a mettersi in partita, litigando spesso con il ferro e le marcature della Juve; alla fine Di Carlo gli preferisce Tepic senza mezze misure.

Coach Gennaro Di Carlo 6,5: La sua Capo d’Orlando esce dal campo a mani vuote ma gioca un’ottima pallacanestro. Ogni effettivo viene coinvolto nell’azione d’attacco e la difesa siciliana ha creato tantissimi grattacapi a Caserta. Ci si perde nel finale, senza Archie e Delas, ma in questo modo la salvezza può arrivare a mani basse.