PAGELLE BRINDISI

 

Brown III 9- (32 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, 2 schiacciate): Segna 15 canestri (!) su 20 tentativi, si prende la soddisfazione anche della realizzazione dalla lunga distanza, difende come un dannato, non commette alcun fallo e non perde un singolo pallone, Thomas e Chapman non sono draghi in difesa e non sanno come contenerlo. Unico problema di giornata: nel terzo quarto gli si sono appannati i “fanali” e ha dovuto chiedere l’aiuto di un massaggiatore per tergerli. What else? Opera d’arte mobile.

Banks 7,5+ (18 punti, 6 rimbalzi, 10 assist): Il capitano che esce fuori nel momento del bisogno. Segna 11 fondamentali punti nel terzo quarto, utilissimi per ridare fiato a una squadra che rischiava di diventare scarica e in debito di ossigeno dopo la roboante prova balistica del primo tempo. Una prestazione da doppia-doppia con una delle statistiche essente negli assist smazzati, supplendo a ciò a Thompson, fa tornare alla mente Scott Reynolds, atleta fortissimo seppure controverso passato da Brindisi in due occasioni non consecutive. PowerBANKS.*

Campogrande 7 (11 punti, 3 rimbalzi, 2 palle recuperate): Un bel 7 al giovane ex Sidigas Avellino non tanto frutto della prestazione pur buona con ben 3 triple realizzate su 4 tentativi e tanta concentrazione, quanto della buona settimana che ha vissuto con anche la positiva prova in Champions League, che a conti fatti per una compagine che pensa innanzi tutto a salvarsi il più in fretta possibile prima di iniziare ad ambire a più soddisfacenti lidi deve essere una vetrina perché quelli che giocano di meno in campionato possano “mettere in difficoltà” il coach nelle sue scelte per il weekend. In fiducia.

Luca Campogrande, il nuovo Moraschini? (immagine di repertorio)

Thompson 7- (17 punti, 2 rimbalzi, 3 assist): Assai male nel primo quarto quando non riesce a tenere i piccoli avversari che sono dunque liberi di sparare quasi indisturbati, abbastanza meglio alla seconda entrata in campo quando è importante in ambito offensivo, come nel prezioso tiro da tre realizzato per il 47-41 nel migliore momento pesarese del secondo quarto. Il feeling con i compagni continua a crescere, ma come nella partita contro Milano contribuisce in fase realizzativa restando però un po’ in ombra dal vivo del gioco. La disattenzione e l’opacità.

Martin 6,5 (12 punti, 3 rimbalzi, 1 assist): Ci mette sempre tanta energia e grinta in campo, percuotendosi il petto ad ogni giocata riuscita con successo, anzi perfino troppo: è l’emblema di una partita ad altissimi ritmi in cui nessuna squadra ne ha voluto sapere di abbassarli e ragionare un po’ di più. La cartina al tornasole della sua prestazione è una azione nel secondo tempo: penetra in area in posizione defilata destra con la carica di un toro nell’arena e gli avversari lo scansano impauriti, si eleva per schiacciare imperiosamente ma arrivando al ferro tutto storto si conclude in un fail clamoroso, rischiando pure di farsi del male inutile nel ricadere. Batti petto!

Zanelli 6,5 (7 punti, 3 rimbalzi, 4 assist): Meglio di Thompson in cabina di regia, imprimendo un giro di palla più lucido,ragionato e controllato con i suoi assist  e al contempo una sferzata di energia dalla panchina insieme al compagno Campogrande. Rispetto ad altre uscite, maggiori anche le soddisfazioni a livello personale e realizzativo, mentre la determinazione quando è in partita è sempre innegabile. Metronomo.

Stone 5,5 (9 punti, 5 rimbalzi, 1 assist): Il giocatore ammirato al Forum di Milano e che tanto ha fatto ammattire Messina in questa domenica è stato solo un bel ricordo, di quelli che ti fa sospirare sorridendo. Soffre la maggiore freschezza di Drell e Chapman lasciandoseli spesso sfuggire e quindi liberi di andare a canestro indisturbati. Qualche lampo dei suoi si è sì visto, non a sufficienza però per garantirgli una piena sufficienza, costringendo Brown agli straordinari nei ruoli sia di 4 che di 5. STONE cold.**

Gaspardo 5- (2 punti, 4 rimbalzi): Una decisa involuzione dalle prime buone uscite. Corre sul parquet senza costrutto come un botolo che scorrazza per casa in cerca delle attenzioni del proprio padrone, e due azioni da 1 contro 0 che lo vedono protagonista si concludono con tragicomiche palle perse, da far mettere le mani nei capelli a chi ancora non è stato colpito dalla calvizie. Fantozziano.

Ikangi s.v.

Coach Vitucci 6,5: di certo non si aspettava una gara dai ritmi tanto forsennati, eppure costretto a tutto ciò dimostra che Brindisi, se decide di attaccare in campo aperto, non ha probabilmente eguali in tutto il torneo. A 108 km all’ora senza cintura.

 

PAGELLE PESARO

 

BARFORD 7,5 (22 punti, 6 rimbalzi, 3 assist): In questo decennio difficile per una società storica come Pesaro che lotta strenuamente ogni anno per non retrocedere, questa giovane guardia ventitreenne può essere l’uomo cui la società marchigiana affiderà le proprie chance di salvezza. Velocità di movimento, agilità nell’attaccare gli spazzi e atletismo ci sono tutti anche sotto canestro. Nel terzo quarto quasi da solo riesce ad acciuffare una Brindisi vogliosa di andare in fuga e chiudere la questione, il migliore della sua partita, male invece nel quarto dove si rivela infruttifero. Gemma nera.

PUSICA 7,5 (20 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, 1 palla recuperata): Primo quarto da spettatore non pagante, quando a fare da mattatori alla maniera di Nino Manfredi per Pesaro sono Drell e Chapman. Si risveglia improvvisamente nel secondo quarto con un filotto di 8 punti molto prezioso iniziato quando Brindisi prova già a scappare sul +9 (40-31) e proseguendo su questo livello fino alle battute finali, essendo dunque un’inattesa arma offensiva per coach Perego (prima di domenica, solo 4 punti in altre due partite giocate) quando tutti si aspettavano nel quintetto base Federico Mussini. Questa sì che è una risorsa!

DRELL 7 (16 punti, 4 rimbalzi, 1 schiacciata): Con la sua apertura brachiale di quasi 220 cm e due braccia che paiono due vanghe, è fra i tre mammasantissima che fanno dannare la difesa brindisina nel forsennato primo quarto di questo posticipo serale di Legabasket, segnando subito 9 punti sfruttando l’area spesso lasciata sguarnita da uno Stone un po’ smarrito in sede di copertura. Cala alla distanza, a parte 5 punti negli ultimi minuti quando ormai il risultato è ben che indirizzato. ManDRELLo.

CHAPMAN 7 (18 punti, 8 rimbalzi, 1 schiacciata ): Incubo per Stone nel primo quarto, può parere un luogo comune ma è forse l’ultimo ad arrendersi, anche quando la partita è compromessa. In direzione ostinata e contraria.

THOMAS 6,5+ (18 punti, 4 rimbalzi, 4 assist): Insieme con Chapman e Drell sfrutta al meglio l’errore tattico brindisino del primo quarto di congestionare l’area laterale non difendendo come si dive sotto le plance. Era il giocatore più in discussione della Carpegna Prosciutto, ancor di più essendone stato designato capitano, e con questa gara ha di nuovo acquistato credito. Capitan Spaventa.

MUSSINI 5 (3 punti): Assoluta delusione. Questa era la classica partita con difese un po’ allegrotte utile per rimpolpare statistiche e morale, alla prima stagione da vero protagonista in una squadra di A1, e invece si dimostra timoroso e avulso dal gioco tanto da non smazzare neppure un assist, che per un playmaker di ruolo è come se un pianista non riuscisse ad eseguire una scala, che è un qualcosa che ti insegnano alla primissima lezione. Assente ingiustificato.

Mussini ai tempi dei secondo contratto con la Grissin Bon Reggio Emilia (immagine di repertorio)

Zanotti 5 (2 punti, 1 rimbalzo, 1 schiacciata): Solo una inchiodata corredata da 12 minuti e mezzo senza un vero costrutto, concludendo con un imbarazzante -20 di plus/minus. Inconsistente.

Eboua, Miaschi s.v.

Coach Perego 6: Buona l’idea di mettere la partita sul piano della corsa, i suoi giocatori hanno recepito il dettame tattico e ben 5 di essi metteranno a segno almeno 16 punti, unito al fatto che la panchina invece ha totalizzato solo 5 punti. Meno bene in difesa, dove neanche provando la zona, storico tallone d’Achille brindisino che si perpetua di anno in anno indifferentemente dall’allenatore seduto in panca, riesce ad arginare la grande efficacia offensiva della Happy Casa. Volendo però salvare ciò che di buono è stato fatto, le trame offensive e il quasi pareggio a rimbalzo (37 contro 39) potranno essere un buon lasciapassare per il continuo della regular season. Questa (agrodolce) domenica.***

 

* Il Powerbank è un aggeggino elettronico che permette di ricaricare il proprio dispositivo cellulare anche quando si è fuori casa. Adrian Banks, con le sue giocate nel terzo quarto, ha infuso nuova energia ai compagni apparsi un pochino stanchi.

** “Stone cold” è un brano della cantante Demi Lovato. Nel gergo anglofono sta per “spietato”, “a sangue freddo”, sebbene traducendo alla lettera voglia dire “fredda pietra”, e Stone non è mai stato caldo in partita…

*** “Questa domenica” fu uno spin off dello storico contenitore domenicale “Buona domenica” condotto su Canale 5 nel 2008/2009 da Paola Perego (per l’appunto!). Di tale trasmissione si ricorsa soprattutto il malore che colpì l’on. Giulio Andreotti durante una intervista, momento cult della televisione italiana.