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La Virtus Roma si presenta all’importantissima sfida di domani contro Cantù reduce dalla vittoria più convincente di questo inizio di stagione capitolina ottenuta difendendo il parquet casalingo del Palatiziano dall’attacco dell’Alba Berlino, corazzata a livello continentale guidata dall’ex Sasa Obradovic. La prestazione convincente di martedì deve però essere lasciata alle spalle. Domani c’è Cantù che il coach Dalmonte non nasconde di temere e rispettare moltissimo. La Virtus sarà al completo, o meglio, ci saranno tutti tranne Bobby Jones. Il passaporto domenicano dell’ala americana non si è ancora sbloccato e da alcuni giorni si parla di un suo imminente passaggio a Pesaro. Luca Dalmonte ci ha parlato in previsione della gara: “Partita assolutamente impegnativa. Dobbiamo avere la consapevolezza di giocare contro una squadra pronta che ha fatto un percorso di livello. Una squadra che fuori casa, vista anche l’esperienza in Eurocup, ha valore. Una squadra composta da giocatori di talento. Mi riferisco al perimetro dove con Ragland e Aradori, giocatori che possono con le loro doti offensive possono incidere tantissimo sulla partita. Una squadra che ha un giocatore come Leunen che può giocare di letture e essere sempre produttivo per quanto riguarda l’equilibro collettivo. Una squadra che ha due cinque molto diversi ma entrambi a modo loro produttivi. E poi una bella presa come Jenkins, uno dei giocatori più produttivi della lega due dello scorso anno, che secondo me ha tutte le caratteristiche per fare bene in Serie A. Mi fa molto piacere che in tutto questo contesto, Stefano Gentile stia trovando spazio e un ruolo importante. Insomma, una squadra di valore contro cui serve una partita di valore. Dobbiamo riscattarci da una partita buttata come quella di Avellino. In più abbiamo il fattore campo e perdere in casa potrebbe essere un passo falso per l’economia del campionato, consapevoli che giochiamo contro una squadra di livello dobbiamo fare un sforzo tecnico tattico di tutta la squadra per cercare di spegnere i fattori più importanti di Cantù. Le chiavi saranno tante: sappiamo che Aradori non è al cento per cento ma sento che Pietro sarà in campo. E’ un giocatore che può cancellare un fastidio fisico con l’adrenalina della partita e credo che sarà questo il caso. Loro hanno tante piccole cose che ci possono infastidire, noi dobbiamo fare tante piccole cose bene affinché poi la somma diventi una somma consistente. Dobbiamo essere bravi a essere concentrati per quaranta minuti perché sarà una partita veramente impegnativa.”

CantùQui Cantù

Quarta giornata di campionato, Cantù torna al pala Tiziano a sfidare l’Acea Roma, l’ultima volta che i biancoblu calcarono quel parquet era gara 7 delle semifinali dello scorso campionato, in quella partita che ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi canturini che videro svanire il sogno finale. Questa volta siamo all’inizio della regular season, ma questo match è un altro test importante per Cantù per capire le sue ambizioni per quest’anno, dopo un inizio di stagione più che positivo. I biancoblu sono reduci dalle belle vittorie interne con Ostenda in coppa e Pesaro in campionato, per un bilancio tra campionato e coppa che recita 5 vittorie e 1 sola sconfitta. Roma è una diretta concorrente per i playoff, vanta un ottimo roster anche quest’anno, nonostante la partenza della loro stella Datome, ed è reduce dalla bella e convincente vittoria casalinga in coppa con l’Alba Berlino. Interessante la sfida tra i due coach delle formazioni, entrambi in un annata dove hanno possibilità di rilanciarsi definitivamente, da una parte Pino Sacripanti, che sembra aver già pienamente in mano la squadra canturina con un ottimo lavoro di gruppo con gerarchie chiare nel roster. Il coach di Roma è Luca Dalmonte, ex di turno, allenò Cantù dal 2007 al 2009, tornato a ricoprire il ruolo di capo allenatore dopo l’esperienza di vice con Pianigiani al Fenerbahce. Anche lui, come allenatore, diede dispiaceri a Cantù due anni fa, eliminandola a sorpresa ai quarti di finale con la sua Pesaro con una storica rimonta da 2-0 a 2-3.Per Cantù probabilmente non sarà della partita l’altro ex di turno, Pietro Aradori, ancora alle prese con il recupero dopo la scavigliata subita contro Pesaro, per il resto roster al completo.A guidar i biancoblu ci sarà Joe Ragland, il playmaker arrivato a Cantù proprio lo scorso anno per i playoff, ritrova due ospiti scomodi come Taylor e Goss, sarà chiamato a un altra prestazione sopra le righe come ci ha abituato in questo inizio stagione in cui è stato superlativo. In posizione di guardia Jenkins dovrà non far rimpianger la mancanza di Aradori, caricandosi di responsabilità in fase offensiva, oltre a svolgere un buon lavoro difensivo sui pericolosi esterni di Roma. Gentile, avrà il ruolo di cambio del play e della guardia, portando punti e imprevedibilità dalla panchina, compito che nelle ultime partite gli sta riuscendo decisamente bene, Rullo darà pochi minuti di riposo agli esterni canturini. In ala piccola ci saranno minuti per il gregario Marcel Jones e il giovane Abbass. In ala forte Leunen dovrà aprire il campo con la sua pericolosità dal perimetro, oltre alla solita ottima visione di gioco e compattezza: da lui questa volta ci si aspettano più punti del solito. Reparto lunghi completato dalla coppia Cusin-Uter, il centro della nazionale dovrà far valere la maggior esperienza rispetto ai lunghi di Roma, sarà fondamentale anche il suo contributo difensivo, mentre Uter dovrà portare punti e rimbalzi. Sicuramente sarà importante per Cant˘ l’apporto che potrà dare la panchina data l’assenza di Aradori. Sia in fase offensiva che difensiva. Importanti saranno anche le percentuali al tiro, Cantù ha dimostrato di poter essere devastante se trova continuità al tiro, specialmente da 3 punti. Negli accoppiamenti, Hosley potrebbe diventar un complicato rebus da risolvere per Cantù. Altro sorvegliato speciale sarà Phil Goss, giocatore che si esalta sempre contro i biancoblu.

La palla a due sarà domenica alle 18.15 al PalaTiziano di Roma.

(da Cantù, Matteo Cogliati)


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