Elogio della follia e della ragione al Forum di Assago. In finale ci va con merito la Dinamo che ha condotto la danza sin dall’avvio. Le triple a volte insensate ma spesso vincenti degli uomini di Meo Sacchetti regalano ai sardi il ticket per un sogno che si chiama Coppa Italia. Sogno che Reggio Emilia ha coltivato comunque sino alla fine grazie alla solita prova coraggiosa e commovente dei ragazzi di coach Menetti. Il lavoro dell’allenatore reggiano è però un premio alla ragione, alla capacità di programmazione di crescita degli emiliani che escono tra gli applausi e non solo con il solito, a volte retorico, onore delle armi. La cartolina dal Forum con cui i biancorossi salutano le Final 8 è un immenso James White, 32 punti, che rappresenta fedelmente la voglia di non arrendersi mai della Grissin Bon. La prima pagina spetta però a Travis Diener: il piccolo genio di Fond du Lac torna per una sera quello ammaliante che ha conquistato un’isola intera. Mette regia, verve, ritmo, punti e, ultimo non per ordine di importanza, un canestro che toglie a Reggio l’inerzia nel momento più delicato della partita, bentornato AlaDiener.

LA GARA
La forza della pura volontà e del coraggio di Reggio, contro la classe sinfonica dei tiratori della Dinamo. La sfida tra due “provinciali” extra lusso, che pensano in grande, del nostro basket inizia subito con ritmo vertiginoso ed eccellenti conclusioni. Incanta l’ex di gran classe James White che schiaccia con dedica alla curva reggiana, Travis Diener sembra rigenerato e risponde prima in proprio poi arma la mano di Caleb Green, 11-4 Sassari. Se si tratta di farne una gara run & gun Bell non si sottrae, fiammata dell’ex cremonese tripla di White ed è meno 1, 11-12. Travis Diener non commette l’errore esiziale di un troppo timoroso Ragland nella gara di ieri ed attacca sistematicamente Mussini, il genietto di Fond du Lac sembra tornato il folletto imprendibile dei giorni belli, 19-13. C’è spazio anche per il convalescente Gordon che bagna il suo nuovo esordio con due ottimi canestri ed altrettanti rimbalzi, 23-15. White è a tratti immenso e se Reggio non molla lo deve molto al suo “oggetto volante ben identificato”, serve esperienza e solidità e coach Menetti gioca il jolly Antonutti, 31-27 in apertura di seconda frazione. Sacchetti prova con il quintetto piccolo ovvero la pozione che ha stordito Milano, Reggio però non sembra patirne il fascino e risponde con una difesa molto fisica che obbliga i tiratori del Banco a tiri perimetrali talvolta affannosi. Si spegne Caleb Green ed è Pini il nuovo eroe reggiano, sfondamento subito e perfetta interpretazione del pick ‘n roll per i comodi due punti del sorpasso Grissin Bon, 31-33. Coach Menetti ottiene come sempre il massimo dai suoi ragazzi ma arriva il terzo fallo di Filloy ad alterare l’alchimia di un quintetto che ha completamente cambiato l’inerzia della gara. I sardi provano ad alzare i giri del motore e Drake Diener è il miglior propellente in circolazione su piazza, 45-43 al 18′ dopo un pirotecnico duello con Kaukenas. Due banali palle perse dei biancorossi generano il break della Dinamo che scappa ancora con Travis Diener, 53-45 all’intervallo.

Prove di fuga che l’ex play dei Pacers cerca di dilatare con il suo moto perpetuo, arresto e tiro d’autore per il massimo vantaggio Banco di Sardegna, 59-47. White e Filloy hanno altre idee e ridanno voce e coraggio alla tifoseria biancorossa, sale di colpi la difesa di coach Menetti che spegne il motore biancoblu. L’allenatore reggiano sbotta per alcune decisioni arbitrali ed immediata arriva la sanzione di Cerebuch che assegna il tecnico che Sassari incassa con Thomas, 63-51. E’ il momento del massimo sforzo degli emiliani che cercano con tutte le loro energie di rimettersi in corsa. La Dinamo rallenta e subisce un brusco risveglio dopo l’alley hoop di Kaukenas per White, 65-74 il parziale alla penultima sirena. Pericoloso alzare le mani dal manubrio contro una squadra orgogliosa e mai doma come quella reggiana, le mani velenose di Filloy, la grinta di Kaukenas, il coraggio di Pini e la Grissin Bon è ancora li, 70-78 al 33‘. E’ la zona l’ultima trappola ideata dai biancorossi, la 2-3 dei reggiani da più di un grattacapo ai biancoblu, Kaukenas suona suona la carica per l’ultimo assalto, 75-81 al 36‘. La Dinamo vede i fantasmi di Zagabria e cade in una sorta di ipossia offensiva, il salvavita si chiama manco a dirlo Diener&Diener. La premiata ditta dei cuginetti d’oltreoceano sembra dare la finale ai sardi ma super White è in vena di regalare sogni, 86-89 dopo un 2+1 dell’ex Knicks. Orizzonti di gloria che, almeno per queste Final 8, sono appannaggio dei sardi, Caleb Green piazza la tripla letale con 20 secondi sul cronometro ed è festa per i tifosi biancoblu.