PAGELLE BRINDISI

Banks 8,5+ (31 punti, 5 rimbalzi, 6 assist, 11 falli subiti, 43 di valutazione): Nel corso delle prime battute del primo tempo solo Laquintana pare trovare mezzi e coraggio per arginarlo ma “può uno scoglio arginare il mare?” (cit.). Il secondo quarto semplicemente è il disegno dell’onnipotenza cestistica che colpisce chi già di suo è proprietario di un grande talento: 15 punti messi in fila da tutte le posizioni, all’intervallo lungo sono suoi quasi la metà dei punti di tutta Brindisi, 24 su 49, e in 24 minuti di partita il tabellone elettronico recita già 29 punti, rendendolo la prima vera causa della vittoria di Brindisi avendo da solo spaccato il match. Il raddoppio di marcatura successivamente richiesto da coach Esposito ai suoi, congiunto a una naturale stanchezza fisica, contribuirà a fare uscire fuori altri interpreti brindisini. L’unica pecca che non lo fa avvicinare al 9 è la grande quantità di palloni persi, 6, giustificati dal fatto che i compagni, sentendolo caldo, lo hanno cercato spesso, consapevoli che da un grande potere derivano grandi responsabilità. Okay, frase fatta scritta.

MVP non solo dell’incontro, della giornata tutta (foto di repertorio)

Stone 7,5 (15 punti, 7 rimbalzi, 2 assist): Se Banks per Brescia è stato colui che con i suoi colpi martellanti l’ha messa al tappeto, l’ex Cantù è stato colui che le ha dato il colpo di grazia con una sonora bastonata sulla capoccia. Recuperato davvero a sorpresa per la partita, dà pochissimi punti di riferimento alla retroguardia bresciana spaziando dalla difesa forte su Sacchetti e Cain alla capacità di colpire e bene anche da distanza non consone a un centro. In un contesto di marcatura più attenta su Banks lui e Brown sono dunque più liberi e si alternano nei ruoli di 4 e 5 disorientando le trame difensive avversarie e da ciò scaturiscono i 15 punti segnati, tutti guarda caso nel secondo tempo dopo un primo tempo contratto per via della precedente inattività agonistica. Tyler Stone, una roccia contro il crimine. *

Thompson 7+ (18 punti, 3 rimbalzi, 4 assist, 2 schiacciate, 3 palle recuperate): Quando si perde si cerca sempre di trovare la causa scatenante del fallimento, il capro espiatorio a cui addossare tutta la colpa, ed è normalissimo perché è la natura umana a farci comportare così. Non solo nella serata di sabato ha confermato i progressi registrati contro Roma, ma inizia ad immedesimarsi sempre di più nel ruolo di playmaker, fornendo tra l’altro passaggi volanti culminati in spettacolari alley oop. Così come la figura di un centro, anche i suoi punti sono mancati nella débacle contro Cantù. Il Rinascente.

Brown 7+ (15 punti, 2 rimbalzi, 1 assist, 2 schiacciate): Guardando i tabellini spunta all’occhio subito una statistica interessante, che recita 6/10 alla casella dei punti realizzati nel pitturato e questo è sorprendente specialmente quest’anno in cui dovrebbe essere l’ala grande del quintetto base e dunque un po’ più lontano dal canestro. Questa distinzione fra centro e ala grande fra lui e Stone sarà in tutta probabilità molto più sfumata nel corso della stagione, con Stone più pivot nel fisico ma con mano più educata dalle grandi distanze. Inoltre ricorre meno al classico tiro in allontanamento, il quale l’anno scorso era l’arma principale per scavalcare avversari più alti e grossi, che tanto fa strabuzzare gli occhi ai commentatori di Eurosport, sebbene quando lo faccia regala solo applausi, come quando manda al bar Tyler Cain proprio in siffatta maniera. Ala/centro.

Martin 6,5 (4 punti, 6 rimbalzi, 3 palle recuperate): Una azione da highlights di giornata lo vede tagliare in due l’area bresciana come una motosega con un ciocco di legno e inchiodare a canestro con una tale vigoria che il polpastrello della mano destra affonda nel cuoio della sfera! In termini offensivi non c’è poi molto altro da segnale mentre in difesa tutto sommato non fa rimpiangere Jeremy Chappell. E’ un peccato però, quella schiacciata lasciava assaporare una partita in cui sarebbe stato assoluto protagonista… Riduttore di pressione.

Zanelli 5,5 (2 punti, 3 assist): La solita partita di Zanelli: tanta energia e voglia di spaccare la partita, peccato che gli manchino sempre gli ultimi 6/7 metri. The area is lava.

Ikangi 5,5- ( 3 punti, 1 rimbalzo): Molta corsa, una tripla estemporanea che scalda gli spalti e di contorno quel costante dimenticare da parte degli spettatori che è effettivamente in campo . Vagabondo che non sono altro.

Gaspardo 5 (2 rimbalzi): Brutto passo indietro dell’ex Reggio Emilia rispetto alla prestazione contro Cantù dove era stato uno dei pochi a salvarsi davvero. Nessuna conclusione andata a segno e nessun aiuto apprezzabile in fase difensiva. Involuto.

Campogrande 5- (1 assist): Completamente fuori dalla partita, non a caso la sua presenza in campo coincide con il momento migliore di Brescia quando riesce ad avvicinarsi fino al -3 (70-67). Forse l’unica cosa buona è caricarsi di falli nei momenti più concitati. Campoarido.

Coach Vitucci 7: Il suo grande merito è avere fatto tesoro degli errori compiuti nella prima giornata, averli saputi correggere e avere recuperato un atleta che sarà importante come Thompson. Viene sì aiutato nella vittoria dalla gara monstre di Banks, però le sue idee tattiche “fantasiose” confondono il coach avversario che non riesce mai a riportare i suoi davvero in partita. Registratore…di difese.

 

PAGELLE BRESCIA

 

Cain 6,5+ (15 punti, 6 rimbalzi, 1 schiacciata, 6 falli subiti, 26 di valutazione): Ormai è “carta conosciuta” la sua abilità in ambito offensivo nel proteggere il pallone sotto le plance per realizzare tanti canestri semplici, grazie alle due indubbie capacità fisiche e con la nuova squadra e il nuovo allenatore è ancora di più al centro del progetto. Tutto ciò è confermato nel match al Palapentassuglia, senza però mai dare quell’impressione ai compagni di potere suonare la carica per la difficile ed infatti incompiuta rimonta. C’è (eccome se c’è), ma non si vede.

Horton 6,5 (14 punti, 8 rimbalzi, 1 assist): L’ultimo davvero ad arrendersi, una presenza costante in area così come nel trovare il canestro. Uomo di buona volontà.

Abass 6,5- (15 punti,2 rimbalzi): Il talento c’è ed è innegabile, calando però alla distanza. ‘ngopp A BASS. 

Abass in una amichevole con la Nazionale  (foto Pasquale Cotugno)

Laquintana 6 (9 punti, 1 rimbalzo, 1 assist, 4 palle recuperate): Un folletto sempre pronto a dire la sua quando scende in campo con una buona dose di personalità. Prima che Banks deflagri definitivamente nella sua giornata di grazia è l’unico che riesce a dargli qualche noia, nel contesto di una partita che lo ha visto come terzo migliore in termini di valutazione e che ben si merita, visto cogli occhi di un avversario, la chiosa finale dedicata. Tignoso.

Zerini 6- (5 punti, 1 rimbalzo): Tanti anni con il Brindisi pure in serie inferiori e anche capitano senza però mai entrare veramente nel cuore per le prestazioni offerte, molto spesso scampoli di partita ( da rimarcare come lo speaker nello sciorinare i nomi degli avversari non lo abbia chiamato per nome e che per fortuna molti tifosi lo hanno applaudito) proprio come quello giocato sabato, in  cui esegue il compito di alzare i giri in difesa con anche licenza di attaccare, con i  punti segnati salutati dai tifosi sugli spalti da parole non propriamente gentili…La partitina dell’ex.

Sacchetti 5+ (6 punti, 2 rimbalzi): “Le colpe dei padri ricadono sui figli” recita l’adagio, sebbene Sacchetti figlio fosse già mal digerito dai tifosi brindisini per il suo atteggiamento sopra le righe nelle tante sfide contro Sassari quando militava ivi allenato dal padre, a cui invece non viene perdonato il mancato raggiungimento dei playoff nonostante grandi individualità come Goss, M’baye e Samuels. E in questo clima di acrimonia diffusa al Palapentassuglia poche volte fornisce quella qualità in difesa nel prendersi degli sfondamenti di esperienza, mentre gli va un po’ meglio nell’altra specialità di casa che è il tiro dalla lunga distanza (2/3). Brindisi, città “desacchettizzata”.

Moss 5 (2 punti, 2 rimbalzi, 1 assist): L’uomo in meno di Brescia in fatto di difesa, quando lui  dall’alto della sua militanza sul parquet potrebbe dare lezioni a tutti. Neanche lui riesce ad arginare Banks nel secondo quarto e soffre molto pure Thompson. Che le tante primavere inizino ad incidere? Attraversando gli anni**.

Vitali 5 (6 punti, 4 rimbalzi, 2 assist): Uno dei motivi per cui Brescia non è riuscita a venire a capo della faccenda, tralasciando la grandissima condizione degli americani di Brindisi, è stata la scarsa vena del capitanoal mettere in ritmo come è ben capace di fare i propri compagni. A marcarlo si succedono Thompson, Martin, Stone, tutti personaggi differenti nel modo di interpretare la difesa e nella stazza e lui non sa come raccapezzarsi cadendo in un torpore da cui non riesce a scuotersi nemmeno quando prova a mettersi in proprio. Per un giocatore del suo calibro smazzare solo 2 assist è come non darne nessuno. Disorientato.

Landsdowne 5 (6 punti, 2 assist): Una giornata davvero storta per la guardia titolare di coach Esposito, tanto importante nelle vittorie contro Reggio, Milano e Kazan quanto ai limiti del dannoso in terra brindisina con anche 3 palle perse e un bel -5 di valutazione complessiva. Lo stesso coach in conferenza stampa lo ha insignito del titolo di terminale offensivo preferito per la stagione, attenzione però che non dipendi una dipendenza agonistica. Mup (Most Unvaluable Player).

Coach Esposito 5,5-: La squadra arrivava stanca dopo le dispendiose vittorie contro Milano e Kazan, e quelle energie sono mancate nel secondo quarto e poi per il resto della partita quando si doveva cercare di rientrare in carreggiata. Da mettere nel conto anche una certa sorpresa di una Brindisi così pimpante sin da subito, a tal punto che dopo pochi minuti- come già sottolineato nell’ articolo sulla gara- cambia 4/5 del quintetto per vedere di cambiare qualcosa; ciò deve essere stato un po’ umiliante per chi è uscito dal parquet, e non si vuole che questo abbia creato dei risentimenti e malumori, specie nei confronti di un coach che è da poco in panchina e che, per forza di cose, non può pretendere che già tutti i giocatori si buttino nel fuoco per lui, qualunque cosa faccia. Più tatto la prossima volta.

*  Paul Rock è uno dei personaggi degli “Enigmi Polizieschi” della Settimana Enigmistica (Paul Rock, una roccia contro il crimine). In questo caso “stone” sta per “rock” per sineddoche.

* Successo discografico della bravissima cantautrice Federica Carta.