PAGELLE BRINDISI

 

SMITH 7,5-: Con l’arrivo in panchina di coach Vitucci sta diventando sempre più il faro della squadra, i compagni lo cercano sempre più, e lui li ricompensa servendo loro 4 assist e con grande sacrificio anche nella fase offensiva. Ovviamente anche in attacco è fruttifero, nonostante sbagli dopo due immacolate partite la sua percentuale al tiro (6/8 da due e 0/1 da tre, ma da tenere conto che lo 0/1 è dovuto al fatto del tiro della disperazione alll’ultimo secondo ),è un costante pericolo per la difesa canturina subendo 6 falli, e il tabellino alla fine reciterà 17 davanti al suo numero (il tabellino del Palapentassuglia, difatti, non riporta i nomi dei giocatori ). Go to guy.

LALANNE 7: Deve giocare un mucchio di minuti per via di un Oleka sempre più distante dal progetto Brindisi, nei quali totalizza l’ennesima doppia-doppia (22 punti e 12 rimbalzi). Peccato per le tre triple errate, ma la serata di ieri al tiro dalla lunga distanza è stata difficile per tutta Brindisi. Oberato.

TEPIC 6,5-: Meno scintillante rispetto ad altre partite, continua però il suo buon periodo da quando è allenato da Vitucci. La normalità che ci piace.

MOORE 6,5: Cerca la via del canestro nei primi minuti e forse ci impiega un po’ troppo tempo, cade anche nella solita trappola della gestione cattiva dei falli, anche stavolta arriva a quota 4 mettendosi in pericolo di uscita anticipata dal parquet. Segna comunque 17 punti con anche 4 assist, e chi ha questi numeri sotto sotto ha sempre ragione. Folletto perfettibile.

MESICEK 6-: Nel primo tempo male in attacco ed in difesa, nel quarto quarto invece si prende carico e responsabilità di molti palloni che scottano nel convulso tentativo di rimonta brindisino, che se però non si compie mai del tutto ( a parte l’86-85 precedente alla bomba di Thomas) è anche suo demerito, perché troppe volte si perde in marcatura Culpepper. La miglior difesa deve essere la difesa.

SUGGS 6-: Si rilegga la pagella sua di Brindisi-Varese. A Brindisi manca davvero una guardia tiratrice. Anodino.

DONZELLI 5,5: I continui infortuni lo stanno tenendo troppo tempo lontano, e quando lo calca ha troppo timore e non riesce né ad avere la sfrontatezza di prendersi tiri, né a combinare qualcos’altro di buono, a parte stoppare Culpepper. Insicuro di sé.

GIURI 5,5: Partita come Donzelli, proveniva da due partite fuori per influenza. Down.

OLEKA 5-: La schiacciata tentata ma che si stampa sul ferro nel secondo quarto è l’emblema della sua stagione a Brindisi. Sciagurato.

COACH VITUCCI 6,5: Fosse arrivata una vittoria si sarebbe parlato di come lui aveva rivoluzionato la squadra, dell’evoluzione tattica di Smith e Tepic, della difesa migliorata e dell’attacco più fluido dell’Happy Casa Brindisi dal momento in cui si è insediato sulla panchina. Ebbene, la rocambolesca sconfitta non lo privano dei meriti ascritti, la squadra risponde ai suoi dettami, non si disunisce nemmeno quando è costretta a giocare ai ritmi di Cantù e non demorde nemmeno all’80-85 che pareva il preludio al garbage time. La fortuna lo ha poco premiato nell’ultimo scontro e contro Capo, qualche punto più in cascina sarebbe servito in vista del terribile rush che attende Brindisi (nelle prossime sette partite affronterà tutte le prime cinque in classifica, e solo Milano in casa, e i delicatissimi scontri interni contro Pistoia e Pesaro), finito il quale si avrà una idea meno fosca sulla permanenza della squadra di contrada Masseriola in A1. Camaleontico.

 

PAGELLE CANTU’

BURNS 7,5: Dal momento che Bargnani è senza squadra e non sembra intenzionato a trovarne una, è lui il giocatore su cui la nazionale di Sacchetti può puntare senza remore nel ruolo di ala grande. Il terzo quarto è ai limiti dell’onnipotenza, nessuno lo sa marcare. Il quarto quarto lo vede meno protagonista, ma ci hanno pensato Thomas e Culpepper a rimpiazzarlo nel segnare punti su punti. Prestazione valutata 32, MVP della partita, non sbaglia mai dall’area o nel pitturato (8/8, 9/11 complessivo al tiro). Sicurezza.

CULPEPPER 6,5: La sua prestazione non è sufficiente almeno fino all’ultimo quarto, sente che il pubblico brindisino lo fischia, più per paura perché conscio che lui era il giocatore più pericoloso avversario, e colpevolmente più di una volta si appiccica con qualche spettatore (ma queste sono pagelle su ciò che avviene nel  rettangolo di gioco, non al di fuori) . L’ultimo quarto vede invece deflagrare tutto il suo talento offensivo ( vedere legabasket), mandando più volte al bar il malcapitato Mesicek che doveva tenerlo a bada, e segnando punti pesantissimi e importantissimi sia per la vittoria che per la qualificazione di Cantù. Red Hot Chili Culpepper.

17 punti (11 nell’ultimo quarto) per Culpepper  (Fonte Eurobballvideos)

THOMAS 6,5-: Anche lui beccato dal pubblico come Culpepper, non sempre riesce a mantenere la concentrazione totalizzando anche degli 0/2 ai liberi o qualche airball, ma è un cliente assai più scomodo di Crosariol per Lalanne, dando origine a una gara di sportellate ( 5 falli subiti dal centro brindisino, 6 da lui) che quasi gli risulta fatale quando arriva al quarto fallo commesso con Crosariol uscito per cinque falli. Inutile ribadire che è merito della sua tripla da 8 metri con le mani di Lalanne a nascondere il canestro se Cantù ha potuto sbrogliare il pasticcio in cui si era infilato sul finire della partita. E’ però assolutamente da condannare, dopo la tripla decisiva, il suo esultare gridando contro la tifoseria avversaria evidenziando lo scroto: non è comportamento accettabile da un atleta professionista. Clutch.

COURNOOH 6+: L’ex di giornata si vendica della sua ex squadra con punti pesantissimi nel quarto finale, ma poteva avere sulla coscienza la rimessa errata che ha in seguito portato al 2/2 ai liberi di Moore. Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?

CROSARIOL 6: Si mette in evidenza solo quando va a canestro, Lalanne è più giovane ed atletico di lui e lo soffre. Tanti punti, poco arrosto.

PARRILLO 6: Entra giusto nei minuti finali dei quarti quando Cantù ha qualche fallo da spendere. Accumulatore.

CHAPPELL 6-: Il capitano canturino incide poco nel punteggio ma si riscatta parzialmente con 5 rimbalzi e tre assist. Utile (a suo modo).

SMITH 5: Lo Smith forte di domenica sera era quello di Brindisi. Signor Smith.

COACH SODINI 7:  Nella maggior parte dei casi una squadra angustiata da beghe societarie quale Cantù si troverebbe ultima in solitaria al fondo della classifica, magari anche con qualche punto di penalizzazione. Lui invece è riuscito a separare nel migliore dei modi il campo dalle “scrivanie”, instillando nei suoi giocatori il credo cestistico di andare per quanto possibile a tremila, trascinando anche gli avversari. Se Cantù ha finito il girone di andata con 16 punti, un bel po’ del merito gli compete. Mosè.

Il fautore del “miracolo” Cantù: Marco Sodini (Foto R.Caruso 2017)