BRINDISI PESARO 88-73 (20-22/ 42-32/ 64-50)

In una giornata uggiosa e fresca fuori, il Palapentassuglia all’interno è caldo non soltanto per la temperatura percepita ma soprattutto per il calore della tifoseria, ansiosa di vedere per la prima volta la propria squadra in una partita da due punti dopo l’eccellente preseason. La voglia è prontamente soddisfatta con una ottima, e a tratti piacevole nel gioco espresso, vittoria contro Pesaro, inserita da molti esperti di “rating” cestistico fra le papabili ad essere invischiate nella lotta salvezza, insieme proprio con Brindisi. La partita, però, ha visto nettamente prevalere la squadra di casa, oltre nel gioco anche nelle individualità.

IL PRIMO TEMPO                

Serata particolare, in cui steccano quelli che ci si aspettava essere i protagonisti designati, da una parte Banks e Brown (quest’ultimo suo malgrado, gravato nei primissimi minuti di due falli, e al suo posto un Wojchechowski più convinto rispetto al match a tratti disastroso contro Milano) e dall’altra Blackmon e Mockevicius, che invece furono in gran spolvero nel match casalingo contro Pistoia. Se da una parte però Brindisi ha trovato alternative validissime nell’italiano Moraschini (che questa nuova formula del 6+6 dia maggiori responsabilità ai cestisti italiani? Solo il futuro potrà dircelo…) e in Chappell, che oltre al suo ruolo di chioccia per i giovani oggi ha vestito gli eleganti panni del realizzatore, Pesaro ha faticato a trovare un nuovo go to guy, basandosi più che altro sulle iniziative solitarie di Mcree.

Chappell Jeremy foto R. Caruso 2018)
Ottima prestazione per Chappell (foto R. Caruso 2018)
 Se Moraschini gioca sempre così, coach Sacchetti dovrà tenerne conto in ottica Italia…

Se Pesaro è dipesa per lunghi tratti da Mcree, tutto merito della difesa di Brindisi diventata assolutamente più solida nel secondo quarto, impedendo a Pesaro di imbastire manovre che mettessero un giocatore facilmente sotto canestro, e gioco forza se non c’è qualcuno che prende per mano tutti gli altri, i ventelli o trentelli contro possono accompagnare solo….Brindisi invece ha visto un gioco corale, fluido e con diverse soluzioni, senza scomporsi nemmeno nel momento del massimo vantaggio pesarese, il 6-12 di metà primo quarto.

Il 42-32 all’intervallo lungo ben rappresenta la superiorità della compagine di contrada Masseriola su quella marchigiana.

IL SECONDO TEMPO

Il -10 di fine primo tempo avrà segato molte velleità di vittoria pesaresi ma a Brindisi basta anche una difesa meno asfissiante quando è nella sua metà campo ma unita ad un pressing asfissiante in fase di non possesso per portarsi più volte anche sul +16 in diverse occasioni, e per Pesaro c’è da segnalare solo un Artis che sta facendo in termini di punti le veci di Mcree. Brindisi, un po’ perché tira il fiato, un po’ perché si è ragionevolmente convinta che la partita sarà appannaggio suo, vedrà avvicinarsi Pesaro,anche se mai oltre i nove punti, fra terzo e quarto quarto, ma ci penserà una azione da 3+1 di Banks, fino ad allora in ombra, che varrà il +19 dell’86-67 e il punto esclamativo per la prima vittoria della Happy Casa Brindisi.

 Money in the Banks!! (Foto Alessandro Montanari 2016 )

Primi due punti in classifica per Brindisi, in attesa di affrontare di nuovo in casa la prossima domenica Sassari, in uno scontro che dirà molto su quella che potrà essere la classifica futura dei ragazzi di Coach Vitucci.

MVP: Moraschini (Per le motivazioni vedansi le pagelle, con anche le statistiche individuali di tutti gli altri)

COACH GALLI: Brava Brindisi, squadra che potrebbe anche ambire ai playoff. Noi in partita fino al 29-27 ma poi siamo stati sia poco aggressivi e anche superficiali, con 20 palle perse che sono troppe. Solo sul -9 al quarto quarto ho pensato che la partita potesse essere recuperata perché l’inerzia era dalla nostra parte (sic!). Abbiamo anche perso perché non siamo riusciti a impedire a Brindisi di correre, e da ciò sono scaturiti molti punti subiti in contropiede. Dipendendo dagli americani, gli italiani devono essere di supporto agli americani ed essere bravi in difesa, e così invece non è stato

COACH VITUCCI: Buona vittoria e con margine, nonostante la squadra che si è allenata a singhiozzo. Importante vincere e difendere bene come nella parte centrale della partita, perché all’inizio è mancata la fluidità nei reparti. Ottima partita di Moraschini, interpretata molto bene e in maniera puntuale ed intelligente dando qualità alla squadra, pure quando è stato utilizzato da playmaker.