PAGELLE BRINDISI

SMITH 6,5: (12 punti, 6 rimbalzi, 5 assist) Se Brindisi non ha preso una imbarcata ancora più pesante molto è merito suo, lottando per tutti e quattro i quarti e confermando una attitudine a passare il pallone insolita per un lungo. In questo momento di somma difficoltà però non ci si può basare solo su di lui, dato che è anche fra i più anziani del roster. La palla che perde nel quarto quarto, guardando poi il soffitto senza cercare di recuperare su Martin, tradisce una certa rassegnazione per la situazione corrente. Leone stanco.

SUGGS 6,5-: (19 punti, 3 rimbalzi, 1 assist) Sarà improbabile, ma pare abbia letto la sua pagella della partita contro Capo d’Orlando. Dovuto anche all’assenza forzata di Moore e per la presenza di Tepic solo per onor di firma, attacca il canestro con più forza e convinzione, e anzi è l’unico a riuscire a trovarlo con buona frequenza nel disastroso terzo quarto in cui Cremona ha potuto fare quello che voleva praticamente indisturbata. Potrà sembrare una frase fatta ma lui e Smith sono stati gli ultimi ad arrendersi. Responsabilizzato.

IANNUZZI 6,5-: (13 punti, 6 rimbalzi) Coach Vitucci lo schiera principalmente da centro per contrastare il grillo Sims meglio di quanto possa fare il più massiccio Lydeka , e, vuoi per voglia di cancellare la prova mediocre contro Capo, vuoi per una maggiore concentrazione acquistata inserendosi sempre meglio negli schemi tattici del coach, non se la cava malaccio. Potrebbe essere una buona idea per le tre partite rimanenti alternarlo nel ruolo di 4 con Smith, proprio perché pare l’unico ad essere in fase crescente di condizione fisica? Speranza futura.

LYDEKA 6: (10 punti, 4 rimbalzi) Gioca meno per i motivi spiegati nella pagella di Iannuzzi, ma nonostante tutto fa valore il fisico e l’esperienza nella scelta dei tiri ( finisce con un più che lusinghiero 5/5 al tiro). La potenza non è nulla senza il controllo.

MESICEK 5,5: (9 punti, 6 rimbalzi, 4 assist) La sua partenza dalla panchina è fulminante, esordendo con una bomba e con un 2/2 ai liberi che sa tanto di beffa dopo lo 0/2 del finale di Capo. Purtroppo però naufraga nel piattume brindisino dal terzo quarto in poi. A volte sembra troppo innamorato del pallone e della sua abilità di palleggio, soprattutto nel terzo quarto quando Cremona stava provando, riuscendoci, a scappare e serviva qualche tiro ignorante da tre che azioni troppo ragionate ed elaborate, che spesso si sono concluse con un nulla di fatto. Biondo senza Autotune *

TEPIC 5: (3 punti, 4 rimbalzi, 1 assist) Si vede che non è al top, e ogni suo movimento in campo sembra preposto a non peggiorare la sua condizione fisica precaria, consapevole che le rotazioni di Brindisi sono piuttosto scarse, e anche la precisione al tiro ne risente (solo 1/7). Genga.

CARDILLO 5-: (3 punti, 1 rimbalzo) Un’altra partita sottotono del capitano, incapace di incidere sia nella fase offensiva (ma questa è la normalità) sia soprattutto in quella difensiva dove eccelle, specie nelle vittorie. Capitano vano.

GIURI 4,5: (3 punti, 6 rimbalzi, 4 assist) Era la sua grande occasione senza Moore, ma incredibilmente il migliore di Brindisi nella disfatta contro Capo d’Orlando stecca in termini realizzativi, consentendo a Johnson-Odom di giganteggiare spesso e volentieri. Si era sperata una risposta positiva dagli italiani del roster in questo periodo assai difficile e tensivo, ma ambedue hanno risposto picche. Assente ingiustificato.

SIRAKOV S.V: Due sole presenze in campionato, contro Milano e Cremoma, ossia due imbarcate subite da Brindisi. Seduto!

COACH VITUCCI 4: Troppe volte in questa stagione si è vista la squadra disunirsi di schianto alle prime difficoltà, ma se contro Pesaro e Sassari si è supplito a ciò con un po’ di mestiere e con l’incapacità altrui di affondare il colpo, contro formazioni ben superiori come Milano o anche questa Cremona- che pure non veniva dal suo periodo migliore, ben tre sconfitte di fila prima di domenica- l’unica conseguenza è la disfatta. Unito a ciò il rilassamento dovuto alla convinzione che la salvezza è quasi cosa fatta nonostante questa sconfitta (anzi, se prima di domenica le probabilità erano circa all’85%, le sconfitte concomitanti di Capo e Pesaro, le quali sono attese a trasferte quasi impossibili a Milano e Venezia), la hanno portata a quasi il 90%). Il coach ha detto in conferenza stampa che cercherà di entrare nella testa dei giocatori per superare il momentaccio, ma se fosse troppo tardi? Alla ricerca del morale perduto.

 

E’ il periodo più arduo per Vitucci da quando allena Brindisi (foto di repertorio)

 

PAGELLE CREMONA

 

MARTIN 8: (27 punti, 2 rimbalzi, 2 assist) Se Sacchetti non è riuscito a condurre l’anno scorso Brindisi ai play off, il motivo è ritrovabile nell’avere avuto nel ruolo di 3 il malmostoso Joseph, invece della sua attuale ala della Georgia. Non è ben chiaro perché non sia partito in quintetto, perché ha sprizzato energia da tutti i pori, devastando qualunque marcatore gli si ponesse davanti, ridicolizzando soprattutto Mesicek. Buonissimo anche il 11/13 al tiro, ottima scelta dei tempi, un giocatore ideale per il run and gun di Sacchetti. Impressionante.

JOHNSON-ODOM 8: (27 punti, 4 rimbalzi, 2 assist) Metti un giocatore già straripante di suo, che non ha paura di penetrare nell’area avversaria caricando come un toro impazzito, con un decente tiro dalla lunga distanza,  immerso nel gioco sacchettiano che esalta i piccoli e ancor di più i ruoli di play e guardia, che lui sa fare molto bene, e ottieni un omone che se in giornata positiva può spaccare qualsiasi difesa. Incubo perpetuo per Giuri e Suggs, se lo ricorderanno a lungo nelle giornate più ansiose. Bombastico.

Due vittorie in stagione per Johnson-Odom -qui in casacca sassarese- contro Brindisi dopo solo sconfitte (Foto Caruso 2016)

FONTECCHIO 7,5: (15 punti, 3 rimbalzi, 1 assist) Ancor più di Martin e Johnson-Odom, è il principale protagonista dell’allungo cremonese nel terzo quarto, segnando da tutte le posizioni, sia da tre che dentro l’area. Troppo giovane e pimpante per l’agèe Smith. Consistente.

DIENER T. 7: ( 3 rimbalzi, 4 assist) Nemmeno un punto segnato, ma non ha alcuna importanza. Sembrava di vedere Bulleri ai tempi di Brindisi, che quando entrava svolgeva alla grande la funzione di “normalizzatore” con tre precisi compiti: far riposare il play titolare, addormentare il gioco avversario e fornire assist al bacio ai compagni con la sua superiore visione di gioco. Infusione di calma.

SIMS 7: (12 punti, 8 rimbalzi) Un centro ideale per Sacchetti, à la Lawal, per correggere nel canestro i tiri da tre falliti dagli esterni. Il suo essere più agile che grosso della maggior parte dei pivot che girano in Italia ha scompaginato non poco i piani della partita di Vitucci, che ha dovuto per forza di cose rinunciare ad avere più tempo in campo Lydeka. Ottima giocabilità.**

DIENER D. 6,5: (6 punti, 2 assist) Non è più giovanissimo, ma con tutta probabilità la sua capacità di sparare dalla lunga distanza la manterrà anche quando sarà arrivato a settant’anni. Solo avere la consapevolezza di averlo in panchina farebbe dormire in mezzo a due guanciali qualsiasi allenatore. Ad avercene…

PORTANNESE 6+: (4 punti, 1 rimbalzo, 1 assist) Il portatore sano di zazzera è l’asso della manica che Sacchetti è solito usare per scardinare le difese più arcigne, ma stavolta non ce n’è stato molto bisogno. Per le grandi occasioni.

RICCI 6: (4 punti, 3 rimbalzi, 1 assist) Non bene nella prima discesa sul parquet, quando ancora il punteggio è in bilico. Guadagna minuti e score personale nel quarto quarto di pura accademia lombarda. E’ qui la festa?

RUZZIER 5: (2 punti, 2 assist) Unica nota stonata del concento cremonese, che suona molto meglio quando in cabina di regia c’era Travis Diener. Spaurito.

GAZZOTTI S.V (2 rimbalzi) Poco da segnalare. Almeno fate a…Gazzotti!

COACH SACCHETTI 7,5: Ingiustificabili i fischi e i cori offensivi della frangia di ultras brindisi contro quello che era il loro coach fino ad un anno fa: se se n’è andato è perché aveva annusato che Marino e Giuliani non avrebbero potuto costruirgli il roster che voleva. Vogliamo parlare dei ben 13 palloni recuperati, marchio di fabbrica del suo gioco pieno di pressing sui portatori di palla avversari, quasi uno per ogni giocatore sceso in campo? Sacchetti non era quello che non difendeva? Fa anche bene a dare minuti importanti ai vari Ruzzier, Fontecchio,ecc…ma lì forse ragiona più da coach azzurro che da allenatore della Vanoli. La difesa e la vendetta

* vedasi puntata di Amici di sabato scorso

* * chiosa riferita al videogioco The sims