Il prepartita non è il solito tran tran fra riscaldamenti, presentazioni delle squadre e intonazioni dell’Inno di Mameli ma è anche il momento in cui tutto il Palapentassuglia tributa un caloroso abbraccio sotto forma di prolungato applauso all’ex coach Bucchi, per la prima volta da avversario dopo cinque intensi anni fra A2 e A1, culminati con il titolo di campione di inverno nel 2013-14 e le semifinali playoff assaporate l’anno successivo.

Coach Bucchi intervistato da Antonio Celeste, ai tempi di Brindisi (immagine di repertorio)

Per Brindisi rotazioni davvero limitate: ancora non arruolabili Zanelli e Sutton (che si è affaticato muscolarmente in concomitanza col ritorno di Martin), mentre Napoli con un buy-out su è assicurata le prestazioni sportive di Antonio Iannuzzi.

Brindisi si dimostra in palla ed ha in Thompson il giocatore meglio uscito dagli spogliatoi con 3 triple in serie più il cioccolatino servito a Stone. Per Roma nel mezzo solo un canestro di Kyzlink ed il time out di Bucchi è doveroso ed immediato sull’11-2. Al rientro l’imperativo  è servire la palla a Jefferson per mettere in difficoltà  i lunghi di Brindisi – basti pensare che la HappyCasa nel ruolo praticamente ha solo Stone-  e difendere impedendo linee interne facili ai padroni di casa, che risultano essere tutti granellini di sabbia che rendono meno oliati gli ingranaggi tattici brindisini, così che è Vitucci a chiamare time out a 2’ dalla prima sirena sul 15-10. Si constatino a questo momento ben 11 punti di Thompson e 2 per Brown e Stone, a secco Banks così come l’altro grande ex della domenica- Jerome Dyson-. Il distacco non muta negli ultimi 120 secondi: 20-15.

Roma si porta sul -2 con Buford (20-18), parziale brindisino di 6 punti (26-18) a cui Roma in modo compassato replica con un più netto 0-11 portandosi avanti fino al 26-29 all’1/2 ai liberi di Pini fino a che l’incantesimo non viene spezzato dai due punti di Brown. Segue un sostanziale equilibrio fino al 32-25 siglato da Buford.

Adrian Banks, che ancora non si era sbloccato su azione, decide che è il momento di fare sul serio e facilmente riporta Brindisi col naso avanti sul 38-37. Su questo risultato avviene il “caso” del quarto, quando Martin commette un fallo antisportivo su Dyson e il play americano capitalizza questa opportunità con 4 punti fra liberi comminati e azione successiva. Tutte queste rimonte rischiano di far rimanere senza fiato la HappyCasa e la Virtus ne approfitta per dare una nuova spallata sul 50-56 , il massimo vantaggio al +6. Basta però che Brindisi decida di difendere come si deve e con Gaspardo e Brown è di nuovo -1 sul 55-56, se solo poi Buford non fosse sempre quello che chiude i quarti con il canestro del 55-58.

Un tiro libero di Brown. SPOILER: verrà sbagliato (courtesy of G.Galluzzo)

Anche Martin vuole mettersi in proprio e con 4 punti di fila, proprio come fece Banks nel quarto precedente, riporta i suoi compagni di nuovo avanti sul 59-58: time-out Roma dopo solo due minuti. Susseguentemente regna l’equilibrio nel risultato, fino a che capitan Banks vuole portarla finalmente a casa con la tripla del 71-67. Buford non ci sta e segna il 71-69, 2/2 di Brown per il 73-69 e poi un 0-7 di parziale trasteverino, con la mortifera tripla di Dyson , che pare suggellare una vittoria di Roma tutto sommato meritata se non fosse per la tripla di Martin insaccatasi a 140 centesimi dalla sirena con Roma che , dopo avere perso palla in attacco, colpevolmente non fa fallo per fermare l’azione, come stava intimando un coach Bucchi entrato di un metro nel rettangolo di gioco. Un fallo tecnico alla panca, a tal proposito, non sarebbe stato scandaloso. Tempi supplementari necesse sunt.

Roma non riuscirà a reggere il contraccolpo psicologico di questo extra time a partita già vinta, Brindisi invece ha l’inerzia dalla sua e , dopo avere anche raggiunto un vantaggio di + 4 (83-79), ha il merito di non lasciare a Dyson la possibilità di sparare da 3 nell’ultima azione sull’84-81, con anzi l’attacco romano che perde la palla ed è la resa: Brown e Stone fissano gli ultimi 4 punti per il conclusivo 88-81.

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