PAGELLE BRINDISI

Martin 6,5+ (7 punti, 10 rimbalzi, 1 assist): La partita contro Milano fa ben capire quanto sia mancato questo giocatore nella seconda parte di autunno difficoltosa attraversata dalla HappyCasa. In primis l’intensità difensiva, giacché i punti di media subiti a partita stanno scendendo e non costringendo, in sua assenza, Brindisi a partite dal ritmo forsennato e ad alto punteggio. In secundis l’intelligenza tattica nel trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto, sotto le plance e nel rendere il più arduo possibile l’avvicinarsi al canestro al portatore di palla, per non citare la lucidità mentale nel prendere subito fallo e segnare il 2/2 del 72-75 a 15 secondi dallo scadere. Coach Vitucci ha anche limato la sua irruenza cieca di schiacciare a canestro delle prime uscite…o sarebbe bello pensarla così ma è più probabile che sia timore di una ricaduta dall’infortunio occorsogli. L’amico geniale.

Stone 6,5 (21 punti, 9 rimbalzi, 1 assist, 2 palle recuperate, 1 schiacciata, 25 di valutazione): La parola d’ordine per il big match contro i blasonati meneghini era “prudenza”, meno colpi di testa e libere uscite a volere sostituire Banks nel ruolo di 2, perché c’erano troppi lunghi di Milano da fronteggiare e la sua presenza in area era quantomeno d’obbligo. A livello difensivo i limiti restano, rendendolo per distacco il meno performante nella propria metà campo del quintetto base, neanche bene come all’andata da oltre l’arco (1/5) con l’unico canestro che è proprio il 72-73 che tiene aperta la partita sino alla fine. Delirium.

Gaspardo 6,5 (9 punti,1 rimbalzo,1 schiacciata): Sulla metà del secondo quarto Milano si è portata già sul +12, difendendo bene e non lasciando spazio a tiri facili a Brindisi, volendo così mettere in ghiaccio una trasferta italiana lunga quasi come una in Eurolega (non c’è in effetti alcuna squadra a sud di Brindisi in A1) e iniziando già a prepararsi mentalmente per le successiva partita europea infrasettimanale, se non fosse che un ragazzone bolzanino non si stia a questo progetto tanto semplicistico e sveglia dal torpore tutta Brindisi con il canestro del 19-29. Non servirà neppure un time out di coach Messina a fermare questo furore agonistico ritrovato e che culmina nel buzzer beater incredibile del 34-32 a fil di sirena. Nel quarto quarto questa sua energia poteva essere utile, ma si perde nella girandola delle turnazioni, visto che non pareva infortunato. Impatto meteorico.

Brown 6,5 (7 punti, 8 rimbalzi, 1 assist, 2 palle recuperate, 1 schiacciata): Meravigliosa abnegazione nel marcare Rodriguez- insieme con Martin- o anche Nedovic e Cinciarini, una prestazione tutto cuore anche nel semplice prendersi un fallo in difesa. In una giornata storta al canestro per tanti brindisini, il suo 2/10 al tiro è spesso frutto di scalognati rimbalzi della sfera sul ferro, specie su un bellissimo smarcamento da Tarczewski che se fosse entrato era da top5 giocate in settimana della Legabasket. Black Samba.

Banks 6,5- (17 punti, 1 rimbalzo, 5 assist): Quando Brindisi ha bisogno di punti, ci mette sempre “core e –espressione irripetibile-“. La serata però non è delle migliori con un 4/15 al tiro che comprende anche un 2/11 da tre, con alcuni airball sbagliati malamente perché presi con eccessiva fretta. Sulla tripla finale mancata nulla da rimproverargli: si è preso la responsabilità, la difesa milanese non gli ha concesso un tiro facile e in posizione sbilanciata spara una bordata che si spegne sul secondo ferro chiudendo la contesa. La chiosa finale è una classicissima frase fatta, che però ci sta benissimo. Bravo, ma sfortunato.

Banks a canestro (Fabrizio Stefanini 2015)

Coi 5 assist Banks ha superato quota 300 con la maglia di Brindisi, recordman assoluto  (Fabrizio Stefanini 2015)

Sutton 5,5 (5 punti, 6 rimbalzi, 1 assist, 1 schiacciata): A Milano se lo ricordano ancora con vivo terrore quando da solo quasi stava cucendo lo scudetto sulla pettorina di Trento, fino alla clamorosa stoppata subita da Goudelock in quel finale di drammatica gara 5 di finals di un giorno di giugno del 2017. Qualche annetto è passato, quel Sutton forse a Brindisi si vedrà solo a sprazzi (Vitucci lo vede bene come sostituto del pivot più che dell’ala piccola) e a parte una bella schiacciata in reverse anche tali sprazzi sono stati pochi sabato sera, anche per merito dei difensori milanese che spesso lo hanno guardato a vista e mantenuto lontano dal ferro. Grande Fratello, diretta H24.

Thompson 5,5- (2 punti, 3 rimbalzi, 4 assist, 2 stoppate): A livello strettamente personale, diversi palloni che tocca si perdono in palle perse (saranno 3 , come Sutton) e l’apporto offensivo ne ha risentito moltissimo. Piuttosto meglio come passatore, incredibile invece come, essendo playmaker, riesca a stoppare sia Sykes, e questo ci può stare, che il ben più massiccio Tarczewski! Incomprensibile.

Zanelli 5+ (3 punti): Nel match dell’anno scorso al Palapentassuglia contro Milano giocò poco ( allora 2 minuti), e anche stavolta pur con un minutaggio sestuplicato contro le magliette rosse si fa piccolo piccolo, senza riuscire ad incidere come in altre precedenti apparizioni. Brobdingnag*

Campogrande 5 (3 punti): Un 3/3 ai liberi e poco altro. Campo di patate.

Coach Vitucci 6: Non era affatto facile preparare bene questo big match dopo gli spiacevoli accadimenti in terra magiara, anche extra-cestistici, ma ogni gara fa storia a sé e per larghi tratti si vede la HappyCasa forte, rapida e bella da vedere ammirata a Brescia e in Europa nel match casalingo contro Salonicco. Negli altri tratti, invece, soffre tanto la zona imposta da Messina anche unito al fatto che la serata da 3 non era delle migliori (soltanto il 19%). A livello statistico la sua Brindisi batte di poco Milano in termini di valutazione e la straccia a rimbalzo (41 vs 32), eppure la vittoria non è sopravvenuta. “Sei stato fantastico, mi sei piaciuto molto, ma il mio voto va a X”. **

 

PAGELLE MILANO

 

Tarczewski 7,5 (16 punti,8 rimbalzi, 1 assist, 1 schiacciata,21 di valutazione): Dai tempi di Samardo Samuels l’Armani Milano faticava a trovare un solido centro su cui fare affidamento (un esempio su tutti quel Jamel McLean recentemente giubilato da Sassari), poi nell’anno del Signore 2017 è arrivato questo marcantonio statunitense, dal nome e cognome che ricorda la Polonia di Solidarność, che in punta di piedi, anche superando diversi infortuni, si è preso il suo posto al centro dell’area. Potente nel resistere alle cariche dei lunghi avversari, determinante nei concitati minuti finali nel prendersi tanti falli in fila, alcuni presi quando l’azione offensiva pareva oramai morta,  per segnare pesanti punti dalla linea della carità. Roberta Gemma.

Sykes 7+ (17 punti, 1 rimbalzo, 1 assist): Non è cambiato nulla dal “piccoletto” che metteva a ferro e fuoco spazzando ogni centimetro quadrato del Palapartenio della fu Sidigas Avellino, tanto che in poche settimane è già un diventato un fulcro offensivo della Milano di Messina. Non sempre preciso (5/13 al tiro), eppure si ha quella sensazione che ogni volta che prende la palla in mano succederà qualcosa di pericolo in attacco. Aspirabriciole Folletto™.

Rodriguez 7 (13 punti, 3 rimbalzi, 3 assist): Messina ha preferito mille volte lui a Mike James in fase di preparazione del roster in estate ( sebbene uno come James lo vorrebbero tutti, e sta continuando a dimostrare il suo valore pure in Eurolega col CSKA Mosca, ma questo è un altro discorso..) perché come si è effettivamente visto voleva un play con punti nelle mani e pure capace di creare gioco. Un onore averlo visto giocare nel piccolo Palapenstassuglia, in attesa in primavera di potervi vedere Milos Teodosic quando anche la Virtus Bologna dovrà passare sotto l’esame del caldo catino brindisino. Incantatore di presenti.

Nedovic 6,5 (14 punti, 1 rimbalzo, 1 assist): Sta tornando ai livelli soliti , e per Messina è uno dei  tanti jolly che può pescare dalla panchina per spezzare la partita, come succede nella realtà tenendo Milano a galla nel primo ottimo quarto di Brindisi e quando poi cerca di scappare nel secondo. E’ stato talmente clutch che pareva avere messo molte più triple di quante effettivamente sono riportate nelle statistiche (1/6). Effetto Mandela.

Scola 6,5 (8 punti, 6 rimbalzi): Forse alla sua età potrà difettare al massimo un po’ di fiato, mentre in termini di classe e talento, e anche fare a sportellate sotto le plance, la può ancora tranquillamente spiegare ad avversari più giovani anche di diversi lustri. 1980, un’ottima annata.

Burns 5 (3 punti, 4 rimbalzi): Si potrebbe imbastire il discorso diverso da quello intrapreso per Sykes: protagonista subito a Milano come lo fu ad Avellino. Solo raramente a Milano si è visto quel giocatore che, ad esempio, dominava sotto canestro con la maglia di Brescia. Come i giocatori delle successive due pagelle, si nota solo per un’unica tripla. BRN.***

Cinciarini 5 (3 punti, 2 assist): Vedi pagella di Burns, con Reggio Emilia al posto di Brescia e “cabina di regia” al posto di “sotto canestro”. Cose che capitàno.

Micov 5 (3 punti, 3 rimbalzi, 1 assist): Messo dietro Burns e Cinciarini per mere ragioni alfabetiche, da uno degli astri più fulgenti di Milano ci si sarebbe aspettata tutt’altra gara. Qualcosina di buono in difesa. “Professore” in licenza.

Vlado Micov immortalato da G.Galluzzo

Coach Messina 6: Da un allenatore che è stato tanto tempo in America nella NBA a tu per tu con le stelle della pallacanestro mondiale, che dovrebbe guidare Milano a un agevole scudetto in Italia e a una fase finale di Eurolega, non è ammissibile che per battere Brindisi debba usare per decine di minuti la difesa a zona, come una- con rispetto parlando- Treviso qualsiasi! Provincialotto

*Isola narrata nei viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift, in cui gli abitanti sono 12 volte più grandi del protagonista.

** Classico giudizio fuorviante e contraddittorio che si sente durante le sfide della puntata di Amici, al sabato pomeriggio su Canale 5.

*** Abbreviazione di Burned, ossia scottato in riferimento a burns che vuol dire “brucia”, che identifica un pokèmon sotto la condizione di scottatura nei giochi Nintendo.