PAGELLE BRINDISI

 

LYDEKA 7+: (12 punti, 10 rimbalzi e 1 assist) Doppia doppia di sostanza. Gli si deve ascriverebbe sia l’importante merito di avere surclassato un Mika che veniva in Puglia forte dei ben 17 assist contro Capo d’Orlando, sia quello di avere segnato i suoi punti in due momenti determinanti: all’inizio, quando Brindisi ha iniziato ad aprire la forbice del punteggio, e alla fine del terzo quarto, poco dopo che Pesaro è riuscita a scendere sotto la doppia cifra di svantaggio. Che centro (di mercato)!

SMITH 7: (9 punti, 7 rimbalzi e 7 assist) Veste i panni del Westbrook di giornata ( o, volendo rimanere alla lega A, Luca Vitali o ancor più-restando in ambito brindisino- Scott Reynolds) con ben 7 cioccolatini distribuiti ai compagni. Con due stoppate consecutive chiude la strada sia a Moore D. e Bertone, e i suoi 7 rimbalzi fanno dimenticare le sue ben 4 palle perse. Mon Chéri™.

MOORE N. 6,5: ( 22 punti, 1 rimbalzo, 2 assist) A differenza di altre uscite, è nel primo tempo che fa deflagrare il suo talento offensivo, mettendo il suo zampino in tante transizioni brindisine e segnando triple da lontanissimo, senza né senso né ritmo. La ripresa vede per lui una rocciosa marcatura architettata da coach Leka, in cui dà l’impressione di non riuscire ad uscirne se non raramente. Double face.

CARDILLO 6,5: (4 punti, 3 rimbalzi) In una partita delicatissima per le sorti brindisine, in appena 13 minuti è quello che ci mette più cuore di tutti. Buona la marcatura su Mika quando serve, decisivissime le due rubate da cui scaturiscono i suoi 4 quattro punti. Un capitano, c’è solo un capitano.

TEPIC 6,5: (10 punti, 5 rimbalzi e 2 assist) Non è tipo certo da giocate illuminanti che fanno strabuzzare gli occhietti, ma quando è in campo la sua sola presenza infonde sicurezza ai compagni. Determinante nei momenti topici e anche a spendere falli quando servono. Faro.

SUGGS 6,5-: (14 punti, 2 rimbalzi e 3 assist) E’ efficace e propositivo negli stessi momenti di Lydeka, altrimenti si perde nell’ultimo palleggio per troppa voglia di essere protagonista. Smanioso.

MESICEK 6+: (11 punti, 1 rimbalzo e 3 assist) Polveri un tantino umidicce per il talentino slavo. A volte cerca la giocata o il tiro spettacolare più che un comodo appoggio, come a dimostrare al pubblico che la partita vale il prezzo del biglietto. Da apprezzare però il 4/4 dalla lunetta, che da queste parti è sempre stato merce rara. Non benissimo, ma non malissimo.

IANNUZZI 6: (7 punti, 4 rimbalzi) Primi punti davanti al nuovo pubblico, che già stava mugugnando per le prove davvero opache contro Brescia ed Avellino, comunque non le ultime venute. Il suo secondo canestro, un probabile tentativo di rimbalzo offensivo che gli sfugge dalle mani e si deposita nel cesto, dovrebbe averlo sbloccato anche mentalmente, per il prosieguo della stagione. Fortunato.

Un nuovo inizio per Antonio Iannuzzi? (Foto Stefano Gandini 2017, in maglia FIAT )

GIURI 5: (4 punti, 2 rimbalzi e 1 assist) Oramai è l’unico che ancora fornisce prestazioni sotto la sufficienza. Stavolta neppure prova il tiro dalla lunga distanza, non si sentiva proprio in serata. Da riabilitare.

COACH VITUCCI 6,5: Primo tempo scintillante, attacco che funziona e difesa aggressiva. Nel secondo fatica a far ritrovare la trebisonda ai suoi atleti, ma riesce ad avere la meglio quando capisce che in partite come questa va attaccato il ferro, sfruttando i problemi di falli di Pesaro, che aveva la coperta corta. Alternatore.

 

PAGELLE PESARO

 

CLARKE 6,5: (16 punti, 3 rimbalzi e 1 assist) In cuor suo vorrebbe ripetere la prestazione monstre della stagione passata, ma né la mira (basti pensare al 25% al tiro dalla lunga distanza, quando un anno fa fu il 100%) e né la forma fisica sono quelle dei tempi andati. E’ comunque vero che al momento dell’81-78 a molti tifosi biancazzurri è venuta la più classica delle strizze e sono cominciate ad apparire brutte streghe. Deve ricordarsi, però, che passare il pallone non contravviene alle regole di questo bislacco sport. Fattizzo”*

OMOGBO 6,5: (17 punti, 8 rimbalzi e 1 assist) Non pervenuto nel primo tempo, nel secondo si mette un tantinello di impegno e sfodera una prestazione a tutto campo. E’ un’ala grande nella stazza di un pivot ( sta migliorando il tiro da 3 e il 6/6 ai liberi sinceramente non ce lo si aspetta da un pennellone di colore di oltre due metri), e molte speranza di salvezza di Pesaro passano sui suoi polpastrelli, oltre ovviamente a qualche scivolone delle squadre immediatamente davanti. …ma non si applica!

ANCELLOTTI 6,5: (10 punti, 9 rimbalzi) L’uomo in più di Pesaro che non ti aspetti. A rimbalzo è attento e scattante come un grillo ( dei 9 rimbalzi, ben 7 sono offensivi) e più di una volta schiaccia mettendo a dura prova i ferri del Palapentassuglia e si prende il lusso di stoppare il ben più mingherlino Suggs. Forse poteva giocare qualche minuto in più, a discapito di Mika. Da dove è uscito?

MOORE D. 6+: ( 17 punti, 2 rimbalzi e 2 assist) Quando non ha la palla Clarke, sovente la ha lui in mano, non sempre meritandosela, e appunto per ciò il misero 5 di valutazione è eloquente. Sciupone.

 

Il perdente della lotta fra i Moore (Fonte denverstiffs.com)

SERPILLI 6: (4 punti e 1 rimbalzo) Appena 4 minuti in campo, segna una tripla. OER=3!!

MONALDI 6: (1 punto e 2 assist) Pochi minuti quasi come Serpilli, segna un libero ma smazza ben due assist. Altruista.

MIKA 6-: (11 punti, 7 rimbalzi e 1 assist) Vorrebbe contribuire maggiormente alla causa, ma capisce sin da subito che con un Lydeka in formato così solido non potrà mai esserlo. Nella schiacciata che mette a segno cerca di scaricare tutta la frustrazione per questo. Relax, take it easy.

BERTONE 4,5: (4 punti e 4 rimbalzi) C’è chi ha giocato troppo e chi come lui ha giocato troppo, ben 24 minuti. Se si afferma che non ne ha combinata una giusta non si va molto lontani dal vero. Deleterio.

COACH LEKA 6: Quando servono punti come il pane non si può tanto guardare per il sottile e pretendere il bel gioco (solo 8 assist per Pesaro in tutta la partita) e puntare tutto sul risultato puro. Bravo a risvegliare i suoi nell’intervallo, con maggiore fortuna poteva anche sperare di portarla a casa. Non è l’anno del drago.**

 

*Termine barese per indicare chi vuole fare tutto, con l’accezione non positiva di chi poi non combina molto.

** Tratto liberamente dalla traduzione del titolo inglese del famoso videogioco “Spyro 3, the year of the dragon”. Spiro, con la i, è il nome di battesimo di coach Leka.