PAGELLE BRINDISI

Banks 8,5 (24 punti, 6 rimbalzi, 6 assist, 1 palla recuperata, 6 falli subiti, 34 di valutazione): Prosegue il suo periodo nel quale ogni pallone che tocca diventa oro puro. Gli bastano soltanto 23 per totalizzare tutti i numeri statistici elencati alla destra del suo nome, sanciti da un terzo quarto sontuoso in cui gli riesce di tutto, dalle triple liberandosi dai blandi blocchi pistoiesi ai terzi tempi nel cuore dell’area come se danzasse sulle ballerine per arrivare a canestro o servire un compagno smarcato. In una sola partita raggiunge in numeri di assist Fischetto e supera in termini di punti Bonaccorsi, due mostri sacri della pallacanestro brindisina. Non gioca il quarto quarto e si gode il meritato riposo, come faceva Westbrook dei bei tempi nella National Basketball Association quando aveva già raggiunto la tripla doppia di protocollo. Too much of heaven.

Adrian Banks è tutt’ora primo nella classifica della migliore valutazione con un punteggio di quasi 25 (foto di Gianluca Risi@2018)

Gaspardo 7,5 (13 punti, 5 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate): Siamo arrivati ormai a quasi un terzo di regular season e ancora non si può dire chi sia il “sesto uomo” brindisino (l’anno passato, ad esempio, si pensava subito a Rush quale cambio a seconda delle situazione o di Chappell o di Gaffney) perché dalla panchina entrano tanti giocatori che stanno dando un contributo tanto consistente quanto insperato ed inatteso. Nella serata di domenica è stato sicuramente lui, in giornata di grande smalto e sicurezza dimostrati in appena 14 minuti di gioco. Suggella questa trance agonistica quando nel corso della medesima azione cancella per ben due volte lo sciagurato Johnson. PreRAPHAELlita.

Brown 7+ (11 punti, 4 rimbalzi, 3 assist): Stesso discorso intrapreso per Banks: trova terreno fertile negli avversari ma rende l’idea di tutto ciò che fa come se fosse semplicissimo. Mette a segno i suoi tiri classici in allontanamento, di cui però quest’anno non abusa dimostrando di avere tante armi nel suo bagagliaio, è roccioso e difficile da superare in difesa prendendo ben tre sfondamenti di fila nel secondo quarto, e il fatto che non abbia recuperato neppure un pallone è davvero una curiosità, perché le sue lunghe leve anche in questa serata erano sempre lì lì per disturbare il palleggiatore nemico. Muro d’ebano.

Campogrande 6,5 (11 punti, 1 rimbalzo, 1 palla recuperata): Solita entrata in corso d’opera e solita concentrazione per l’ex-Sidigas Avellino, condita da un invidiabile ¾ da oltre l’arco. La HappyCasa Brindisi ha oramai trovato il cecchino su cui fare affidamento. Campo di tiro.

Zanelli 6,5 (5 punti, 4 rimbalzi, 5 assist, 1 palla recuperata): Tralasciando Thompson che è un adattato nel ruolo, è il vero playmaker di Brindisi ogni giornata che passa con i suoi 5 assist. Insolitamente, vista la statura, presente pure a rimbalzo. Dottore in geometrie.

Stone 6,5 (11 punti, 7 rimbalzi, 3 assist): La sua non presenza frequente nel pitturato potrebbe anche essere tacciata di assenteismo dal lavoro se non fosse che lavorando tra le linee avversarie compete ottimamente in atletismo coi piccoli avversari ma li surclassa con il fisico e i centimetri. Contribuisce in maniera decisa ai due strappi della partita nel primo e nel secondo quarto, mettendo la partita su una comoda discesa fino alla sirena finale. Tyler usa lacerazione. Brutto colpo!

Thompson 6,5 (10 punti, 3 rimbalzi, 4 assist, 3 schiacciate): Nei primi minuti del primo tempo pare il meno in palla del quintetto iniziale, non entra immediatamente in partita. Si libera dalle scorie di indolenza con il passare dei minuti con la tripla dell’11-8 e dimostra quanto può essere esplosivo sotto canestro quando libero dalle pastoie del ruolo assegnatogli con tre schiacciate una più imperiosa dell’altra. Il coach in conferenza stampa lo ha paragonato ad un auto con il freno a mano tirato, però sarebbe più confacente fare l’analogia al sistema per ripartire da fermo con una vettura in salita, metodo tra l’altro che non tutte (leggasi quasi nessuna) le scuole guida vogliono insegnare agli autisti del domani. Freno, frizione ed infine acceleratore.

Ikangi 6,5 (6 punti): Come per Iannuzzi, aveva bisogno di giocare dopo qualche partita dallo scarso minutaggio o addirittura nullo. Segna due belle triple, e fa piacere vedere come dopo quella del 97esimo punto con un sorriso a 33 denti va ad esultare insieme con Gaspardo: il gruppo è coeso e ha piacere a stare insieme, non solo in campo. Fiore che sboccia.

Martin 6- (4 punti, 5 rimbalzi): Tutti i due canestri nel primo quarto che sono su schiacciate potenti alle quali il Palapentassuglia è ormai avvezzo, a tal punto che la secondo per il 26-13 è finita al primo posto negli highlights di lega. Ragionando sulla partita a mente fredda, dopo di ciò è l’unico brindisino a calare sensibilmente alla distanza. Caval domato.*

Iannuzzi 5,5+ (5 punti, 3 rimbalzi): La sua valutazione è il caso più spinoso di giornata, perché va decontestualizzata dalla grande vittoria della HappyCasa. Entra come al solito nel secondo quarto con un cospicuo vantaggio dei padroni di casa e pure in una partita già incanalatasi non trova la freddezza di andare forte a rimbalzo quando schierato da pivot e non c’è nemmeno, col linguaggio del corpo, la volontà dei compagni di passargli la palla. Sempre in tale tempino segna un tiro libero, salutato dal boato del pubblico che magari fino a un secondo prima lo fischiava (accadeva lo stesso anni addietro con Nemanja Milosevic, giocatore semplicemente non da A1 italiana). Un pelo rinfrancato nello spirito va un po’ meglio nella seconda calata in campo fra terzo e quarto quarto, ove segna due canestri e stoppa pure Petteway. Pesando sul piatto della bilancia il tutto non può uscire un voto sufficiente, quantomeno c’è una speranza di vederlo più decisivo in coppa sostituendo di fatto il fuoruscito Radosavljevic. Ti fidi di me?

Cattapan s.v. (1 rimbalzo, 1 assist)

Guido s.v.

COACH VITUCCI 7+: Poco da dire. La squadra regge l’urto iniziale pistoiese in avvio e poi è dilagante in attacco rimanendo comunque sempre intensa in difesa. Il 139 di valutazione finale sfiora l’irreale. 100! 100! 100!

 

PAGELLE PISTOIA

Petteway 6,5 (19  punti, 4 rimbalzi, 3 assist,3 palle recuperate, 20 di valutazione): Che fosse un tiratore molto pericoloso lo ha dimostrato negli anni passati ( ci si ricorda alla terza di campionato del 2018/19 una tripla allo scadere di secondo quarto di un Brindisi-Sassari, che portarono a 7 i punti di vantaggio dei sardi e mai più colmati), e difatti nel corso della gara è l’unico che prova quanto meno a sudare la casacca con voglia e pericolosità terminando con un ottimo 5/9 al tiro da fuori. Esperto in 1X2.

Dowdell 5,5- (9 punti, 4 rimbalzi, 2 assist): Se Petteway quantomeno ci ha provato, stecca pesantemente la seconda principale arma di coach Carrea, poiché da playmaker non riesce a mettere in ritmo i compagni e a provare a rallentare quando Brindisi la vuole mettere sul piano della matta velocità. Solo 9 assist in tutta la partita per Pistoia, la responsabilià è principalmente sua. Mancanza di cervello.

Landi 5+ (6 punti, 2 rimbalzi): Uno dei classici italiani posti nel roster per entrare nel 5+5, entra in campo più che altro per disperazione dell’allenatore. Segna due belle triple, non si può però pretendere che sia lui a piegare la schiena per portare la croce pistoiese in mezzo ad abbattuti americani. GobboLANDI. **

Brandt 5+ (6 punti, 6 rimbalzi): Nella conferenza stampa precedente alla partita dimostra troppa sicurezza nei mezzi suoi e dei compagni annunciando di sapere come fermare Brindisi anestetizzando la grande capacità pugliese di ripartire in campo aperto. Forse per cinque minuti deve averci creduto, poi gli spazi sotto i tabelloni sono sempre meno non riuscendo Pistoia ad imbastire fluide manovre offensive ed è anche per questo che molti punti vengono dalle sparate di Petteway. Sborone.

D’ercole 5 (2 punti,2 rimbalzi, 1 assist): Anagraficamente è il più esperto della Oriora, di partite messesi male ne avrà giocate a bizzeffe e sa che anche dalle peggiori situazioni si può uscirne se lo si vuole, solo che non riesce a scuotere né i compagni né tantomeno sé stesso, uniformandosi alla massa informe. Ercolino caduto a terra.

Salumu 5- (10 punti,2 rimbalzi, 6 falli subiti): Nella metà campo brindisina non azzecca una scelta, terminando con un imbarazzante 0/7 che risulta meno brutto solo se paragonato al recentissimo 0 alla casella punti di Joe Embiid contro I Toronto Raptors. Tutti i punti vengono a cronometro immobile, dove almeno è preciso al 100%, solo perché nel quarto quarto a marcarlo sono i meno esperti italiani messi da coach Vitucci per accumulare minutaggio. Cane da ferma.

Johnson 5- (10 punti, 7 rimbalzi, 1 assist, 2 schiacciate): E’ il terzo diverso Johnson che passa fra i ranghi di Pistoia in una stagione e mezzo. Gioca come rincalzo di Brandt da centro, ha anche più possibilità di arrivare a canestro concludendo –ahilui- con un più che modesto 5/16. Da segnalare almeno due airball da censura che nemmeno arrivano al ferro. Come l’acqua nel deserto.

Wheatle 4,5+ (5 punti, 2 rimbalzi, 2 assist): In maniera molto discreta è da accreditare come fra i peggiori, Martin e Brown semplicemente lo sovrastano e lo riducono ai minimi termini. Nel quarto quarto non arriva al minuto di gioco, una gara da scordare. Wheatle.rar.

Della Rosa 4,5- (1 rimbalzo): Quasi 13 minuti in cui non combina nulla di produttivo, e stiamo parlando del capitano della squadra. Il “-“ davanti al 4,5 è il prezzo da pagare per codesta aggravante. In nome DELLA ROSA trista.

Quarisa s.v. (2 rimbalzi)

Coach Carrea 4,5: La vera Pistoia è quella che in casa ha ben sconfitto Trieste e Cantù, distinguendosi anche bene contro Bologna, o quella che ne ha presi 20 a Milano e 33 a Brindisi. Lo score 2/8 pare suggerire la seconda ipotesi, fatto sta che in corso d’opera non trova niente che sappia svegliare i suoi alle prime difficoltà. Inerme.

Un contrariato Carrea (foto di repertorio)

*E’ il nome di un sedativo per animali assunto da Homer nell’episodio dei Simpson ”Papà incacchiato”, il diciottesimo della tredicesima stagione.

** Nomignolo mordace dato in rete alla conduttrice Lorella Landi, per la sua atavica dipendenza dal gobbo televisivo ove è scritto ciò che va detto durante la trasmissione.

***.rar è la classica estensione dei file compressi con il software Winzip.