PAGELLE BRINDISI

 

Banks 7,5- (24 punti, 4 assist, 21 di valutazione): Non ha scintillato come suo solito per i primi tre quarti, un po’ perché ben marcato dagli italiani Vitali e Gentile e un po’ per qualche residuo di jet lag , fintantoché si mette nella testa piena di dread che nel quarto quarto la deve decidere lui in un momento di massima difficoltà brindisina quando Sassari vuole scappare a suon di triple. I suoi canestri infondono nuovo coraggio ai compagni e al pubblico, che sul 72-70 davvero inizia a crederci di portarla a casa nonostante le numerose assenze ed acciacchi. Per troppa generosità poi qualche conclusione da oltre l’arco la sparacchia male e fa un ½ ai liberi negli ultimi minuti, ed è ovviamente l’ultimo ad arrendersi. Con la sua presenza la HappyCasa una partita, o forse entrambe, fra Trento e Saragozza l’avrebbe vinta. E’ tornato papà.

Thompson 6,5 (15 punti, 1 rimbalzo, 6 assist, 4 palle recuperate, 1 schiacciata): Una partita per molti versi da vero playmaker: canestri partendo dai blocchi, in penetrazione arrivando a canestro, un bel 2/3 da tre punti, è il migliore per assist e palle recuperate e ha dimostrato quel coraggio la cui mancanza gli era stata imputata dai tifosi specialmente dopo la sconfitta contro Saragozza. Eppure, nonostante tutto, più volte capita in un errore che nessun playmaker vero commetterebbe mai: nessun numero 1 deve mai chiudere il palleggio in transizione, pena il ritorno della difesa avversaria che può così riorganizzarsi. Adelante con juicio.

Ikangi 6,5 (9 punti, 3 rimbalzi, 2 assist): Molti i minuti giocati per cause di forza maggiore che confermano però la valenza della panchina brindisina anche nei suoi componenti più impensati. Aveva già dato sprazzi di buona mira dall’arco in condizioni estemporanee e invece gli riesce un bel ¾ dalla distanza in una partita contro un avversario tosto e portato a difendere forte. Il suo 41,2% dall’arco stagionale è frutto ancora di pochi tiri tentati, altrimenti l’ala iriense si inasterebbe in posizione 12 nella classifica dei migliori tiratori da 3 del campionato, superando tal Ricci della Segrafredo Bologna. All’improvviso un cecchino.

Ikangi , in attesa del sostituto di Martin – Sanders?- reclama spazio (foto Pasquale Cotugno)

Iannuzzi 6+ (5 punti, 8 rimbalzi, 1 assist, 1 schiacciata): Pare trovarsi molto più a suo agio quando entra e c’è da lottare come contro la tesa partita contro Saragozza piuttosto che con Brindisi oltre la doppia cifra di vantaggio come contro Falco Szombathely o Pesaro. Fa impressione il dato a rimbalzo ottenuto contro i possenti lunghi sassaresi, sintomo di una prova in cui ha dato prova delle capacità che possiede e che suggella la fine del periodo iellato di metà autunno. L’addio di Radosavljevic, che oramai lo ha definito nel ruolo di vice-Stone, lo ha rapidamente responsabilizzato. Beato Antonio da Avellino.

Stone 6 (8 punti, 2 rimbalzi, 2 schiacciate): Il suo compito principale è placare sotto canestro il gigante Bilan con anche necessarie incursioni per badare a Pierre visto che Gaspardo ha vissuto giornate migliori e più facili. Alla luce di queste spiegazioni lo si vede di più in area rispetto al solito, fornendo una prestazione piuttosto buona in difesa e con sprazzi di esplosività in fase offensiva. Tutta questa carica agonistica, trasferitagli probabilmente col pensiero da Martin presente sebbene in abiti civili in panca, si spezza quando esce per cinque falli a metà terzo tempino: il fallo tecnico- dinamica spiegata nell’articolo del match- è oggettivamente troppo severo. Da mani nei capelli.

Gaspardo 5 (7 punti, 3 rimbalzi): Se avesse avuto la possibilità e la faccia tosta avrebbe detto al coach di non essere disponibile perché a casa gli era morto il pesce rosso o altre scuse verosimili e non verificabili pur di non scendere il campo sin dal primo minuto contro le potenti ali sassaresi. Soffre tantissimo la marcatura su Pierre, costringendo agli straordinari sia Brown che Stone sottraendo loro preziose energie in attacco, e il coach gli preferisce per un maggior numero di minuti il giovane Ikangi. Nella valle dei giganti.

Zanelli 5 (7 punti, 2 rimbalzi, 1 assist): In dubbio fino alla palla a due per infortunio, patito come Martin nella trasferta iberica di Champions’ League, gioca al massimo delle ridotte possibilità fisiche incappando pertanto in errori di lettura come in occasione delle 4 palle perse- su 9 totali di squadra. La sua presenza in campo è stata lodevole per senso del dovere, non come prestazione. Al di là del dolore.

Brown 4,5+ (2 punti, 5 rimbalzi): Un po’ di merito al coach avversario di avere disinnescato una delle due principali fonti di punti brindisine (e l’altra, Banks, parimenti fino al pazzesco quarto finale), ci mette però del suo con un brutto 1/9 al tiro anche quando con fatica riesce a costruirsi i tiri dal palleggio e in allontanamento con elevazione. Grave poi un 0/2 ai liberi quando Brindisi è ancora disperatamente punto a punto, la mano era proprio congelata domenica sera. Qualche cosa di buono si è vista in marcatura su Evans, solo che la partita tutto sommato è stata proprio da dimenticare. Disfunzione tattile.

Coach Vitucci 6: Non gli si può imputare proprio nulla, perché senza Martin e con Campogrande che si scopre solo in corso d’opera non sarà disponibile in otto uomini quasi riesce a fermare la corazzata sarda. Anche nelle occasioni di vantaggio nell’ultimo quarto i suoi difendono davvero bene, e se gli avversari trovano il fondo della retina è solo merito loro. A tutto cuore.

 

PAGELLE SASSARI

 

Evans 7,5 (18 punti, 5 rimbalzi): Che sia nella zona circoscritta dallo “smile”, o dalla media distanza, il suo è un continuo stupro del canestro brindisino. Veniva da 20 ottimi punti contro Brescia e si conferma su simili livelli, sempre più importante per la Sassari di Pozzecco senza parere egoista e autoreferenziale come il suo predecessore l’anno scorso sul finire dei playoff. Ancora però qualcosa da limare sulla gestione dei falli: qui in Italia il metro arbitrale è ben più fiscale. Thomas chi?

Pierre 7+ (17 punti, 10 rimbalzi, 1 stoppata, 18 di valutazione): Così tante virili sportellate non le ricordava dai tempi della drammatica finale scudetto contro Venezia sicché tutti i giocatori disponibili di Brindisi in termini di ala piccola a salire come tonnellaggio provano in tutti i modi ad arginarlo e nonostante tutta la loro buona volontà ne esce vittorioso con una pregevole doppia doppia come Bilan. Se avesse avuto pure mira da oltre l’arco (0/5) per Brindisi sarebbe stato ancora più duro tenere il passo nel punteggio. E’ indiscutibilmente il punto fermo della Sassari del passato e della stagione presente, in Italia ed Europa. PIERRE cardin…e.

Vitali 7 (12 punti, 4 rimbalzi, 1 assist): Il senso di inferiorità che lo attanaglia nei confronti del fratello Luca durerà per tutta la sua vita agonistica e nonostante ciò il coach gli ha riservato un ruolo importante e tanta fiducia nel ruolo di guardia titolare della squadra. Quando serve e la palla è nelle sue mani è sempre stato capace di segnare canestri che scottano, che potevano indirizzare se errati la gara verso Brindisi, come la tripla seguente al 72-70 di Banks. Di VITALI importanza.

Bilan 6,5 (12 punti, 12 rimbalzi, 2 assist): Un fattore determinante della vittoria del Banco è insito nei ben 15 rimbalzi catturati in più rispetto alla Happycasa. I rimbalzi del centro sassarese sono stati equamente divisi fra attacco e difesa, un cliente davvero ostico per Brown che spesso viene superato, come è ovvio pensare, dal suo strapotere fisico. Malino però i ben 6 palloni persi. La piovra di Sebenico.

Spissu 6,5 (8 punti, 6 rimbalzi, 1 assist): Avete presente quei bimbini particolarmente discoli che vanno tenuti costantemente a bada perché, non appena si abbassa la guardia, fanno più danni di un terremoto? Il coach Vitucci conosce bene il suo potenziale offensivo e gli riserva una marcatura speciale che lo costringe a tenere anche più palla di quanto vorrebbe (saranno 4 le palle perse totali), ma non appena trova uno spiraglio riesce a tirare al 100%, più un 2/2 ai liberi. Monellaccio.

Jerrells 6 (6 punti, 3 rimbalzi, 2 assist,1 stoppata): Si può dire di lui quel che si vuole: che sia frustrato per essere il play di riserva superato nelle gerarchie dall’autoctono Spissu, che non è ben integrato alla squadra e forse mai lo sarà, eppure lui è sempre l’uomo che ha in bacheca titoli nazionali e coppe europee a iosa, è l’uomo dei tiri decisivi, che portano anche agli scudetti! A comprova di ciò, la sua partita è sempre ai limiti del tecnico preso per nervosismo e all’insegna dell’anarchia e poi fra terzo e quarto quarto mette due triple assai difficili che, Banks permettendo, avrebbero messo Brindisi K.O. Cacio a merenda.*

Gentile 5,5+ (5 punti, 2 rimbalzi): Un tantino in ombra, si arroga però il merito del canestro del 39 pari a fil di sirena nel secondo quarto, utile per non finire negli spogliatoi in svantaggio e ancora di più in una partita giocata punto a punto fino all’errore in rimessa di Zanelli a 1’ dal termine. Si legga la curiosità statistica in calce alla foto qui sotto. Tanto GENTILE e tanto onesto pare/ il play mio quand’egli il buzzer beater imbuca.

Brindisi ha incontrato nelle ultime due partite sia Alessandro che Stefano Gentile,qui in maglia reggiana, perdendole tutte e due. Nel 2013/2014 accadde un fatto simile: 3 incontri di Brindisi con i fratelli Cinciarini in campo, 3 sconfitte.(Foto R.Caruso 2016)

Mclean 5,5- (5 punti, 2 rimbalzi, 1 schiacciata): L’inizio è pure buono, sfrutta a suo favore la giornata storta di Brown, per poi perdere in freschezza e reattività al cospetto di un Bilan che domenica sera avrebbe acchiappato anche i coriandoli ad una parata di Carnevale. Not (M)clean.

Coach Pozzecco 6,5: A livelli di campo non ha dovuto inventare molto di nuovo perché è la solita Sassari che difende in maniera arcigna, quasi disperata e in attacco ha dei piccoli solo di nome capaci di aggredire il ferro come dei lunghi. Ci mette dello “stile Pozzecco” quando riesce col suo modo di fare vulcanico ad innervosire la tifoseria avversaria per creare un clima confusionario sugli spalti che invece di intimidire i suoi li esalta, oppure quando con proteste pretestuose interrompe il gioco per fare rifiatare i suoi nei momenti di maggiore difficoltà. Prosegue inoltre la sua striscia positiva contro Brindisi: 5 vittorie (1 alla guida di Varese, pur squalificato) e 0 sconfitte. Vecchio str…atega.**

* Quasi un unione fra i detti “Essere come il cacio sui maccheroni” e “starci come i cavoli a merenda”, di significato diametralmente opposto.

** Le prime tre lettere rimandano all’epiteto che lo stesso coach friulano si è addossato in conferenza stampa. Data la volgarità, non si può ripetere in un articolo pubblico.