Il tabellone finale

Era una serata di inizio gennaio, e Brindisi stava vivendo uno splendido periodo di forma ritrovato dopo l’allontanamento di coach Dell’Agnello e si ritrovò a perdere una partita incredibile contro Cantù per un canestro incredibile da otto metri di Thomas, con convulsi momenti successivi. Brindisi, a distanza di 10 mesi, vuole la sua rivincita.

Spiegate le motivazioni che sostengono Brindisi, oltre ovviamente a misurarsi davanti al pubblico amico contro un avversario che viene da tre vittorie consecutive, è facile capire l’atteggiamento dei padroni di casa: difesa super intensa e cercare di non fare entrare in partita i due personaggi più pericolosi canturini, ossia l’ex Trento e Sassari Mitchell e l’attuale migliore centro del campionato, Udanoh.  Il primo è subito controllato strettamente dall’ex di turno Chappell che lo costringe a spendere immediatamente due falli e a metterlo anzitempo fuori gioco e non in ritmo, il secondo non è proprio in serata di suo. Brindisi parte malino in attacco ma poi tracima nel punteggio con Clark e Banks autori di 12 e 7 punti rispettivamente. Per Cantù sono capaci di segnare soltanto Mitchell da tre punti e una incursione di Jefferson, e alla prima sirena il 22-5 è impietoso, anche e soprattutto al contributo di un Gaffney in continua crescita che non sta facendo passare nemmeno l’aria sotto il canestro.

Per Brindisi non va meglio nemmeno nel secondo quarto, anzi Brindisi prosegue nel lavorare bene in difesa e a fare male in attacco, e dopo 13 minuti è già aria di ventello con la schiacciata di Moraschini (32-11). Il grande sforzo profuso dalla Happy Casa non può durare per sempre, anche perché gli interpreti sono cambiato rispetto al primo tempo, con Vitucci che concede a Gaffney un secondo quarto da spettatore e riposo anche per Brown che ha due falli. Vitucci fa giocare per molti minuti un quintetto alquanto leggero, con Wojchechowski da centro e Chappell da quattro e minuti importanti per gli italiani Zanelli e Cazzolato, e tutto sommato Brindisi regge e Cantù oltre ai 10 punti di svantaggio sul 43-33 raggiunto negli ultimi secondi non va, anzi non andrà.

Terzo quarto che Brindisi gioca, riposatasi nell’intervallo, intensamente come nel primo e riesce a portarsi sul finire di tempo anche sul +23 (66-43), con Cantù che vede solo in Jefferson una fonte abbastanza continua di punti e poco da tutti gli altri, con Gaines che deve uscire in questo quarto perché gravato del quarto fallo – e pure lui qualche punto lo aveva incamerato- e che viene mal rimpiazzato da Blakes.

C’è poco da raccontare nel quarto quarto: Brindisi un po’ per braccino, un po’ per risparmiare preziose energie, non spara sulla Croce Rossa ed esce meritatamente vincitrice per 76-59, con l’enorme merito di avere tenuto sotto i 60 punti una compagine che prima di questa sera viaggiava con oltre 90 punti di media per ogni singola partita!

LE CONFERENZE STAMPA 

Coach Pashutin

Coach Vitucci