PAGELLE BRINDISI

WALKER 7,5+ (20 punti, 5 rimbalzi, 1 assist, 20 di valutazione): Quando lo staff medico della Happycasa aveva valutato molto grave l’infortunio di Clark la società si è industriata a cercare un sostituto durante le vacanze natalizie e visto che non si trovava si virava sulla guardia uscita quasi con disonore da Trieste, e così se il problema in cabina di regia è rimasto e perdura si è trovato un giocatore che con la sua dose di sfacciataggine e “ignoranza” nel cercare la conclusione da oltre l’arco può scardinare le difese che imbottigliano oltremodo il pitturato. Micidiale il 4/5 nel secondo quarto con cui Brindisi in pochi minuti rimonta i 9 punti di svantaggio del primo quarto. Buoni pure i 5 rimbalzi, perché è un compito che gli chiede il coach, anche se lui ne farebbe a meno, come si può leggere in una intervista su un giornale locale. La tigre del ribaltabile.

RUSH 7,5 (14 punti, 5 rimbalzi, 4 assist,2 schiacciate): Non si può sapere se sarà la migliore partita della stagione, ma da tempo non si vedeva un Rush così determinante. Entra dalla panca nel secondo quarto e ci mette quella intensità che la squadra non aveva fornito nel primo, con anche due triple che contribuiscono a quella rimonta in cui Walker aveva fatto la voce grossa. Winter Rush.*

MORASCHINI 7+ (21 punti, 1 assist): Sempre più convinto dei propri mezzi tecnici, non ha mai paura di fare a sportellate (5 falli subiti) e a incanalarsi a canestro resistendo alla difesa di cestisti avversari minacciosi e ben più massicci di lui. Nel tempo supplementare, quando anche a causa delle rotazioni corte tutti sono affaticati, lui è ancora lucido e mette 7 punti molto importanti, fra i quali un 3/3 a cronometro fermo che sancisce per Brindisi l’uscita definitiva da quella che si stava trasformando in una tranquilla domenica di paura. Sicurezza.

CHAPPELL 6,5 (15 punti,5 rimbalzi, 2 assist): Guardi i primi 10 minuti circa di partita e non puoi non elaborare questo pensiero: ”ormai anche Chappell è incappato nel periodo di crisi stagionale”. Successivamente si scuote e torna a mordere le caviglie avversarie come ha abituato fino alle semifinali di Coppa Italia ( stavolta lo scalpo è di Jamil Wilson), con anche reattività in fase offensiva visto che tutti i 5 rimbalzi sono stati catturati nell’area nemica. Un Chappell così in forma potrebbe pure marcare James Harden, o almeno ci proverebbe. Il guerriero è ritornato.

BROWN 6,5 (13 punti, 6 rimbalzi, 3 assist): Viene così ben marcato da Jaiteh nel primo tempo che fatica persino a segnare quei pochi tiri che gli vengono concessi e che in condizioni normali metterebbe pure bendato. Molto meglio nel terzo quarto, con ben 8 punti. Nel complesso una partita di ordinaria amministrazione. Il ballo della mattonella.

BANKS 6 (9 punti, 9 rimbalzi, 5 assist): Pronti, via! E subito mette a segno una tripla e pare essere una di quelle giornate in cui i punti si contano col pallottoliere, ma invece non è in particolare vena. A rimbalzo pur non essendo una pertica è stranamente il migliore e in vece del lungodegente Clark fa anche bene, ma 6 palle perse sono davvero troppe, fra le quali quella dello sfondamento preso da Poeta a 9 secondi dal termine e che poteva essere la fine dei giochi. A parte questo è proprio distratto nel non raccogliere passaggi dei compagni e nell’occasione della rimessa a 18” dal termine che per puro miracolo Walker riesce ad evitare che sia palla persa di Brindisi. Come un  colpo di spugna, tutto quanto appena descritto è cancellato dal canestro dell’82-82 dopo l’errore da tre dello stesso Walker. La Provvidenza coi dreadlock.

Banks a canestro (Fabrizio Stefanini 2015)

Banks croce e delizia (Fabrizio Stefanini 2015)

GAFFNEY 6- (4 punti, 7 rimbalzi, 2 assist): La grinta sul rettangolo di gioco è quella tipica di questo suo periodo felice, persino troppa poiché incappa già a metà del secondo quarto nel terzo fallo personale, compromettendo il resto dei suoi minuti in campo. Incriccato.

WOJCIECHOWSKI 5 (2 rimbalzi, 1 assist): Non c’è nulla da fare: il giocatore risoluto e pieno di iniziativa nelle partite in trasferta non è dato vedere al Palapentassuglia. Solo 5 minuti di gioco e il coach decide che questa partita la dovranno risolvere altri interpreti. Nemo propheta in patria.

COACH VITUCCI 6,5: Il primo quarto è stato quasi una fotocopia della trasferta canturina: gli avversari arrivano sempre prima a rimbalzo (11 contro 6) e l’atteggiamento è simile a quello contro Reggio del tipo “sono quasi ultimi, li battiamo quando vogliamo”. Nel secondo quarto cambia qualcosa a livello difensivo e tattico e i risultati si vedono subito, perché questa squadra se concentrata può dire la sua contro chiunque. Da cardiopalma il quarto finale, però Torino la stava portando a casa più per i singoli che per un vero piano di gioco. Forse, in questi frangenti, un playmaker che mette calma come il Bulleri dei vecchi tempi sarebbe servito come l’aria, ma punti conquistati in situazioni tanto disagiate valgono doppio. Vitucci ucci sento odor di playoffucci.

PAGELLE TORINO

HOBSON 7,5 (22 punti, 4 rimbalzi, 4 assist): Quando la società aveva optato per lui come ultimo visto spendibile a molti mesi dalla fine della stagione molti tifosi torinesi avranno certamente storto il naso, visto anche lo scarso appeal del suo curriculum cestistico, ma l’ala del Nevada sta rispondendo coi fatti (12.4 punti/5.8 rimbalzi/ 4.8 assist come medie interessanti) e nella gara del Pentassuglia sorprende la sua capacità di palleggio e la visione di gioco. Molto astuto a innervosire Gaffney con un trash talking à la Larry Bird, compromettendone la prestazione. Può essere l’uomo che non farà retrocedere la Fiat. Elementare,Hobson.

MOORE 7 (18 punti, 4 rimbalzi, 5 assist, 21 di valutazione): Sonnacchioso quando Torino è in difficoltà, esaltato nei migliori momenti ma specialmente nel quarto quarto ove con 10 punti quasi da solo ha portato Torino a una clamorosa e prestigiosa vittoria esterna, e mentre nei quarti centrali, come già accennato, non aveva messo a segno neppure un punto. All’improvviso uno sconosciuto.

JAITEH 7 (15 punti, 6 rimbalzi): Molto bravo a contenere Brown nel primo tempo, poi lo sforzo fisico si fa sentire e una volta entrato in panchina nel terzo quarto praticamente non vede più il campo. Decrescente.

POETA 6,5- (4 punti, 1 rimbalzo, 1 assist): Il tabellino non offre molto di che sorridere, ma col peso dell’esperienza pluriennale negli ultimi concitati minuti (e con un filo di collaborazione arbitrale) ferma con un intervento al limite Banks lanciato a canestro e, nonostante beccato dal pubblico di casa circa le abitudini sessuali della propria genitrice, fa commettere allo stesso fallo in attacco a pochissimi secondi dal termine. Peccato che un suo compagno di lì a poco vanificherà tanta generosità…Scaltra freddezza.

Giuseppe Poeta protagonista, a suo modo (foto di Fotoracconti.it-Norberto Maccagno)

WILSON 5 (8 punti, 5 rimbalzi, 1 assist): Tanti minuti assolutamente ai margini della partita per poi rispuntare con 8 punti nel quarto quarto fra cui le due triple della rimonta e i liberi del 78-81. Dall’anonimato alla gloria al disastro è un attimo e nel supplementare prima si palleggia sui piedi in uno degli ultimi possessi come un bimbetto alle prime lezioni di minibasket (ma almeno è giustificato dal fatto che la sfera è quasi più grande di lui) e poi commette quel fallo su Moraschini che porterà al 3/3 decisivo per la vittoria brindisina. Scarso.

COTTON 5- (5 punti, 1 rimbalzi): Parte sin dal quintetto ma non apporta contributi apprezzabili nelle metà campo. Cotton e mangiaton.

PORTANNESE 4,5: Otto minuti di impiego in cui spara soltanto a salve (0/1 da due, 0/2 da tre). A belli capelli!

CUSIN 4,5 (1 rimbalzo): Cantava Renato Zero al Festival di Sanremo ’91 “la curva dei tuoi anni/ non è più in salita”. Ovviamente gli si augura che quella curva si riferisca alla carriera agonistica, ma sono ormai lontani i tempi, vuoi l’età e vuoi gli acciacchi fisici, in cui sapeva fronteggiare anche i più alti e forti centroni neri e la partita di domenica è stata una ulteriore dimostrazione. Spalle al muro.

MCADOO 4 (17 punti, 5 rimbalzi, 2 schiacciate, 2 stoppate): Fino a 9 secondi dal termine è una partita da 7, non facendo risentire a Torino l’assenza di Jaiteh con grande presenza nel pitturato e numeri di grande atletismo. Peccato poi per il fallo in attacco sull’ultimo possesso quando bastava semplicemente gestire e per il quinto fallo speso nei supplementari, che non possono non rendere il giudizio finale gravemente insufficiente. Imperdonabile.

COACH GALBIATI 5,5: Si vede sfuggire fra le dita una vittoria che avrebbe dato serenità all’ambiente, sia per motivi di classifica che per motivi societari. Difatti, lo spettro degli stipendi non pagati e del cambio di gestione ai vertici che tarda ad arrivare potrebbero destabilizzare ulteriormente l’ambiente. Nessun placebo.

*Sulla falsariga di “Autumn Rush”, film del 2007