(Queste sono le prime pagelle dell’anno. Auguro a tutti i lettori una buona lettura e un sereno 2020) 

PAGELLE BRINDISI

Brown 7 (11 punti, 8 rimbalzi, 1 assist,2 schiacciate): La sua attitudine difensiva sta raggiungendo livelli quasi commoventi, perché non si tira indietro né nel contrastare il massiccio Tessitori e nemmeno quando si tratta di marcare e far sudare sette camicie più la fascetta in testa al sempre agile e scattante Logan. Pronto anche nell’area avversaria quando si tratta di catturare il pallone sotto le plance dopo i tiri errati dai compagni per segnare comodi punti. Col passare del tempo tornerà anche a segnare una media di 15/20 punti a partita, domenica sera non gli sono entrati tiri che di solito mette ad occhi chiusi. Zampone con lenticchia.*

Banks 7- (18 punti, 2 rimbalzi, 6 assist,1 stoppata,22 di valutazione): La partita che gioca nel terzo quarto è come di consueto da papabile MVP del campionato, perché basta che accinga dal suo sacco di assoluto talento e la pur volonterosa Treviso inizia inesorabilmente a mostrare il fianco e ad arrivare alla fine del quarto con più di 10 punti di disavanzo. Malino, invece, nel primo tempo, dove Brescia un po’ lo costringe a tiri forzati ma anche un po’ ci mette del suo con conclusioni affrettate che non servono a niente se non ad innervosire il pubblico e a far perdere un po’ la bussola a tutta la squadra mentre la De’ Longhi comincia a prendere consapevolezza di sé. Per fortuna dei tifosi, è bastato il primo Banks narrato : ha messo sufficienti pezze per le mancanze del secondo. I botti a Capodanno.

Stone 6,5 (17 punti, 7 rimbalzi, 2 assist,22 di valutazione): Grande velocità, come al solito è un rebus tattico arduo da risolvere per qualsiasi allenatore avversario per la sua capacità di passare da essere efficace nel pitturato alla sua adorata posizione di guardia. Eppure il plus-minus è l’unico negativo, con un -5: è brutto da dire, ma solo quando è in panchina Brindisi riesce a difendere con una buona intensità. Croce e delizia.

Campogrande 6,5 (9 punti, 3 rimbalzi): Come sempre le sue triple sferzano Brindisi dal torpore e sono mazzate dritte negli incisivi per gli avversari, che da quasi turisti viste le assenze stavano sentendo odore di impresa. Poteva essere utile nell’ultimo quarto quando Treviso tenta la disperata rimonta finale: in condizioni di difficoltà a trovare il canestro, un suo tiro estemporaneo a segno poteva segare le gambe trevigiane molti minuti prima. Campo avvelenato.

Gaspardo 6,5 (7 punti, 4 rimbalzi, 1 assist,1 stoppata): Fornisce una sferzata di energia dalla panca ad una Brindisi ancora appannata e mezzo addormentata, rendendo meglio nel ruolo di ala piccola a confronto di un Sutton non particolarmente concentrato con 5 punti nel secondo quarto, quello della riscossa. Strappa anche l’applauso del pubblico chiudendo in schiacciata rovesciata un assist al bacio di Banks. Non sarà mai qual giocatore che ti infiamma la platea segnando 20 venti in preda ad onnipotenza cestistica, eppure l’egemonico ruolo di sesto uomo è suo. Erik Rush 2.0.

Thompson 6,5- (13 punti, 2 rimbalzi, 4 assist): Tanti punti, la giusta concentrazione, perfezione dalla lunetta (4/4), un bel numero di assist che sanciscono oramai la sua presa coscienza del ruolo di play, senza mettersi a rubare a Banks il posto di guardia come nelle prime uscite ( a quello adesso ci pensa Stone…). Peccato per le palle perse, il numero più alto di squadra con 3. Con semplicità.

Zanelli 6 (3 rimbalzi, 5 assist): Non si prende conclusioni personali risultando però estremamente generoso ed intelligente da smazzare tutti quegli assist in nemmeno 10 minuti di utilizzo, non di più perché esce per un fastidio al piede. Ottimo direttore d’orchestra della HappyCasa Brindisi allorquando nel secondo quarto incomincia a “suonarle” sul serio alla De’Longhi Treviso. Accordatore di pianoforte.

Ikangi 6- (2 punti, 1 rimbalzo, 1 assist): Circa sette minuti a cavallo del penultimo ed ultimo quarto in cui il coach Vitucci pensa bene  di preferirlo a Campogrande per avere un esterno più portato ad aumentare la pressione difensiva di squadra. Uno, forse due svarioni che fanno sembrare che la HappyCasa giochi in quattro, però tutto sommato adempie bene al compitino. Miscelatore di ossigeno.

Sutton 5 (4 punti, 2 rimbalzi): Pronti via va a canestro su preciso assist di capitan Banks, pare essere il prodromo di una serata di consacrazione in maglia brindisina ed invece da lì in avanti inizia ad innervosirsi perché non riesce ad arrivare a canestro come vorrebbe e come faceva ai tempi di Trento sentendosi sacrificato e frustrato ( emblematico lo stato di nervosismo con cui, durante una manifestazione, non dà la mano al preparatore atletico Marco Sist). Male anche una situazione di 1 contro 0 quando fallisce un comodissimo appoggio sotto canestro. Al netto della forma fisica da ritrovare, sapeva che venendo a Brindisi con un allenatore diverso gli sarebbe stato affidato un ruolo tattico differente, deve adeguarvisi. Svogliatello.

Coach Vitucci 6+: Partita sporca e ruvida, ben preparata dal coach avversario. Non lucido nel leggerla in corso d’opera, oltre a quanto fatto notare nelle pagelle di Campogrande e Ikangi c’è da rimarcare anche la mancata entrata di Iannuzzi: un centro massiccio come il campano poteva mantenere e resistere al raddoppio di marcatura d’uno, anche due, forse persino tre avversari per poi scaricare a qualche tiratore che, per forza di cose, si sarebbe trovato più libero. A causa di questa mancanza Treviso trova buon gioco nel difendere per praticamente tutto il primo tempo. La partita, tendenzialmente, l’hanno decisa i singoli e non il gioco e in fin dei conti sono due punti guadagnati per il futuro in una serata storta, proprio come fanno le grandi squadre. Mancò il valore, non la fortuna.

Immagine che ben disegna la critica mossa nella pagella di Vitucci: Brown viene raddoppiato da Parks e un altro (forse Uglietti) e Stone è così libero di sparare. (courtesy of G.Galluzzo)

 

PAGELLE TREVISO

Logan 7 (20 punti, 3 rimbalzi, 5 assist, 2 palle recuperate, 18 di valutazione): Già a 36 anni finiti era over powered per la A2 italiana, e pure nella serata di domenica a 37 anni appena compiuti- il giorno di Santo Stefano protomartire- mostra a tutti come anche nella A1 può ancora dire tranquillamente la sua, con voglia di fare e reattività ignota a colleghi con molti meno lustri alle spalle. Per poterlo arginare al meglio coach Vitucci lo fa marcare persino da Brown, con buoni risultati. Treviso, poi, non risulta neppure completamente dipendente dalle giocate del play/guardia dal passaporto polacco, perché il momento in cui Brindisi è più in sofferenza è quando coach Menetti ha schierato un quintetto piccolo e del tutto italiano. Il concerto della Filarmonica di Vienna.

Tessitori 6,5 (11 punti, 3 rimbalzi): Gli anni passati nelle terre di Ezio Greggio (ovverosia Biella) hanno riportato in serie A un bel centro italiano convinto dei propri mezzi, proprio uno di quelli di cui il coach della Nazionale avrebbe bisogno nella nostra comunque talentuosa nazionale. Molto difficile da spostare dall’area per i brindisini, saranno ben 6 i falli subiti totali, come un Dyson qualunque, porta in braccio Treviso nei momenti più difficili e nei concitati minuti finali. Tessitore di speranze.

Alviti 6,5- (13 punti, 4 rimbalzi): Giornata di piena libertà per l’ala frusinate a causa dell’assenza del super-capellone Fotu, nel primo quarto segna 8 dei suoi 13 punti risultando un inatteso incubo per la retroguardia brindisina, da cui si risveglia solo quando il momento fortunato va scemando. Contro Brindisi segna il suo high di punti, di triple segnate (3) e pareggia quello di palle recuperate (anche se 1) stagionale. S…ALVITIco.

Imbrò 6+ (8 punti, 3 rimbalzi, 3 assist): Positiva partita come quella di Alviti. All’appena ottava partita in cui va a referto anche per lui record di punti, triple segnate (2), rimbalzi difensivi (3) stagionale. Pregevole la tripla da quasi 8 metri insaccata nel primo quarto. IMBROcca-canestri.

Chillo 6- (7 punti, 3 rimbalzi, 1 assist): Da partente nel quintetto iniziale non combina nulla deludendo il coach Menetti che ha in lui uno dei migliori della sua batteria di italiani. Torna improvvisamente alla ribalta quando Treviso ne ha davvero bisogno, con una prestazione al tiro perfetta senza errori tra cui la tripla del 78-74 che ha fatto venire la strizza a più di un tifoso brindisino. Chillo là.

Uglietti 5,5- (4 punti, 6 rimbalzi,3 assist): Nella foto sul sito della Lega presenta una folta chioma, che invece al Palapentassuglia risulta irrimediabilmente decimata. Sarà questo che lo ha lasciato vagare senza costrutto sul parquet per tutto il tempo di utilizzo? Sansone.

Severini 5+ (3 punti, 1 rimbalzo, 1 assist): Il foglietto delle statistiche è pieno zeppo di 0 e 1 ( 1 tiro tentato, 1 fallo commesso, 1 rimbalzo,1 palla persa, 1 assist, “10” minuti giocati), macchiato irrimediabilmente da quel 3 alla casella punti e valutazione, plus-minus eccettuato. Mannaggia! Ha rovinato tutto! 101+.**

Parks 5- (8 punti, 5 rimbalzi, 1 assist, 2 schiacciate,1 stoppata): L’unico giocatore di colore portato da coach Menetti ha steccato abbastanza. Si ostina in tiri improbabili pur conscio che non è la sua serata. White is the new black.***

Coach Menetti 6: Riesce ad entrare nella testa soprattutto degli italiani, convincendoli che se attuavano con attenzione la difesa a zona studiata in allenamento avrebbero potuto anche riuscirci in questa complessa trasferta. Conduce il suo esercito di prodi con il giusto cipiglio, andando anche vicino all’impresa, non riuscita solo per il grande talento offensivo di taluni cestisti della HappyCasa. Forte braccio pezzato.

Massimiliano Menetti (foto R.Caruso 2018)

Immagine di Massimiliano Menetti autoesplicativa della chiosa (foto R.Caruso 2018)

Zampone per via delle lunghe leve con cui cerca di rubare palla all’avversario, lenticchia perché è vezzeggiativo di lente/lenti, quelle che porta quando gioca.

** 101 è 5, cioè il voto attribuitogli, in codice binario (esa)decimale.

*** Trae ispirazione dalla serie tv “Orange is the new black”.