PAGELLE BRINDISI

CHAPPELL 7,5+ (20 punti, 7 rimbalzi, 1 assist): I primissimi due possessi paiono non promettere davvero nulla di buono, specie il primo in cui ben posizionato all’angolo per tentare la prima tripla si fa sfuggire la palla dalle mani come se fossero della stessa consistenza della crescenza: sembra di rivedere il Chappell avulso da ogni cosa della finale di Coppa contro Cremona. Cresce però di intensità nelle due metà campo in modo costante, mettendoci fin troppo generosità che il più delle volte porta solo a pasticci, come le tre palle perdute quando di solito lui è un maestro a rubarle. Il 2/7 al tiro da 3 non è da tramandare ai nipoti, ma dei due a segno una è la tripla del 79-77, che potrà risultare cruciale a fine stagione. Cane da combattimento.

ZANELLI 7,5 (10 punti, 1 rimbalzo): Il coach lo aveva investito di maggiori responsabilità nella trasferta di Brescia vista la concomitante assenza di Banks e Walker e al giovane play questa è risultata una scossa positiva. Buona prestazione contro la Germani, quasi perfetta in tutto contro Varese in cui è altresì il simbolo della reazione del secondo quarto in cui Brindisi riesce anche a portarsi sul 38-31 con due triple di ottima fattura. Vista la buona lena poteva giocare pure più di 13 minuti, ma-come si leggerà più avanti nell’articolo- il coach ha avuto vista lunga pure in questo dettaglio. Crescendo zanelliano.

Alessandro Zanelli, in una partita da ranocchio a principe?(Foto: Tania Calini)

BROWN 7 (12 punti, 6 rimbalzi, 1 assist,17 di valutazione): Il suo tiro dalla media/lunga distanza oramai lo conoscono in tanti e a difesa brianzola gli mette contro, oltre ovviamente al poderoso Cain, anche Archie per celargli ulteriormente la luce verso il canestro. Il centro quattrocchi però non si scompone, prende le sportellate ( ben 5 falli subiti), e sbroglia la matassa anche nel modo più comodo e proprio per questo quasi impossibile da tenere in conto, perché con la maggiore agilità sguscia dai lunghi e appoggia al vetro. La soluzione migliore è sovente la migliore! John “Wick” Brown.

WOJCIECHOWSKI 7 (9 punti, 1 rimbalzo): Per sua sfortuna è oscurato dalle cronache da un ritrovato Zanelli, ma la sua partita è praticamente parallela al compagno sia nei punti che nel minutaggio (1 punto in meno, un minuto in più in campo, OER di 1.80 contro 2). Insomma, si è visto in terra pugliese il classico Kuba formato trasferta. Panchinari alla riscossa.

BANKS 6,5 (8 punti, 6 rimbalzi, 5 assist): Dato per indisponibile da chi ha avuto la possibilità di vederlo in allenamento, come la visita della delegazione dell’Unisalento in settimana, lui ha voluto esserci stringendo i denti con una prova di grande sacrificio mettendo spesso e volentieri i compagni in predicato di segnare. Il dolore agli arti inferiori non gli permette invece grandi libertà di movimento nel cercare individualmente il canestro, subisce una umiliante stoppata da Scrubb nel terzo quarto (e la stoppata è ciò che di peggio può succedere a un cestista a livello di fiducia, in condizioni normali) ma non si arrende, vuole restare in campo con la stessa fermezza d’animo di Enrico Toti che lanciava la stampella contro il nemico austriaco nella Grande Guerra e nel quarto finale mette 6 punti fondamentali per la vittoria, tra cui il 2/2 del suggello dell’81-77. Commovente.

MORASCHINI 6,5- (14 punti, 5 rimbalzi, 3 assist): Parte a razzo con 9 punti nel primo quarto e sembra possa essere una nuova serata gloriosa. Solo due nel secondo, ma lì gli interpreti principali sono stati altri e assoluto anonimato negli altri due, con l’unico sussulto della tripla del 74-75 a circa un minuto dalla sirena finale. Questa, in soldoni, la partita della guardia ferrarese. Pappa, riposino e infine ruttino.

CLARK 6 (3 punti, 3 rimbalzi, 2 assist): Per larghi tratti una partita simile a quella di Banks, anzi ancora di più nelle retrovie, e quella sensazione che senza questa emergenza infortuni le ultime due partite lo staff medico gliele avrebbe risparmiate. ZSI= Zona Smaltimento Infortuni.

RUSH 6 (5 punti, 2 rimbalzi): 20 minuti di brutta partita, ma strappa la sufficienza per la pesante tripla del 69-73, senza la quale la partita sarebbe definitivamente scivolata tra le dita. Deus ex machina.

GAFFNEY 5 (2 rimbalzi, 3 assist): In venti minuti prova solo due tiri sbagliandoli e non si vede praticamente mai il suo furore agonistico in marcatura. Uno sgradito remake del Gaffney di fine novembre/ inizio dicembre. Tranquilli, non morde.

COACH VITUCCI 6,5+: Lo ha ribadito in conferenza stampa di come la sua squadra non molli mai la presa anche grazie alle correzioni tattiche che è capace di porre in corso d’opera. La scelta di basarsi sull’esperienza di un pur acciaccato Banks piuttosto che sull’esuberanza di giornata di Zanelli, circostanza che in caso di sconfitta gli sarebbe stata imputata come principale colpa, a conti fatti gli ha dato ragione. Giudice d’uomini.

 

PAGELLE VARESE

 

SCRUBB 7 (11 punti, 7 rimbalzi, 1 stoppata): La lotta a distanza con Chappell lo vede perdere di una incollatura, ma si dimostra senza dubbio il migliore di Varese confermando l’ottima prova della gara di andata. Se è vero che la gara è stata decisa dai dettagli, la scelta molto opinabile di Caja di non appoggiarsi a lui nel concitato finale ( e vista l’azione del 74-75 di Moraschini, con il tiro partito da mancato rimbalzo/taglia-fuori difensivo) è stata a conti fatti l’errore decisivo. Mistero della fede.

Thomas Scrubb in fase di tiro (foto di Alberto Ossola – Pallacanestro Varese)

AVRAMOVIC 6,5 (16 punti, 5 rimbalzi, 2 assist): Inizio a tromba martellando continuamente il canestro, poi come una mitragliatrice Gatling si surriscalda e diventa inservibile. Messo nei minuti finali per difendere a uomo sui tiratori brindisini pronti al tutto per tutto per conquistare la vittoria, fa rimpiangere la non presenza di Scrubb. Born to be Avramo.*

ARCHIE 6,5 (14 punti, 6 rimbalzi, 2 assist): Molto bene bel ridurre ai minimi termini Gaffney, altrettanto nel regger il confronto col lungo folletto Brown. Quando Brindisi nel secondo quarto pare avere il pallino dell’incontro, guida Varese alla contro-rimonta che da 38-31 porta il risultato al 39-40 all’intervallo lungo, Archietrave.

FERRERO 6 (7 punti, 1 rimbalzo, 1 assist): Il capitano varesotto entra per fare respirare Archie, svolge il proprio compito senza sussulti e mantiene la sua media di punti in campionato, che è circa 6,8. Dolciastro.

CAIN 6 (11 punti, 7 rimbalzi, 17 di valutazione): Il ruolo tattico che ha avuto riguarda quello degradante che coach Bucchi riservava a O.D. Anosike qualche stagione fa: protezione allo spasimo del pitturato mettendo fuori gioco il centro avversario dalle penetrazioni di Banks e Scott in area o per favorire i tiri da lontano. Di penetrazioni in Varese non se ne sono viste molte(e, detto fra parentesi, il metodo della penetrazioni dei piccoli era quasi l’unica arma offensiva della Enel del 2015-2016), ma dalla linea dei 6.75 ha fatto male specie nel primo tempo. La valutazione totale lo metterebbe al livello di un MVP ed è comunque la stessa di Brown, ma il centro brindisino è stato assai più protagonista mentre Cain ha dimostrato parte della sua dominanza fisica solo nel primo e quarto quarto. Pilone crepato.

MOORE 5,5 (10 punti, 3 rimbalzi, 8 assist): È il più attenzionato dalla dirigenza varesina negli ultimi tempi e se ne capisce il motivo. Dal punto di vista della visione di gioco con i suoi assist nulla da eccepire, ma le magagne escono fuori quando vuole mettersi in proprio, poiché rispetto ai tempi in cui era sotto schiaffo da Vincenzino Esposito cerca il canestro con maggiore frequenza, con però esiti disastrosi (3/12, fra cui 1/7 da due), e l’emblema è nell’ultimo tiro prima dei liberi finali di Banks, che è preso male e finito peggio. Pietra dello scandalo.

SALUMU 5+ (5 punti, 2 rimbalzi, 2 assist): La Openjobmetis ha operato fin ora un solo rimpiazzo, per sostituire il deludente ,e solo omonimo del cardinale di Santa Romana Chiesa, Bertone e sono andati a trovarlo fino in Belgio, nazione magari più forte nel ciclismo ma che nel basket mai ha eccelso, ed è proprio lui, che però non sta incidendo come sperato o come dovrebbe, tanto è vero che i tifosi varesini oramai storpiano in rete il suo cognome in due differenti modi. Buon impatto iniziale con 4 punti, poi è difficile trovare circostanze in cui si sia ritenuto utile. –Europa.

TAMBONE 5- (3 punti): Riesce a fare rimpiangere Moore. E niente, fa già ridere così. Tampax “in quei giorni”.

IANNUZZI 4,5: Vederlo giocare ha fatto venire in mente ai brindisini presenti nel palazzetto quanto è stata penosa la scorsa stagione. Antonio, rimembri ancora…

COACH CAJA 5,5: La tenuta fisica dei suoi è paragonabile a quella del best moment vissuto in autunno, e non a caso si batte a domicilio una Cremona che in questo periodo è una specie di rullo compressore. Manca però quella freddezza per gestire partite come questa o quella di Avellino quando era in vantaggio pure di 23 punti, e quelli che potevano essere 4 punti sono diventati 0, il che è male per chi punta a giocare la post season e con un buon piazzamento. C’è da lavoraci su. Sangue tiepido.

Ricavato da “Born to be Abramo” degli Elio e le storie Tese (1990, e successivamente 1997 nel disco “Del meglio del nostro meglio Vol,1)