PAGELLE BRINDISI

WOJCIECHOWSKI 7 (14 punti, 4 rimbalzi, 1 assist): In questa stagione in cui il collettivo sta superando la forza del singolo interprete, quasi ogni componente della squadra in queste pagelle è stato scelto come migliore perché se lo meritava e nel momento più critico della regular season con molti giocatori spremuti e con un Clark e Walker in meno sta venendo fuori il centro italo-polacco, già autore di una buona prova contro Varese e migliore pure nella disfatta al Palabigi del trascorso weekend. Grandi dimostrazioni di atletismo in schiacciata e prova anche con successo quel tiro a palombella in allontanamento che tanto sta rendendo temibile in stagione Brown, ed è probabile che gli abbia dato lezioni a margine degli allenamenti settimanali. Scuola di pivot.

Brindisi ha finalmente due centri? (foto di Gianluca Risi@2018)

BANKS 7 (12 punti, 12 rimbalzi, 3 assist, 3 palle recuperate, 22 di valutazione): Nei primi tre quarti il lavoro sporco è tutto appannaggio suo fra rimbalzi- 12 sono davvero tanti per una guardia di “soltanto” 191 centimetri- e palle recuperate (a cui però si aggiungono pure le 5 perse, ma questo dato statistico ormai è da considerare quasi come una tara fissa ad ogni allacciata di scarpa…), perché il feeling col canestro non arriva affatto con soltanto un punto segnato. Il quarto quarto-in cui totalizza una valutazione di 20-invece lo vede munifico e passare dalla bassa manovalanza alla cattedra dirigenziale dell’attacco brindisino, segnando sei dei diciotto punti del parziale di 18-0 che ha tramortito irrimediabilmente l’Umana Reyer. Prima sacrificio, indi la gloria.

ZANELLI 7- (7 punti, 4 rimbalzi, 4 assist): Dai primi scampoli di partita nel primo quarto con 4 punti si capisce che anche oggi il ragazzo è in forma, e per assurdo l’assenza di Walker lo ha ancora più responsabilizzato in fase offensiva. Furbo e ai limiti dell’incoscienza quando si avventa alle caviglie di Watt per rubargli la sfera, indimenticabile la tripla del 64-61 che suggella l’avvenuta completata rimonta. Sempre più importante.

GAFFNEY 6,5 (7 punti, 6 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate): Il suo impegno in campo da facente parte del quintetto iniziale non è sufficiente in termini di impegno e profitto ed anzi deve ringraziare il quarto fallo personale di un Wojciechowski in grande spolvero perché il coach si ricordi di ributtarlo nella mischia. 5 punti pesanti sul finire di terzo quarto che riportano Brindisi sotto solo di 9 punti e nel pazzesco quarto quarto di tutta la Happy Casa mostra ancora una volta la grande capacità difensiva per cui è stato ingaggiato, fra cui le stoppate che annichiliscono i malcapitati Tonut e De Nicolao. Residuato bellico.

BROWN 6,5 (12 punti, 7 rimbalzi): Unica soluzione offensiva trovata dall’attacco brindisino nella prima frazione, la difesa veneziana gli prende le contromisure come sta cominciando a fare ogni squadra tendenzialmente dopo averlo ammirato in tutte le final eight di coppa Italia (vedi la sconfitta contro Reggio Emilia dove Riccardo Cervi, che è la sua versione meno nera, più alta e più pesante, lo ha ridotto ai minimi termini), quelle stesse contromisure che per Wojciechowski non sono state trovate. Cercami, come quando e dove vuoi.

CHAPPELL 6,5 (7 punti, 2 rimbalzi, 2 assist): Normale amministrazione, che si traduce nella solita difesa intensa, specialmente sul temuto Bramos, con tanta voglia. Una voglia di playoff matta! E la società sta trattando per rinnovarlo per la stagione ventura…Tallonatore.

MORASCHINI 6 (9 punti, 6 rimbalzi, 2 assist): Alterna momenti di grande vitalità e voglia di fare come nel secondo quarto, dove segna tutti i suoi nove punti, a momenti in cui quasi ci si dimentica che è in campo, e purtroppo i secondi sono stati molto più frequenti dei primi. William Carrozzo.*

RUSH 6 (3 punti): Quasi la fotocopia della gara contro Varese: non pochi minuti (17) in cui non combina nulla di che e poi all’improvviso la tripla che ha dato a Brindisi quella spinta per tentare una rimonta altrimenti impossibile, e per la precisione quella del 44-55 dopo il massimo vantaggio di +14 accumulato da Venezia nel terzo quarto. Al posto giusto. Al momento giusto.

COACH VITUCCI 7: I complimenti alla squadra che non si è arresa mai anche quando tutto pareva compromesso sono stati già fatti più volte, ma onore anche all’allenatore che anche nei frangenti più difficoltosi ha trovato il bandolo della matassa per uscirne fuori, fra cui la incredibile maglia difensiva nel quarto quarto che spaventerà diverse pretendenti ai play off, quegli stessi play off che con 30 punti alla venticinquesima giornata sono già in ghiaccio ma che diverrebbero sicuri anche con solo due vittorie da ora alla fine della regular season. 30 e lode.

PAGELLE VENEZIA

DAYE 6,5+ (18 punti, 8 rimbalzi, 1 assist, 18 di valutazione): Grande presenza sotto i tabelloni e anche la capacità di colpire da lontano come un piccolo. Non è più giovanissimo, andando per i trentuno anni fra pochi mesi, eppure forse non è ancora consapevole di tutto il suo talento, è come se gli venisse il “braccino” quando c’è bisogno di mettere K.O la squadra avversaria. Daye tutta.

TONUT 6,5 (13 punti, 2 rimbalzi, 7 assist,3 palle recuperate): Il portatore sano di mascara , o di kajal se le lettrici di Dailybasket preferiscono, conduce un’ottima gara nei momenti in cui Brindisi è più in confusione ma meno bene quando sale l’intensità difensiva. Stupiscono i 7 assist, specie da un ragazzo giovane dato che a quell’età si pensa un po’ egoisticamente più al bottino di punti che a farne segnare. Il futuro della nazionale maggiore nella posizione di guardia, fra lui e Della Valle, fa ben sperare. Maybelline New York.

WATT 6,5 (15 punti, 12 rimbalzi): Dominante a rimbalzo e costante minaccia per i lunghi brindisini che solo con molta fatica riescono a limitarlo e a capire come fermarlo, visto che nel secondo tempo segna soltanto 3 punti, fra cui quelli inutili del 71-65 finale. Molto male le ben 7 palle perse, che quasi oscurano tutti i rimbalzi che ha agguantato. KiloWATTora.

CERELLA 6 (3 punti): Come ai tempi di Milano, pochi minuti in campo in cui spende alcuni falli tattici e pronto a sparare qualora servisse, come in occasione del 49-61. (A) Belen, Belen, Belen.**

HAYNEZ 5,5- (9 punti, 4 rimbalzi, 4 assist): In un giorno in cui gran parte della responsabilità della cabina di regia era sua in assenza di Julian Stone fa sì cose buone, ma di solito lui è un giocatore di striscia ed invece la sua prestazione è stata simile a tanti segmentini che insieme non formano una retta. Senza via di scampo…lo.

BRAMOS 5+ (5 punti, 4 rimbalzi):  Ad ogni giornata di campionato è uno dei giocatori più temuti dagli avversari di Venezia, e al Palapentassuglia veniva con un invidiabile 47,7% da 3 persino falsato da uno 0/5 nella trasferta di Varese. Costantemente marcato per impedirgli conclusioni facili, quando riesce a tirare da oltre l’arco la mira però continua ad essere deficitaria (solo 1/6), minando gran parte del suo bagaglio offensivo. Osservato speciale.

GIURI 5 (1 assist): Il mai tanto amato concittadino ed ex, a cui non viene perdonato dall’ambiente l’essersi accasato e persino essere divenuto capitano della tanto detestata Juve Caserta e che nella stagione del ritorno dell’anno passato per utilità alla causa , volendo stilare una classifica dei giocatori della stagione 2017/2018, era da mettersi presso la zona retrocessione, non regge la pressione dell’ex e in 5 minuti oltre all’assist solo un recupero difensivo. Pare essere, inoltre, l’ultima ruota del carro Umana Reyer Venezia. Fischi e fiasco.

Nemo propheta in patria (Vulgata) (Foto R.Caruso 2016)

DE NICOLAO 5- (1 rimbalzo, 1 assist): Dovrebbe entrare dalla panchina per dare maggiori geometrie alla squadra in regia rispetto ad Haynez che è più giocatore perimetrale, ma non ci riesce neppure per sbaglio, in diciotto inconsistenti minuti di utilizzo. Girare a vuotao.

BILIGHA 5- (1 rimbalzo): Stesso discorso di De Nicolao ma sotto le plance, perché nei 15 minuti in campo il peso della Reyer in quel ritaglio di campo scende vertiginosamente. Un Paul pochino.

KENNEDY 4,5: Appena arrivato in laguna per sostituire lo zazzeruto ed infortunato Washington, avrà altre occasioni per dimostrare al coach il proprio valore. O dimostrare di non averlo, perché no? Washington DS***.

VIDMAR s.v (2 punti)

COACH DE RAFFAELE 5,5: Getta alle ortiche la possibilità di avvicinare Milano al primo posto non gestendo la squadra nell’ultimo decisivo quarto e non facendo ruotare a dovere il profondissimo roster che ha a disposizione. A parziale sua discolpa, c’è chi è entrato e ha risposto picche. Sciupone.

*  Vedi “Il collegio 3”. L’esperienza del ragazzino novarese nel docu-reality di Rai 2 è ascrivibile alla partita di Moraschini.

** La showgirl argentina è una delle sua tante fiamme, se non l’attuale. La canzone citata, invece, è di Pedro Sillas

*** La chiosa finale ricalca il nome completo della capitale statunitense, Washington DC, in cui l’acronimo sta per District (of) Columbia, uno dei distretti della nazione. In questo caso Washingtion DS sta per (Deron) Washington, Dove Sei?