Vuelle Pesaro – Fiat Torino 102-98 (26-26; 41-49; 67-67; 86-86)

Pesaro – Torna alla vittoria la Vuelle Pesaro, davanti ai propri tifosi e al termine di una partita esaltante e combattuta fino alla fine. Due punti che sono un’iniezione di entusiasmo, perché smuovono la classifica, perché danno fiducia, perché pongono fine ad un momento oscuro e soprattutto per come sono arrivati: al termine di 40 minuti di sofferenza. La gestione Boniciolli comincia cosi nel migliore dei modi. La mano del tecnico triestino si è vista da subito. Una squadra, quella scesa in campo oggi, con ancora i propri limiti difensivi e di gestione ma bella da vedere, capace di seguire quella strada di lacrime, sudore e sangue indicata dall’allenatore per larghi tratti della gara. Un gruppo con buone idee offensive, che ha sfruttato il contributo di tutti e che dopo un primo tempo troppo soft e passato ad inseguire, è rientrato in campo con gli occhi della tigre, senza mollare mai, salendo di livello per quanto riguarda l’atteggimento e la cattiveria agonistica, conquistando il supplementare grazie alla magia di Artis e prendendosi la partita dopo un overtime, contro una Torino scesa in campo con il coltello tra i denti.

Cronaca – Torino parte fortissimo, con Dallas Moore che recita la parte dell’ex di serata, con una zona che inceppa subito Pesaro e con troppa facilità a trovare la via del canestro. Pesaro paga forse un inizio nervoso e si trova subito ad inseguire (6-11). Il time out di Bonicciolli da una scossa che riapre i giochi, perché La velle ha un’altra difesa, una intensità diversa dalla solita e trova un McCree in versione incontenibile (14 punti e 5/6 dal campo nel primo quarto) che aiuta i biancorossi a tornare a contatto e a dare sostanza alla voglia di vincere. Comincia una partita intensa, fatta di pressing da entrambe le parti, di contropiede e di contatti duri. La Vuelle ha un altra verve rispetto alle ultime uscite, ma i limiti difensivi emergono e basta qualche blackout a permettere alle numerose bocche di fuoco torinesi di armare la mano. Due bombe consecutive di Wilson nel secondo quarto valgono un nuovo tentativo di allungo (33-37) e da lì Moore e compagni prendono il controllo, limitando il talento individuale pesarese, correndo il campo troppo spesso e trovando sia canestri di talento e di circolazione. All’intervallo il punteggio e di 41-49.

E’ necessario cambiare qualcosa e il rientro in campo e’ tutto dei padroni di casa: due bombe a nome McCree e Artis e un antisportivo subito dallo stesso playmaker e la partita si riapre. La Vuelle ha un’altra faccia, lotta, fa canestro. Una bomba di Blackmon che poi si gira verso la curva e mostra i muscoli è la fotografia di questo momento della partita: parziale di 13-1, il pubblico in delirio e la gara è completamente riaperta. Ancora una volta la squadra di Galbiati regge l’impatto e prova ad allungare, senza riuscirci. Le bombe di Blackmon e il canestro allo scadere di Murray valgono il 67-67. Sembrerebbero essere necessari gli ultimi 10 minuti di gioco per avere un vincente sicuro e la Vuelle ha la faccia giusta. Difesa intensa, uno Zanotti che si sbatte contro tutti i talentuosi esterni torinesi, tanta voglia di lottare e passarsi la palla. Nessuna delle due squadre vuole cedere di un centimetro. Ad un minuto dalla fine Torino fa tutto per conquistarsi definitivamente l’inerzia: la bomba di Moore prima, il palleggio arresto-tiro di Wilson che vale l’ 83-84 e una super difesa di squadra. L’ala americana viene spedita poi in lunetta ed è glaciale: 2/2. Pesaro vuole l’ultimo tiro, la preghiera è affidata ad Artis che tira da tre punti. Secondo ferro, impennata….dentro. Overtime sull’ 86-86.

Torino apre l’overtime con un 4-0 che le porte subito in vantaggio. Le due squadre si scambiano un canestro dietro l’altro, la squadra di Galbiati sembra provare a scappare ma Pesaro è brava a gestirla dalla lunetta, a rimbalzo ha tutt’altra aggressività, galvanizzata da un ambiente che la sostiene. Due bombe rapide, a nome Blackmon e Artis, regalano l’inerzia (più cinque e palla in mano) e i padroni di casa sono bravi a non lasciarsela più sfuggire. finisce 102 -98.

MVP – Zanotti. In mezzo alle prestazioni “monstre” di Blackmon (33 punti), McCree (28 punti) e Artis (20 punti) è giusto sottolineare la prova di un giocatore che è stata la faccia vera di questa Pesaro, quella che il pubblico apprezza e che serve per salvarsi. Bonicciolli lo schiera in quintetto da ala piccola, lui risponde con 29 minuti in campo, tantissima difesa e intensità e una prestazione di tutto rispetto: 8 punti con 8 rimbalzi e 3 palle recuperate. La risorsa che non ti aspetti.

Sala stampa

Bonicciolli: “Come prima cosa volevo fare i complimenti a Torino che ha giocato una partita seria. E’ incredibile che debbano lottare per la salvezza visto il talento che hanno. Come seconda cosa, avevo bisogno di questa partita per capire che squadra alleno. Questi ragazzi hanno bisogno di tempo per superare la loro “pollitudine”. Abbiamo americani che hanno giocato in G-league e italiani con poca esperienza. Quando uno arriva dalla G-league la lotta per la salvezza non sa cosa voglia dire. Nel primo tempo, noi eravamo sotto non per i loro 8/11 da tre, ma per tre rimesse concesse e un canestro facile concesso a Mcadoo. 8 punti da pallastri a cui abbiamo sopperito con una grande energia, trascinati da un pubblico pazzesco, ma dovremo lavorare tanto. Detto questo, sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto. Sono convinto che anche se avessimo perso  sarebbero venuti a farci i complimenti lo stesso e questa è la base. E’ chiaro che questa è una parte importante, come è chiaro che sia già finita. La prossima settimana andiamo a Pistoia e ci sarà un altra battaglia, contro una squadra di gente che lotta e che in settimana lavora. Ora abbiamo 15 partite, dobbiamo resettare e essere pronti per dare il massimo.”

” Zanotti? domani si allena, mentre altri faranno solo lavoro fisico. Sono convinto che se  Zanotti si fosse chiamato “Zanottovic” sarebbe da qualche altra parte a guadagnare 200.000 euro. Un’ala piccola di 2.08 che tira da tre punti e può cambiare su tutti non fa schifo, però dipende da lui e non da me, lui sa di avere la mia fiducia. Oggi gli americani hanno fatto il loro, ma l’upgrade rispetto al passato è stato proprio in questo: un giocatore che viene dalla serie B, oggi è partito da ala piccola. Questa è la dimostrazione che gli italiani ci sono ma bisogna avere le palle di farli giocare e loro devono metterci qualcosa di loro, allenandosi invece che andare a Cervia al mare e magari presentarsi in ritiro con la pancetta.”

Galbiati: “Abbiamo perso l’ennesima partita punto a punto e dispiace tanto. L’abbiamo raddrizzata più volte, nel finale avevamo chiesto di fare fallo, Artis ha accelerato troppo e fatto un canestro incredibile, però abbiamo fatto un errore che non puoi permetterti di fare. Al supplementare abbiamo sofferto a rimbalzo, hanno avuto più aggressività di noi, abbiamo sbagliato troppi tiri da sotto. Abbiamo rispettato il piano partita e scelto di provare a cambiare difese e a buttare dentro qualche zona. In alcuni casi ha pagato, in altri abbiamo sofferto la loro forza fisica. Ci recriminiamo mancanza di lucidità e di cattiveria, più volte abbiamo avuto la possibilità di ammazzarla e non l’abbiamo fatto. Ci manca poco, ma ancora ci manca quel poco che è tanto.”