Sacripanti: “Una bella soddisfazione, siamo alla terza partita che vinciamo in fila e abbiamo preso  un po’ di respiro dopo due gare importanti portate a casa. È stata una partita difficile come approccio all’inizio. Abbiamo faticato, preso contropiede, eravamo bloccati nell’esecuzione difensiva. Poi siamo riusciti a riavvicinarci e siamo andati a riposo con un buono scarto. Sono contento perché quando Pesaro è tornata avanti di uno non abbiamo mollato. La Consultinvest nel finale ha giocato con Daye da numero cinque e ero molto indeciso per quale scelta tattica adottare, ma siamo stati bravi e fortunati: l’ansia ha giocato più a nostro favore che a loro, nel finale loro avevano più da perdere rispetto a noi e hanno sbagliato canestri che non avrebbero sbagliato nel primo tempo. Unica pecca: abbiamo tirato troppo da tre sui rimbaltamenti,  avremmo dovuto attaccare di più per collassare la loro difesa. Daye? Avevamo preparato la difesa su di lui, se andava a sinistra facevamo una cosa, a destra un’altra.”

Paolini: “Preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno: la squadra ha giocato bene in attacco, abbiamo lottato per quaranta minuti. Dobbiamo riprendere ad essere più cattivi in difesa, soprattutto nei rimbalzi difensivi. Punto a punto la differenza la fanno i particolari e noi abbiamo sbagliato troppo. Una piccola nota sono i 22 tiri liberi per Avellino rispetto ai nostri 5: un dato forse esagerato anche per come abbiamo attaccato l’area e cercato il contatto fisico. Nel momento importante abbiamo sbagliato 9 tiri, loro hanno segnato i canestri che contavano. Queste due partite in casa potevano darci fiducia e serenità. In entrambe non siamo riusciti a raccogliere il frutto del buono che abbiamo fatto.
Abbiamo bisogno anche di trovare di più dalla panchina. Con la squadra sistemata i minuti sono ridotti e se si vuole spazio in campo ci vuole più cattiveria, dando tutto in quello che si ha. Quando corriamo andiamo bene, se non riusciamo siamo in difficoltà.”