Datome, carisma contagioso e trascinante  (Foto Savino Paolella 2013)

Datome, carisma contagioso e trascinante
(Foto Savino Paolella 2013)

-MILANO, LA RISCOSSA IN TANTI FLASH

Fotsis che parte dalla panchina, risultando più efficace di quando è nello starting five. Langford che penetra divinamente e scarica per Melli, che insacca una tripla  mortifera. Gentile che, idiozie da social a parte, sul campo combina gli attributi e il talento. Una panchina che trasmette meno tensioni e più fiducia. E’ passato l’inverno, per Milano. Si affaccia la primavera. Ma l’estate è ancora lontana. Parallelo metereologico, ma non troppo, dell’Armani Milano 2013. Versione decisamente più vincente e fashion del modello autunno/inverno 2012.

-SE ROMA NON E’ SOLO DATOME. ALBERANI IL SAGGIO, SE NE ACCORGE ANCHE LA GAZZA…

Roma vince, stravince a Siena, banchettando sulle difficoltà evidenti della Mps. Vince perché va oltre la classe immensa di Datome, che se anche abbandonasse l’oscuro Palatiziano per il glorioso Garden di Boston lascerà per sempre impressa la traccia del campione: colui il quale eleva la prestazone di ogni compagno. E allora vince grazie a Taylor, LAwal, Czyz, grazie ai comprimari che rispondono ‘presente’ quando serve. Di Nicola Alberani abbiamo tessuto le lodi, su queste colonne, mesi fa. Ci fa piacere che oggi, mercoledì 13 marzo, lo faccia anche la Gazzetta dello Sport. Perché il Gm di Roma se lo merita, oltre ad interpretare i panni del Billy Beane de noantri.

-LA REGGIO OPERAIA CHE CONTINUA A  STUPIRE

Nessuno, a settembre/ottobre, avrebbe scommesso 1 euro sulla posizione attuale della Trenkwalder di Max Menetti, Bell, Cinciarini e Brunner. Il fatto è che la conformazione generosa e operaia di Reggio, che riflette in modo cristallino quella del suo territorio d’origine, non è più una novità, ma un elemento strutturale e duraturo. Anzi, che ai nostri occhi sta consolidandosi e crescendo. Ergo: non s’alzeranno trofei a fine stagione, dalle parti di Reggio, ma la musica non è ancora finita e l’orchestra suona. Eccome, se suona..

La Bell(issima) stagione di Reggio Emilia

La Bell(issima) stagione di Reggio Emilia

-VARESE TORNA A VINC(ERE) E CONVINC(ERE)

La grande prestazione di Ebi Ere, un po’ in ombra nelle ultime settimane, conferma il primato solitario di Varese e rafforza la Cimberio in vista del big match contro Sassari. Prima contro seconda, e una bella potenziale ipoteca sul primo posto in regular. Che vorrà dire andare a vincere a Masnago nei play off. L’ultima volta, quando contava per il titolo, ci riuscirono Bianchini, Darwin Cook e Darren Daye. Mica pizza e fichi.. Occhio ragazzi.

-PETRUCCI CONSOLIDA IL SUO REGNO

Visita alla Fiba per discutere il futuro del basket europeo ed internazionale, pressione sul Ministero degli Interni perché riveda le odiose gabbie per tifoserie ospiti. Gianni Petrucci, numero uno della Fip, sta facendo quello che gli riesce meglio: politica sportiva, a tutti i livelli. Ci serve, la politica sportiva. E la forza, sommata ai benefici che il basket italiano può ricavarne. Avanti così, presidente.

Luca Vitali, persosi e poi ritrovatosi (Foto Bignami)

Luca Vitali, persosi e poi ritrovatosi (Foto Bignami)

IL PAGELLONE DI COSA SUCCEDE A BASKET CITY

9 al collettivo dell’Acea. Non si tratta, a 30 anni dall’epica dello scudetto, a qualcosa del tipo Wright-Kea-Gilardi-Polesello-Solfrini-Bianchini in panca, ma di una delle più belle versioni di squadra degli ultimi anni. Bravi

8,5 a Lenovo, società colosso da 30 miliardi di dollari Usa che sceglie di sponsorizzare una squadra di basket italiana. E’ una buona notizia per tutti, mica solo per Cantucky…

8 a Nicolas Mazzarino, che domenica era galvanizzato dal clima pre Conclave, e che ci fa dimenticare di essere nell’anno delle 38 primavere. Che lo rendono comunque non eleggibile, per  fortuna  dei canturini…

7,5 a Rok Stipcevic, che evidentemente ha trovato la pace e l’equilibrio a Pesaro, col suo mare e il clima caldo. Tutto il contrario delle difficoltà e del clima rigido della fredda Milano. Il nostro campionato ha ritrovato un  protagonista

7  a Luca Vitali, che si era perso nelle nebbie di Bologna e che a Cremona sta giocando nella versione esattamente opposta: efficace, solido, redditizio in attacco, carismatico. Un Nazionale ritrovato, dopo aver rischiato di rimaere in divano. Anche se  Cremona perde, ritrovare Vitali equivale a una vittoria

7 alla coppia Lakovic-Ivanov, che stende la seconda grande di fila (Sassari dopo Cantù): vengono sempre più da Est la salvezza e la redenzione di Avellino

4 agli americani di Bologna, che fanno perdurare la tristezza di Basket City. Una caduta che sembra non conoscere la parola fine

0 ad Ale Gentile,  cui eravamo già pronti ad affibbiare un bel 9 per l’eccelsa prestazione in Laguna: il perché l’ha già spiegato il nostro ottimo Andrea Rizzi. Aggiungiamo che il figlio di Nando Gentile, del grande Nando Gentile, ha responsabilità centuple rispetto ai suoi altri coetanei che giocano a basket. Certe cose non si fanno. Punto.

Anche per questa settimana è tutto. Arrivederci alla prossima, naturalmente sul pianeta di Basket City!