Frank Vitucci, lo stegone che sa motivare

Frank Vitucci, lo stegone che sa motivare

-VARESE POSSIEDE L’ISTINTO KILLER, ED E’ LA VERSIONE OPPOSTA DI MILANO

Alzi la mano chi, negli ultimi 3 minuti di Reggio-Varese, avrebbe scommesso su una vittoria dei pur bravi ragazzi di Menetti. Nessuno. Non noi, almen. Varese non ha mai perso il controllo mentale del match, espugnando un campo rovente e difficile. La mentalità vincente della  banda Vitucci è speculare a quella di Milano: la Cimberio vanta un’intesa granitica fra i proprio giocatori, capace di superare ogni passaggio cruciale. Le individualità-Dunston, Ere, Green e Polonara-non vengono MAI prima del collettivo. Meditate, avversari. Meditate.

-SE SCARIOLO FA COME GLI EX PRESIDENTI SOVIETICI

L’atteggiamento di Sergio Scariolo ricalca quello dei vecchi presidenti sovietici, i capi del Pcus che rimanevano abbarbicati alla poltrona sino alla consunzione della stessa (o alla loro dipartita da questa terra, si pensi al caso Chernienko). Il coach di Milano sta anteponendo l’orgoglio, e il suo ricco palmares di vittorie, alla necessità di essere realisti e capire che la misura è colma. Noi non abbiamo mai alimentato le antipatie del pubblico del Forum contro il coach degli iberici, pensando- e confermando- che le colpe dei giocatori sono evidentissime. Ma per togliere loro qualsiasi alibi, non resta che lasciare la panchina ad altri. Diversamente, la discesa a perpendicolo verso il basso potrebbe continuare senza sosta. Per un’analisi come sempre esaustiva, pregasi leggere il contributo di Stefano Valenti sul suo blog.

-LA CANTUCKY BIFRONTE E SENZA CONTINUITA’

Ma qual è il vero volto della Lenovo Cantù? Quello delle grandi vittorie contro Real, Milano, Sassari, Varese o quello delle pesanti debacle contro Roma, Siena, Avellino? Recuperare 26 dei 31 punti di passivo a Siena, come già accaduto contro Roma in coppa Italia, non è bastato a togliere l’immagine di una squadra bifronte, come il mitico Giano, priva di continuità. E a volte di convinzione. Perché se neppure Trinchieri riesce a caricare di emotività i suoi giocatori, allora sono- e soprattutto saranno- dolori.

Peric, stella della Nazionale di Marte

Peric, stella della Nazionale di Marte

-CREMONA, COME L’HICKORY DI GENE HACKMAN

Le gesta sempre più epiche della Cremona di Gresta (appunto..) ci fanno ritornare all’epica di Colpo Vincente, il bellissimo film con Gene Hackman che narra della misera squadra di un liceo dell’Indiana (l’Hickory) che vince il campionato del suo Stato contro squadre enormemente più forti. Certo, nessuno s’aspetta che Cremona finisca con l’alzare dei trofei, ma l’evoluzione da autunno a primavera ci racconta del più straordinaro miglioramento di tutta la serie A. E forse non è ancora finita qui..

-BIELLA, CI PUO’ ESSERE ONORE ANCHE NELLA SCONFITTA, MA COSì..

Un solo dato: nell’ennesima sconfitta con distacchi siderali (-35 a Venezia), Pinkney e Johnson segnano 43 dei 62 punti dell’Angelico Biella. Una bella storia che sta finendo nel modo peggiore. Una maglia che andrebbe onorata in ben altra maniera.

IL PAGELLONE DI COSA SUCCEDE A BASKET CITY

9 a Gigio Gresta ed Hrvoje Peric: il primo rischia di essere l’allenatore della ‘remuntada’ epocale, il secondo continua a produrre prestazioni spaziali. Sicuri che non viene da Marte?? E’ tesserabile???

8 a David Moss, il gregario che si fece campione. Quando Siena è in ambasce, risponde sempre ‘presente’

7,5 a Peter Lorant, 8 punti, 8 assist e 20 di valutazione: ennesimo coniglio del sorprendente cilindro della coppia Calvani-Toti

 Di Bella, che bellissima storia...(foto Savino Paolella 2013)

Di Bella, che bellissima storia…(foto Savino Paolella 2013)

7,5 al sestetto tutto italiano  di Montegranaro– Amoroso Cinciarini Panzini Campani Mazzola Di Bella- che, nonostante costi come una scarpa e mezza di Langford, dà una grande lezione di basket al Forum

7 alla civiltà della protesta dei tifosi Olimpia. Bravi

5 a Brindisi, che appannata perde in casa contro l’Avellino orfana di Lakovic e nonostante i 28 d Gibson. Lontani, davvero tanto, i bei mesi passati

4 a chi, nella Lenovo Cantù, contro Siena ha dimenticato di vestire i colori che 30 anni conquistarono la gloria europea a Grenoble, preferendo recitare la parte degli atleti della Gesù Buon Pastore. Non si fa

Per questa settimana è tutto. Arrivederci alla prossima dal pianeta di Basket City. E buona Pasqua, ovviamente!