Di tutto, un po’… in attesa dei playoff

CASO MINUCCI-1, I FORCAIOLI SMEMORATI E LE PRIME PIETRE

La tempesta perfetta che ha investito Siena, e Ferdinando Minucci, ha spazzato via ogni altra considerazione di tipo agonistico o tecnico. Oscurato le imminenti final four di Eurolega al Forum. Ma francamente, del can can mediatico ispirato da toni di giustizialismo acuto, ci ha colpito la smemoratezza di alcuni. O la mancanza di un’analisi più pacata. C’è un rapporto causa effetto tra la valanga di notizie di reato e la crisi di Mps? E le istituzioni locali, prima osannanti e plaudenti, ora in prima linea nel chiedere azioni di responsabilità? C’è un sapore di corsi e ricorsi storici: se fino a poco tempo fa il carro senese esondava, per la quantità di persone ammassate, ora ‘esonda’ il carro dei forcaioli. Tutti così certi di essere in possesso dei requisiti morali, per scoccare frecce o lanciare pietre?

-CASO MINUCCI-2, AI GIARDINETTI CON ‘UNO CHE SA’

Le capitali del basket sono piene di giardinetti, attorno ai palazzi. In uno di quei giardini – giorni fa – abbiamo incontrato uno che sa. Una persona ‘addentro’ al sistema, da anni. Riportiamo il succo della conversazione:

-Allora, che dici del caso Minucci?

Cosa ti stupisce?

-Beh, le dimensioni, la sistematicità…

Il 5% trattenuto sugli ingaggi, in effetti, fa specie. Ma se volessimo o dovessimo essere schietti, vorrei che mi si dicesse quante – tra le società  di pallacanestro, dalla serie A alla ‘fu’ serie C – possono vantare una regolarità assoluta nella cosiddetta ‘contrattistica’.

-Quindi?

Quindi è doveroso stigmatizzare, ma considerando quanto detto. Ma possibile che nessuno, dico nessuno, abbia sollevato una riflessione sui controllori? Pensi che se gli organismi di controllo avessero funzionato, per anni e anni si sarebbe potuto perpetuare un sistema come quello scoperchiato da Procura e Guardia di Finanza?

-Certo, ma è anche una questione di ordini di grandezza…

E della indubbia capacità di Minucci di costruire un sistema perfetto, della sua abilità di relazioni. Certo.

-Senti, ma cosa dici di Langford?

E’ tutto scritto.

ai giardini si fanno incontri utili...

Ai giardini si fanno incontri utili…

MILANO E IL QUADRILATERO DI WERTHER

50 punti, 25 vittorie e 5 sconfitte in campionato. L’ultima, il 23 dicembre (2013). L’EA7 vola e domina la regular. Nel segno del quadrilatero ‘disegnato’ dal nostro maestro, Werther Pedrazzi: Banchi-Kangur-Moss-Hackett. Il  blocco senese. Che ha prodotto la più forte intensità in allenamento che si sia mai vista negli ultimi anni. I risultati, per adesso, si vedono.

LANGFORD COME SHERMADINI. IL MERCATO SENZA REGOLE

Shermadini al Maccabi, la notizia rimbalzò il giorno prima di Cantù-Pesaro, quarti di finale, gara 5 dei playoff 2012. Langford in Turchia, nel bel mezzo del quarto di Eurolega Ea7-Maccabi. Non si può impedire al mercato di svolgere le sue trame. Ma una volta, certe cose non succedevano.

ARRIGONI E LA CANTUCKY CHE NON SCORDA

Bellissimo il tributo sincero del Pianella a Bruno Arrigoni, domenica, prima di Cantucky-Virtus. Ci sono cose che restano. Le più importanti.

'Alcuni hanno i milioni, altri Arrigoni' (Foto Savino Paolella 2013)

‘Alcuni hanno i milioni, altri Arrigoni’ (Foto Savino Paolella 2013)

AVELLINO, VITTIMA DELLE PREVIEW ESTIVE

‘Secondo budget dopo Milano’, l’Irpinia sogna la finale. Ce li ricordiamo, i titoli di molti giornali di agosto e settembre. Il trasferimento di Vitucci da Varese, dopo un’annata stellare, alla corte di Avellino. E invece… una delusione cocente, fuori dai playoff. Dietro una neopromossa. Occhio, agli entusiasmi viziati dal troppo sole…

PESARO SALVA, UN BENE PER TUTTO IL BASKET

Se lo merita Valter Scavolini, se lo merita la piazza. Pesaro che resta in serie A, una buona notizia per tutto il movimento.

IL PAGELLONE DI COSA SUCCEDE A BASKET CITY

10 a Montegranaro e ai suoi giocatori, indomiti e orgogliosi. Diamo il massimo alla retrocessa. E ci sono tutte le ragioni per farlo

9 a Charlie Recalcati, per il discorso pronunciato in spogliatoio a Cremona. Avremmo voluto esserci… Che uomo, il Charlie

Coach Recalcati.  Un uomo (Foto di Fabrizio Stefanini 2013)

Coach Recalcati.
Un uomo (Foto di Fabrizio Stefanini 2013)

8.5 a Siena e a Marco Crespi, rimasti in piedi mentre tutto attorno sembrava Hiroshima, o Dresda

8 a Milano e al suo pubblico, esauriti come se piovesse al Forum e 9000 persone contro Sassari, per una gara ininfluente. Torna la febbre da basket, sotto la Madonnina

7.5 a Pino Sacripanti, dall’oro dell’Under 20 al premio per il maggio impiego degli italiani.  Altro che crisi degli italiani…

7.5 a Drake Diener, capocannoniere di stagione e fromboliere di altri tempi

7.5 a Daniele Cinciarini, capace di dare il massimo quando a tavola erano finite persino le briciole di pane

7 a Riccardo Sbezzi, che sull’impiego degli italiani ha anticipato di 6 mesi – Dailybasket, agosto 2013 – le stesse, identiche parole pronunciate da Gianni Petrucci in primavera

7 ad Anosike, signore dei rimbalzi e degli anelli

7 a Jimm Baron, che finisce la regular sfiorando un pazzesco 95% ai tiri liberi

7 a Paolo Moretti, che non è più solo una promessa

6 a Roma, che non ripete le magie del 2013, ma comunque resta ad alto livello

6 a Sassari, media del voto che merita la fantastica vittoria in Coppa e il deludente prosieguo di stagione

5.5 a Varese, che pur sfiora  i playoff dopo aver visto profilarsi l’incubo della retrocessione

5 a Venezia, che ripete la piece Anonimato in Laguna. Ma almeno, nel 2013, arrivò ai playoff…

Andre Smith (Foto R.Caruso 2014)

Andre Smith (Foto R.Caruso 2014)

Senza voto ad Andre Smith, di cui  molti hanno stigmatizzato il gesto e l’estromissione dalla rosa. Ma ad altri, forse pochi, Andre Smith resta e resterà uno che ci piace. Uno con carattere. Uno con le palle