Travis Diener. Naturalizziamolo, subito! (foto S. Madau 2012)

I NUMERI DI VARESE, CHE IMPRESSIONE..

16,14,18,16,16,14. Non sono numeri da giocare per qualche estrazione, bensì quelli messi a referto da Varese contro Montegranaro, rispettivamente di Sakota, Banks, Green, Ere,Polonara,Dunston, conditi da numeri- altrettanto pazzeschi- di valutazione. Segno che tutto gira, che l’entusiasmo va a mille, che la squadra acquisisce forza e convinzione. I numeri non sono affatto tutto, nel basket, ma questi numeri fanno riflettere

SASSARI ORGOGLIO DI UNA TERRA, MEDICINA PER IL BASKET MALATO

A ruota, continua la corsa straordinaria della Dinamo Sassari. Se Varese vince sulla spinta di due elementi (blasone storico, innovazione nella formula), Sassari vince e convince perché lega virtuosamente i suoi destini ad un orgoglio territoriale particolarmente forte e accentuato, qual è quello sardo e sassarese. 4500 presenze costanti al palazzetto equivalgono a un segnale: questa formazione è l’orgoglio di una terra, non solo la proprietà di un imprenditore. E’ (anche) così che il basket, malato cronico, può guarire.

IL MONUMENTO A DATOME, APPENA  FUORI DAL COLOSSEO

Vero che la Capitale vive di calcio e del dualismo Roma-Lazio, ma la stagione stra-or-di-na-ria di Gigi Bandiera Datome (che vince, esulta, traina i compagni, organizza cene, twitta e cinguetta a tutti il suo entusiasmo) merita un monumento, anche piccolo, fuori dal Colosseo. Sindaco Alemanno, che ne dice?

I GIOVANI DELL’ALL STAR GAME

Una folta e talentuosa nidiata di giovani sfilerà domenica all’All Star Game di Biella: tante speranze, alcune emerse ad inizio campionato e poi un po’ calate (Imbrò e Moraschini), altri balzati adesso all’onore delle cronache (Abass), altri divenuti solidissime conferme (Polonara). Entusiasmo, ritmo e futuro: ingredienti essenziali per ridare slancio al baskt azzurro.

IL DISAPPUNTO DI ARMANI NUOCE A TUTTI

Ieri sera, in televisione, abbiamo ripetutamente visto Franco Dal Moro, sanguigno presidente di Pesaro, ma sul canestro a fil di sirena di Langford ci è sfuggita l’espressione di Livio Proli. Che dev’essersi visto passare un film thriller, dall’epilogo truculento, per lunghi e interminabili minuti. Ciò detto, non v’è dubbio che il disappunto espresso da Giorgio Armani dopo la sconfitta contro Kaunas sia un segnale negativo, lo ribadiamo, per l’intero sistema. Un Armani può far bene a molti, un’uscita di Armani farà del male a tutti.

Torneranno giorni radiosi, caro Franco Del Moro..

IL PAGELLONE DI COSA SUCCEDE A BASKET CITY

9 a Travis Diener, che se diventasse italiano potrebbe farci vivere tanti Notti Magiche, all’Europeo in terra slovena del 2013..

8 a Jonathan Gibson, che ormai sfiora i 20 punti di media partita, alimentando sogni ed entusiasmo brindisino

7 ad Andrija Stipanovic, miglior rimbalzista di giornata (13) e ripresosi molto bene dopo che, da queste colonne, chi scrive l’aveva fortemente criticato

7 a Keith Langford, che illumina con 97 secondi di pura magia la notte buia e gelida di Milano, arrivata a un millimetro dalla sconfitta-precipizio

7 a Marty Leunen, che in 3 giorni-contro Real e Biella-riprende saldamente in mano la leadership cerebrale di Cantù. Silenziando chi ne aveva chiesto (su Internet) il taglio (….) The Brain is back

5 a Mario Boni, che abbiamo sempre ammirato e che a nostro avviso ha speso parole ingenerose verso Dino Meneghin. Est modus in rebus, caro e sempre grandissimo (s’intende) Mario

4 a Minard e Steven Smith, 0 punti in 39 minuti (complessivi) nella scontitta della  Virtus contro Venezia. Prestazione improponibile, nella squadra che giocava al glorioso Madison di piazzale Azzarita. Porelli, perdonali.. Si rifaranno.

Per questa settimana è tutto. Arrivederci dal pianeta di Basket City!

Fabrizio Provera

Il grande Mario Boni, che preferivamo in veste di fromboliere che di commentatore anti Meneghin