(Foto di Savino Paolella 2012)

Gigi Datome, la Bandiera (Foto di Savino Paolella 2012)

COSA SUCCEDE A BASKET CITY/4

 CHE BRUTTA COSA, IL BASKET LONTANO DAL PARQUET…

Gli ultimi giorni sono stati monopolizzati dalle discussioni sui ricorsi, i controricorsi, le risultanze dell’indagine su Siena innescata da Milano. Non volendo entrare nel merito in punta di diritto, perché il diritto è una cosa seria e non siamo dei giuristi, diciamo solo che l’aria più rancida è quella che si sente quando di basket si parla lontano dal parquet. Quante fatiche sciupate (senza voler gettare la croce su nessuno), mentre la pallacanestro ha bisogno vitale di idee, passione, contributi positivi, voglia di fare e di diffondere l’amore per la palla a spicchi.

 BASKET ROAD SHOW, LA GRANDE IDEA DI VARESE

Gianmaria Vacirca, assoldato da Varese in estate, ci stava parecchio antipatico perché a Radio 24- a maggio- aveva preannunciato il passaggio di Shermadini dalla gloriosa ma povera Cantù al glorioso e ricco Maccabi. Passaggio un po’ prematuro, diciamo.. Ma dobbiamo ammettere che l’idea del Basket Road Show è davvero eccellente: cinque tifosi varesini raccontano sul web e i social le trasferte dei propri beniamini. Bravo Vacirca e bravissima Varese, per il primato e non solo. A questo punto, nessuno farebbe dei drammi se lunedì la Cimberio perdesse il derby con Cantù. Ogni riferimento al mood canturino del sottoscritto, naturalmente, è “puramente” casuale..

 MONDAY NIGHT: TRA BOUROUSIS ‘MANI DI FATA’ E GIGI ‘BANDIERA’ DATOME

Due prestazioni speculari ma entrambe bellissime: ieri sera, al Monday Night del Forum, abbiamo ammirato 4 deliziose assistenze del gemello di Bourousis (non quello visto ad Avellino, per intenderci) a Cook, Hairston, Langford e Fotsis. Bourousis ‘Mani di fata’, da far vedere e rivedere alle scuole di basket. Dall’altro lato la grande prestazione di Gigi ‘Bandiera’ Datome, rimasto a reggere il timone su una barca scricchiolante, dopo aver rinunciato a ben più lauti ingaggi. Grande Datome, che verso la fine si era persino messo in testa di fare a cazzotti con Mani di Fata, che non è proprio una taglia piccola. Occhio a fare incazzare i sardi, la nostra deliziosa Valentina Sanna da Sassari insegna…

 IL SENSO DELL’ONORE DI POPOVICH-TRINCHIERI

“Coach, stasera contro Brindisi Jerry Smith ha giocato proprio da schifo”

“Vero, non ne ha fatta una giusta. Ma il più contento per la grande prestazione del suo cambio, Tabu, è stato proprio lui. E’ un giocatore ed un uomo che ai miei occhi merita un grande rispetto”.

Popovich-Trinchieri: ineffabile, impagabile, unico.. Tra Figino Serenza, Carimate e Rovagnate il basket ha sempre a che fare con la nobiltà e il senso dell’onore. Grande coach.

 HACKETT, IL PARRICIDIO E LO STRISCIONE

Domenica, mentre soffrivamo per le sorti di Cantucky, il sito di Legabasket (al minuto 30 del match tra Siena e Pesaro) associava al nome di Daniel Hackett il numero zero (punti). Un po’ abbiamo sorriso, rispettosamente, perché capivamo lo stato emotivo del figlio del grande Rudy, che pure al Pianella- il maggio scorso- non si era comportato da campione, quale può aspirare a diventare. Alla fine Siena vince in volata, Hackett segna e  soffre con accento romagnolo, come dimostrato dall’intervista del nostro bravo Nicola Martinelli. Quindi raccoglie lo striscione (‘Lontano dagli occhi, sempre nel cuore’) della  intramontabile tifoseria di Pesaro e se lo porta a casa. Un parricidio duro da digerire, ma che merita il rispetto di tutti. E ci dimostra, se ce ne fosse bisogno, che Pesaro è uguale amore per il basket. Un amore contagioso.

Hackett, il parricida triste

IL PAGELLONE DI COSA SUCCEDE A BASKET CITY

10 (con lode)  Ai discepoli riconoscenti del Jordan, Aldo Giordani, che nel ventennale della scomparsa (o anche prima) hanno dedicato delle belle e sentite parole al Maestro: Luca Chiabotti, Aldo Oberto, Flavio Tranquillo, Federico Buffa, Oscar Eleni, Matteo Refini, Sergio Chiesa e tanti altri (pardon per le omissioni)

0 (con somma riprovazione) agli smemorati, che non hanno imparato l’eleganza di onorare i debiti morali, dimenticando di commemorare il Jordan e tradendo così i suoi insegnamenti. Inqualificabile, soprattutto in questo momento e dopo quel  che succede nella giungla del basket in Rete

9 a Scottie Reynolds  Prima che la Nazionale di Marte se lo riprenda, meglio tenerselo stretto in Italia..

8 a Lance Harris Che a forza di trentelli contiene l’ira dell’Artiglio,  portando Cremona alla vittoria

7.5 al trio De Nicolao, Polonara e Moraschini  Il Trio speranza del basket azzurro, durante Bologna-Varese, fa vedere bellissime cose. Il prode Achille deve ancora acquisire cattiveria, ma ha dei numeri da campione. De Nicolao e Moraschini, per dirla col Principe Basile, hanno invece due coglioni così. Per i  giovani varesini, dopo 4 vittorie in fila, una sconfitta contro Cantucky nel derby di lunedì non sarebbe certo un dramma…

Greg Brunner, il Taglialegna ‘passaportato’

7 a Greg ‘Taglialegna’ Brunner Con una bella ‘doppia doppia’, 11 punti e 11 rimbalzi, porta la simpatica matricola emiliana alla vittoria. Da Montegranaro a Cantucky, e sino alla Trenkwalder, il rendimento del lungo svizzero è come un conto in banca all’Ubs: una garanzia. Non sarà Dwight Howard, ma l’impegno ce lo mette sempre.

Menzione d’onore A chi doterà gli avversari di Sassari dell’arma ai raggi X  capace di bloccare Drake Diener nell’ultimo minuto di gioco; un blocco parziale delle braccia, senza alcuna conseguenza, da attuarsi solo negli ultimi 60 secondi. E poi puff, blocco sospeso e Diener potrà  riprendere a bucherellare le retine a fil di sirena…

Arrivederci a tutti dal pianeta di Basket City, alla prossima puntata!

Fabrizio Provera