Fabio Facchini

“BENNET CANTU’ deplorazione per interruzione della gara in conseguenza del comportamento di un individuo atto a turbarne il regolare svolgimento.”

Ma cosa è successo ieri in Cantù-Treviso? Cosa ha combinato questo individuo? Vediamo di ricostruirlo.

Mancano sei minuti al termine e la Bennet è in controllo della gara ma la Benetton non ci sta ed in particolare Cuccarolo gioca con foga agonistica, il suo avversario Shermadini riceve palla in post basso e comincia l’uno contro uno, subisce un primo contatto (veniale) che non viene sanzionato poi una mannaiata sul braccio pure quella non fischiata e nella mischia il centro veneto decide pure di spingere a due mani sulla schiena il georgiano. Finalmente viene fischiato il fallo ma Shermadini, tutt’altro che un giocatore aggressivo, non ne può più e reagisce spintonando l’avversario. Il pubblico, che in Brianza è fumantino, è a questo punto ben acceso, fra questi un giovane diciassettenne che siede in parterre, figlio di un noto professionista e piuttosto noto al Pianella per le sue giacche non propriamente adolescenziali, per le proteste vigorose durante le gare e per il linguaggio forbito che sfoggia nei forum dei tifosi dove mette in mostra la sua notevole parlantina ed i suoi primi rudimenti del liceo classico che frequenta. Il ragazzo si alza in piedi e protesta dal suo seggiolino in prima fila.

Nel frattempo Facchini si è portato da Trinchieri e con teatralità lo avverte che sta per fischiare fallo tecnico a Giorgi Shermadini, una sanzione che pure ci sta vista la reazione del centro di casa. Sanzionato il fallo tecnico si porta verso Lo Guzzo per parlargli, a quel punto il ragazzino cammina per qualche metro lungo il parterre e gli urla qualcosa, Facchini si gira di scatto e lo fulmina con lo sguardo. Uno sguardo evidentemente terribile tanto che il giovane gira i tacchi e torna rapidamente al suo posto. Facchini va allora da Casamassima e Della Fiori, team manager di Cantù, confabula con loro e con Arrigoni in seguito, poi chiama un time out d’ufficio e si precipita nel tunnel seguito dai due esterrefatti colleghi ed in seguito dagli ufficiali di campo.

E’ allora che un paio di addetti alla security vanno verso il ragazzo, minorenne ricordiamolo, e lo portano fuori dal campo. Come per magia, dopo 5 minuti di stop, Facchini e compagnia tornano in campo e la gara prosegue con i liberi battuti da Becirovic per il fallo tecnico.

Questi sono i fatti, a fine gara si parla anche di sputi rivolti verso un giocatore trevigiano o verso Facchini (qui non vi sono sicurezze) ma vedendo il filmato siamo ragionevolmente convinti che il ragazzino non abbia sputato ma si sia avvicinato inveendo e gesticolando col braccio. Lui stesso su Facebook nega di aver sputato e di aver gridato a Facchini il terribile epiteto di “scemo!”. Che nel 2012, oltre ad essere terribilmente demodé, non sembra così grave considerando il genere di parolacce che si sentono nei palazzetti italiani. Certo che il giovine è meglio si dia una calmata però questo episodio ci costringe a porci delle domande.

Oltre ad esser grave far cacciare un tifoso che, ricordiamolo, è MINORENNE ci pare un pericoloso precedente. E se gli insulti venivano dalla curva, l’arbitro avrebbe mandato la security a cacciare i tifosi? Crediamo di no. Ogni partita in Italia verrà da ora sospesa in caso di maleducazione dei tifosi? O vale solo per le parolacce anni 80 tipo sciocco, scemo o rimbambito!? L’adolescente in questione, che è rimasto ben al di qua della balaustra, in che modo ha turbato lo svolgimento della gara?

Se il decano degli arbitri è poco sereno per gli episodi della semifinale di Coppa Italia o se è turbato dalla scomparsa di una maestro come Duranti (lo abbiamo visto visibilmente commosso durante il minuto di commemorazione), non è meglio che trovi del tempo per ritrovare la giusta serenità e torni ad essere il numero uno in Italia?
Chissà se avremo delle risposte.