Dopo aver dilapidato un vantaggio di 20 punti e rischiato di perdere allo scadere, la Dinamo Sassari conquista all’overtime la sua seconda Supercoppa, e si gusta la rivincita su Venezia nel remake della finale scudetto. Decisive due triple di Vitali e la leadership di McLean.

Immagine: Eurosport

Gianmarco Pozzecco si porta la mano tra le gambe per scaramanzia, a fine partita, quando gli ricordano che la Supercoppa vinta da Sassari nel 2014 fu l’inizio dello storico triplete. Ma sta di fatto che, con due trofei sui sei vinti dalla Dinamo in dieci stagioni di Serie A e 60 di storia, il coach triestino ne ha già conquistato la metà del suo maestro Sacchetti. E lo ha fatto guidando Sassari soltanto sei mesi. La sua squadra oggi ha meriti, ma anche tante colpe, perché ha lasciato Venezia tornare in partita, e poi ha rischiato seriamente di perderla. Tra i lagunari, orfani di Daye dopo pochi minuti, grandi prove di Chappell (19), Filloy (13), vero artefice della riscossa con Bramos (15). Watt e Vidmar (11 a testa) avrebbero invece potuto sfruttare meglio la superiorità fisica sotto le plance e la giornata no di Miro Bilan dall’altra parte. Straordinario Curtis Jerrels nel primo tempo (17 punti su 19), ma non meritava il premio di MVP che per noi va a Jamel McLean, che ripete la prova convincente della semifinale contro Cremona e chiude con 13 punti, 5/6 da due, 21 di valutazione. Pierre è il solito leader silenzioso: 14 punti, tutti nei momenti decisivi, 15 di plus/minus.


Pozzecco a fine gara

LA PARTITA

La partita di Venezia inizia come la semifinale contro Brindisi: un incubo. Subisce subito un parziale di 14-0, per effetto delle triple di Pierre e degli assist di Spissu, e perde il suo miglior giocatore. Austin Daye si fa prima beccare mentre cerca di fermare Bilan tirandogli giù i pantaloncini, poi prende un tecnico per un dubbio flopping, e scatta l’espulsione automatica. Gli uomini di De Raffaele insistono troppo da fuori, non trovando mail la retina, e quando provano ad avvicinarsi alzando l’intensità difensiva (tripla di Chappell per il -9), dall’altra ci pensa “The Shoot”. Curtis Jerrells chiude la prima metà di gara con 4/4 da tre e 17 punti, tanti quanti il divario che riesce a scavare tra Sassari e Venezia: 41-24. Il PalaFlorio è tutto per la Dinamo, le voci dei pochi veneziani sugli spalti fanno fatica a farsi sentire: per la Dinamo sembra la serata giusta.

Curtis Jerrels – Foto di Fotoracconti.it-Norberto Maccagno

Invece nel terzo quarto cambia la musica, Spissu illude la Dinamo con una tripla, ma i sassaresi riescono a dilapidare il vantaggio accumulato. Venezia infila un parziale di 14-3 (47-37 Sassari), poi si scatena Jeremy Chappell, con tre triple che portano a Venezia a -5 (53-48). Con una rubata e un gioco da tre punti allo scadere Evans ridà fiato alla Dinamo: 58-48 alla fine del terzo quarto. Nel quarto periodo Bramos e Filloy sparano dalla lunga senza pietà, l’attacco della Dinamo s’inceppa definitivamente, mentre la difesa non riesce a tenere Watt. Quando Gentile s’inventa la tripla del +4, risponde Bramos dall’altra parte, mentre è necessario un tap-in di McLean per neutralizzare il primo vantaggio Reyer (Filloy, tripla del 67-69). Il piano di De Raffaele, già vincente nella serie di finale scudetto, si scontra contro il supplementare: troppi 45’ per tenere la Dinamo sotto gli 80 punti. Nell’overtime Pozzecco sceglie un quintetto piccolo per trovare più soluzioni in attacco, ma sono McLean e Pierre a prendere in mano la squadra. Alla prima tripla di Vitali risponde un gioco da tre punti del solito Chappell, alla seconda risponde Watt, ma Stone in ripartenza perde la palla che valeva il sorpasso e la Supercoppa. La rivincita è servita.


Gli highlights della partita

Nicola Accardo