Ancora un derby per Milano che ha chiuso il 2012 con la sconfitta contro la Cimberio e spera di aprire il nuovo anno con una vittoria contro Cantù. I presupposti a dire il vero non sembrano promettenti per la truppa di Scariolo alle prese con una crisi infinita,  il recente rimescolamento di carte, via il vice Frates, Hendrix, Cook e Stipcevic, per Bremer ed il neo arrivato Marques Green, in realtà appare come l’ennesima dimostrazione che le idee in casa Olimpia sono poche ed assai confuse.

(Foto di Savino Paolella 2012)

Fotsis e l’Olimpia all’ennesimo esame (Foto di Savino Paolella 2012)

La ricerca affannosa di un nuovo play è terminata su Green, l’ex avellinese è reduce da un inizio di stagione tutt’altro che scintillante con il Cedevita Zagabria e sembra proprio che solo l’aria dell’Irpinia gli abbia giovato negli ultimi campionati.
Una squadra che soprattutto non mostra ne anima e, spesso, poco cuore, Bremer può dare una mano in regia (resta un mistero gaudioso la sua mancata conferma in estate…) ma i limiti di personalità di un gruppo con talento ma senza capacità, sembra, di comunicare al suo interno. Malesseri e difficoltà che la rocambolesca vittoria di Biella non possono aver certamente curato, disagi e malumori che un’eventuale sconfitta interna, l’ennesima della stagione, contro gli “odiati” cugini brianzoli potrebbero sfociare in un vero atto di sfiducia di buona parte della tifoseria biancorossa.
E proprio la Chebolletta ha in mano un interessante “botto” tardivo di Capodanno da spendere, gli uomini di Trinchieri (a cui vanno le congratulazioni per la prestigiosa nomina a head coach della Grecia) possono assestare un duro colpo alla rivale ampliando per l’ennesima volta i dubbi in casa Olimpia.
I biancoblu dopo un momento di difficoltà coinciso con l’eliminazione in Eurolega stanno riacquistando vigore e convinzione nei propri mezzi. Il roster allestito con la solita sapienza da Bruno Arrigoni e dalla dirigenza canturina sta prendendo forma, la solidità di un Markoishvili nel momento forse migliore della carriera, la crescita di Aradori, Brooks e Tyus potranno aiutare l’inserimento di Kevin Anderson alle prese, come ovvio, con tutti i problemi di una matricola del nostro campionato. Da seguire in casa brianzola anche il rientro del lungodegente Scekic che potrebbe tornare utile soprattutto in ottica futuro ma ancora lontano dalla forma migliore.
Sfida che i brianzoli potranno affrontare con maggiore serenità, una vittoria garantirebbe perlomeno il quarto posto nel tabellone delle final eight, per Milano (senza Gentile infortunato) una partita da mettere sui binari, sinora sconosciuti, della battaglia e dell’aggressività. Per cercare anche di conquistare il pubblico e togliere certezze agli uomini di Trinchieri.